Torre Fiechtl - Via Tanesini

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo di Sella
Sottogruppo delle Mesules
Località di partenza Strada per il Passo Sella
(Selva di Val Gardena - BZ)
Quota partenza 1977 Mt. Quota di arrivo 2684 Mt.
Dislivello totale +357 Mt. per l'attacco
+350 Mt. la via (400 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati non numerati
Ore di salita 30' per l'attacco
3 h. la via
Ore di discesa 1 h. 30'
Esposizione Nord-Ovest Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 26/08/2007 Difficoltà III, IV
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Giuliano, Massimo, Roberto.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Per tutta la giornata il tempo è stato ottimo. Il sentiero che conduce all'attacco non è altro che una piccola traccia poco marcata (a volte addirittura inesistente). Lungo le prime tre lunghezze sono in un canale di terzo grado pieno di detriti e con roccia delicata; le altre lunghezze presentano roccia buona, a volte ottima, tranne l'ultima lunghezza dove bisogna prestare nuovamente attenzione..

Eventuali pericoli
I soliti dell'arrampicata in ambiente. Il sentiero di discesa si svolge in parte su doppie e  parte in arrampicata di II grado con roccia non sempre ottima (prestare molta attenzione in presenza di altre cordate!).
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Il rifugio Sella situato sulla strada che conduce all'omonimo passo.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Portare dei cordini per le clessidre e dei friend. Inutili i chiodi.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Linea di salita fu aperta il 9 settembre 1934 da Arturo Tanesini in cordata con Vincenzina Passalacqua e R. L. Bianino. Gli apritori raggiunta la vetta decisero di ribattezzare la Torre Fiechtl (imposta dal primo salitore, la guida austriaca Hans Fiechtl) con il nome di Torre del G.U.F. (Gruppo Universitario Fascista). Con il passare degli anni però questo secondo toponimo cadde nel dimenticatoio e quello originale tornò a comparire su cartine e guide. L'itinerario di Tanesini è l'unico che sale la parete Nord/Ovest. Ivo Rabanser con Karl Unterkiercher il 23 giugno del 1988 aprirono una variante d'attacco che evita le prime facile lunghezze. L'itinerario di Rabanser presenta difficoltà di V e un dislivello di circa 100 Mt., tuttavia pare non venga ripetuto.
Attacco, descrizione della via
Scendendo dal passo Sella nel versante Gardenese in direzione di Santa Cristina/Selva Val Gardena dopo alcuni tornati si incontra sulla destra una grande cava di ghiaia. Poco prima, sempre sulla destra è possibile lasciare la macchina (posti macchina molto evidenti).
Sopra il parcheggio si eleva la Torre Fiecht; per raggiungere l'attacco salire direttamente i prati sino alla base della parete, raggiunta la quale la si costeggia verso sinistra (viso a monte) sino a raggiungere la base di un grande diedro aperto che sale in obliquo verso sinistra (molto simile ad una rampa appoggiata).

1° tiro:
salire lungo il diedro appoggiato, per percorso non obbligato sino a raggiungere un vecchio chiodo (sulla parete di destra) dove si sosta.
60 Mt., III.

2° tiro:
sempre lungo la rampa appoggiata sino a raggiungere una nicchia gialla dove si sosta sulla sua sinistra su due chiodi.
50 Mt., III, passi di III+.

3° tiro:
salire a sinistra della sosta sempre lungo l'ampio diedro, poi si passa a destra percorrendo un camino  sino a raggiungere l'evidente forcella sulla cui sinistra si sosta su di uno spuntone (che forma anche una clessidra - cordone in loco). 45 Mt., III, passi di III+.

4° tiro:
da questa lunghezza la roccia migliora notevolmente e l'arrampicata si fa più interessante. Salire per qualche metro in spaccata sino a spostarsi completamente sulla parete nord/ovest della Torre. Proseguire ora per terreno più semplice in verticale sino a raggiungere una piccola cengia. Qui traversare verso destra (viso a monte) per qualche metro e sostare su uno spuntone (cordone in loco, oppure buona clessidra 3 metri più a destra). 30 Mt., IV, III, 1 chiodo, 1 clessidra.

5° tiro:
seguire la cengia verso destra (viso a monte) e dopo aver aggirato un pilastrino salire lungo il diedro giallastro sino al suo termine. Qui traversare verso destra e dopo aver superato una paretina verticale
sostare comodamente su un fittone cementato.
35 Mt., IV, 1 chiodo, 1 spit, 2 clessidre.

