Descrizione generale
Itinerario aperto da Gian Battista Vinatzer e Luigi Rifesser nel
luglio del 1934 che si snoda lungo l'evidente diedro sud-ovest della
parte alta del Piz Ciavazes. E' sicuramente l'itinerario più
ripetuto per raggiungere la sommità della montagna, poiché la quasi
totalità delle cordate percorre le vie del Piz Ciavazes solo fino
alla Cengia dei Camosci. Alcune soste sono su 2/3 chiodi mentre altre da attrezzare su clessidre o spuntoni. Per la chiodatura si può dividere la via in due parti: la
prima metà, fino alla quarta sosta, è praticamente priva di chiodi
di passaggio; nella seconda parte, invece, si trovano alcuni vecchi
chiodi ma mai in maniera abbondante.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere il Passo Sella dalla Val di Fassa o dalla Val
Gardena e parcheggiare nei pressi del rifugio-hotel Maria Flora.
Poco prima del rifugio (salendo da Canazei) in prossimità della
fermata dell'autobus (palina) parte il sentiero che dolcemente sale
in direzione delle Torri e del Piz Ciavazes. Oltrepassata la
"Locomotiva" costeggiare verso destra la parete sud ovest della Prima Torre
sempre in piano, sino a quando una traccia sale leggermente (alcuni
metri esposti) fino alla grande terrazza detritica tra le Torri del Sella ed
il Piz Ciavazes. Qui attacca la via
Normale per le Torri; la si segue (I-II,
muretto di III) sino al bivio tra Prima e Seconda Torre. Se segue brevemete verso la Seconda e, al primo tornante, si esce a destra sulla parte iniziale della Cengia dei Camosci che
taglia a metà tutta la parete sud del Piz Ciavazes. Traversare verso
destra e, prima di raggiungere l'evidente diedro che incide la parete, individuare una grossa grotta. A destra della grotta c'è un
avancorpo con un vago caminetto iniziale.
1° tiro:
salire l'avancorpo in prossimità del vago caminetto, poi si supera
una paretina di 2 metri verticali e si prosegue in leggero obliquo
verso destra sino alla terrazza di sosta (da attrezzare su spuntone)
posta sotto una larga fessura. 55 Mt., III, IV, 1 chiodo.
2° tiro:
salire a destra della fessura obiquando verso di essa.
Superata una strozzatura portarsi sulla parete a sinistra e
risalirla tornando, dopo i primi metri, a destra verso il diedro nel
quale si sosta (2 chiodi).
40 Mt., V, IV+, 1 sosta intermedia su 3 chiodi con
cordini.
3° tiro:
salire la paretina gialla a sinistra della sosta, poi tornare
a destra nel diedro. Non salirlo fino alla fine ma traversare a
destra aggirando lo spigolo. Si sosta poco oltre su una clessidra da
integrare.
35 Mt., V, III+.
4° tiro:
sopra la sosta per un canalino nero sino alla rampa detritica.
Si sale ancora un po' verso destra sino alla grossa clessidra con
cordone dove si sosta. 35 Mt., IV, II.
5° tiro:
portarsi sotto allo stretto camino. Si risale stando sulla placca
alla sua sinistra con passettino delicato in strapiombo, poi per
rocce più semplici per lame e caminetti sino alla sosta (2
chiodi+dado+cordini) qualche metro a destra di un profonda nicchia
nera.
35 Mt., V+, VI- oppure A0, V-, 5 chiodi (1 con cordino bianco).
6° tiro:
superare lo strapiombo sopra la sosta. Sostare sul pulpito poco
sopra, alla base della lama obliqua verso sinistra.
6 Mt., VI oppure A0, 5 chiodi (1 con cordino bianco).
7° tiro:
seguire la lama con andamento iniziale verso sinistra, poi si
raddrizza per qualche metro, ed infine si allarga a camino
obliquando verso destra. Si raggiunge un terrazzino detritico dove
si sosta (3 chiodi). 20 Mt., V+, IV+, 6-7 chiodi.
8° tiro:
si obliqua circa 4 metri a sinistra raggiungendo una fessura che si
segue fino al suo termine (sosta intermedia). Da qui si obliqua a
destra superando una placchetta (attenzione a non salire per
il diedrino fessurato a sinistra della placca, apparentemente semplice ma al suo termine gli
sfasciumi rendono pericolosa l'uscita) che porta ad un diedrino di
2-3 metri tramite il quale si esce dalle difficoltà. Si sosta su 1
spit su un masso 5-6 metri oltre bordo della parete. 45 Mt., V-, IV+, 4 chiodi, 1 sosta intermedia (3 chiodi).
Discesa
Dal termine della via si sale alcuni metri sulla terrazza detritica per poi attraversarla verso sinistra in direzione della Terza Torre del Sella. Si raggiunge il bordo della parete dove è presente il primo ancoraggio di calata (alcuni ometti). Gli ancoraggi sono tutti su 2
fix collegati da cordino, con maglia rapida sul fix più basso
(aggiornamento 2017: 2 fix, entrambi con anello, collegati da
cordino).
Durante le calate si possono vedere i vecchi ancoraggi su chiodi.
1a. calata: 50 Mt. in verticale (presente sosta intermedia);
2a. calata: 45 Mt. in verticale (presente sosta intermedia);
3a. calata: 40 Mt. in verticale.
Si segue la crestina in direzione della Seconda Torre del Sella e poi per roccette (passi II) fino alla cengia erbosa alla base della parete, non molto lontano dall'attacco.
Eventualmente possibile ulteriore calata di circa 25 Mt. (cordini+maglia
rapida su spuntone).
Seguendo a ritroso il percorso d'avvicinamento si rientra alla
macchina.
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