6° tiro:
salire ora la paretina sovrastante cercando il percorso più semplice sino a raggiungere la sosta che è da attrezzare su di uno spuntone.
50 Mt., IV, 3 clessidre.

7° tiro:
dalla sosta salire in obliquo verso destra seguendo una piccola fessura. Proseguire poi in verticale sino ad uscire su di una parete appoggiata. Attrezzare la sosta su di uno spuntone. 30 Mt., IV, III, 1 clessidra.

8° tiro:
si sale la facile parete appoggiata in direzione dell'ultimo salto verticale. Sosta su spuntone o clessidra. 30 Mt., II.

9° tiro:
salire sino a quando la parete diviene molto verticale. Qui spostarsi a destra ed entrare nel largo camino che si risale fino alla forcella dove si attrezza la sosta su spuntone. 30 Mt., II, IV, 2 clessidre (1 con cordone).

10° tiro:
salire lungo il diedro aperto sino a quando la parete diviene molto verticale. Uscire a sinistra e percorrere la piccola cengia sino al suo termine. Superare l'ultima paretina verticale e quindi sostare in vetta su di uno spuntone. 30 Mt., IV-, III, 1 clessidra, 1 chiodo.

Discesa
La discesa avviene per la via normale. Dalla vetta calarsi lungo il versante sud/est per circa 25 Mt. A questo punto seguire la piccola traccia verso est (roccia a tratti molto delicata) sino a raggiungere un ancoraggio dove si effettua una seconda calata di 20 Mt. (attenzione a non scendere troppo). Dal termine della calata (viso a monte) scendere verso destra lungo uno stretto camino sino ad uno spuntone con l'ancoraggio per la doppia. Con una calata di 25 Mt., si raggiunge un'altro spuntone dove con una doppia di 25 Mt. si entra nel grande canale ghiaioso (non è consigliabile unire le due calate!).
Seguire ora il canale (ometti) superando ancora alcuni punti più verticali. stando sulla sinistra lungo uno sperone al termine del quale si traversa verso sinistra sino ad un ancoraggio. Qui si effettuano le ultime due doppie di 20 Mt. e 25 Mt. (noi abbiamo unito le calate ma la corda si è incastrata).
Dapprima seguendo piccole tracce lungo il ghiaione e poi per prati si raggiunge la strada che sale al passo Sella e quindi alla macchina.

Commenti

Il Bertoldo sull'ultimo tiro ha pensato bene di insultare un Sasso Errante. Tale Sasso, offeso per l'arroganza dell'arrampicatore, ha pensato bene di lasciarsi cadere verso valle proprio nel momento in cui il maleducato passante appoggiava il piede su di lui. Fu così, che quasi per magia, il nostro climber si trovò a volteggiare leggero nell'aria. Quasi avesse trovato una nuova aspirazione sportiva si dilettò in un paio di volteggi e, per prendere più velocità, pensò bene di mettersi anche a testa in giù.
Ma, aimè, si era dimenticato di avere ancora il cordone ombelicale...
e fu così che un chiodo, qualche metro di corda, un mezzo barcaiolo e una mano pronta gli fecero smettere di sognare...
Il breve sogno era già finito ed il duro impatto con la realtà (o roccia che dir si voglia) non si fece attendere mettendo fuori uso il Bertoldo. Il nostro Sasso Errante si era degnamente vendicato e rideva soddisfatto qualche centinaio di metri più a valle. Fu allora che il Bertoldo, sentite le patetiche sghignazzate, volle dimostrare di essere più duro della roccia che si era presa gioco di lui e lo aveva colpito.
Si mise nuovamente in posizione verticale, appoggiò le quattro zampe sulla parete e raggiunse la vicina vetta, tutto intero, non completamente sano, ma comunque trionfante...

Note

Lungo il canale ghiaioso dove si svolge la discesa sono presenti ulteriori ancoraggi per le doppie che normalmente vengono utilizzati in presenza di ghiaccio e neve.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Giuliano sul quarto tiro
Bertoldo e Massimo alla terza sosta
   
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Massimo sul sesto tiro

Luca sul settimo tiro

   
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Massimo all'ottava sosta
Bertoldo sull'ultimo tiro, poco prima di insultare il Sasso Errante
 
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Schema della via
Da sx Luca, Matteo, Massimo, Giuliano e Roberto
in posa davanti alla ovest del Sass Pordoi
   
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