Descrizione generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Sul versante ovest troviamo la Roccia dello Schiavo: una protuberanza rocciosa di forma
triangolare che si affaccia sullo stadio "La Favorita" della città
di Palermo. L'altezza della parete è di circa 200 Mt. e sono
presenti vari itinerari che arrivano in cima. Tutta la fascia basale
invece è attrezzata a falesia; sono stati riattrezzati a monotiro
anche le prime lunghezze delle vie lunghe.
L'itinerario originale è stato aperto da Umberto Capotummino e
Pietro Cipolla nel 1974. E' ormai una classica non solo del Monte
Pellegrino
ma probabilmente dell'intera Sicilia. Tutta la via è stata
riattrezzata con fittoni resinati posti accanto ad alcuni dei vecchi
chiodi che risultano, in questo modo, quasi tutti superflui. Tutte le soste sono attrezzate.
Clicca qui per vedere alcune foto dell'apertura gentilmente fornite da Umberto Capotummino.
Commento di Umberto dopo l'apertura: "Sulle placche prima del
diedro centrale i due chiodi che avevo messo avevano cantato bene,
mi sentivo leggero sulle punte degli scarponi comprati a Ortisei (*)
i Galibier. La mia corda Edelrid era abbastanza elastica in caso di
volo, il mio fedele secondo, Pietro, non mi lasciava con lo sguardo.
Sul diedro di quella via, che avevo ideato e memorizzato, salii
veloce, in opposizione, senza chiodi. Arrivato al piccolo terrazzino
finale, sentivo l'energia della parete dello 'Schiavo' proiettarsi
al centro del torace. Una sensazione che sarebbe durata a lungo nei
giorni seguenti dopo l'apertura della via."
(*) Ero andato nell'estate a Selva di Val Gardena, da dove Carlo
Runggaldier mi avrebbe guidato sulle vie delle Torri del Sella, la
mia iniziazione alpinistica.
Clicca per vedere le foto storiche.
Attacco, descrizione della via
Dal centro di Palermo percorrere Viale Del Fante verso l'esterno
della città. Superare lo stadio "La Favorita", dopo 500 Mt. imboccare una strada sulla
destra varcando un vecchio cancello con colonne gialle (indicazione
per C.R.A.L. e Protezione Civile). Seguire la strada (che punta dritta verso
l'evidente parete della Roccia dello Schiavo) fino allo stop, indi svoltare a destra e poi ancora a destra
parcheggiando nel piazzale sterrato (proprio a lato del C.R.A.L. e
della Protezione Civile).
A piedi percorrere i sentierini nella boscaglia attraversando le due
carreggiate della strada e poi puntare alla base della parete dov'è
presente un traliccio dell'alta tensione. A destra del traliccio
individuare una grossa placca incisa a pochi metri d'altezza da un
colatoio. Si attacca sotto la sua verticale; scritta rossa sbiadita "Diretta".
1° tiro:
salire la placca passando per il colatoio e poi proseguire fino
alla sosta del monotiro. Spostarsi leggermente a sinistra e salire per placca fino alla piazzola di sosta sulla sinistra (2 fix+catena+anello calata).
25 Mt.,
V-, IV, VI, 8 fix, 2 chiodi, 1 sosta intermedia (2 fix+catena+anello calata).
2° tiro:
in leggero obliquo verso destra per poi tornare a sinistra fino ad un
terrazzino alla cui estremità sinistra c'è una sosta con catena. Senza raggiungerla salire per breve muretto sino alla terrazza con ulivo. Alla sua estremità sinistra si sosta (2 fix).
40 Mt., IV+, IV, 1 fix, 2 spit, 2 chiodi vicini, 1 clessidra con cordone.
3° tiro:
a sinistra salendo su dei massi, poi dritti fino al tetto che si
supera direttamente con l'aiuto di ottime lame. Si sosta poco oltre (1 fittone+1 spit con maglia rapida). Dal 2017/18 alcuni metri all'inizio di questa lunghezza sono infastiditi dalle reti paramassi.
25 Mt., V, VI+ oppure A0, IV+, V, 3 fittoni, 1 fix, 1 spit, 1 chiodo.
4° tiro:
si traversa 3 metri a destra, poi in verticale per placca ed in fine
nuovamente in traverso a destra per raggiungere un esposto pulpito
sul quale si sosta
(2 fix+catena e anello di calata).
20 Mt., V+, VI, VI-, 6 fittoni.
5° tiro:
salire interamente il diedro a sinistra della sosta. Al suo termine, quando forma una lama rovescia, uscire a sinistra in placca ed alzarsi fino alla piazzola
dove si sosta (2 fix). 35 Mt., IV+, V+, VI, 10
tra fittoni e spit posizionati accanto ai vecchi chiodi.
6° tiro:
alzarsi e obliquare a sinistra per facile rampa fino alla placca che si risale. Dal 2017/18 un breve tratto è infastidito dalle reti paramassi. Poi si
obliqua verso destra seguendo delle fessure ed infine in verticale raggiungendo il terrazzino
dove si sosta (1 fittone+1 fix+catena con moschettone di calata. Presenti anche 5 tasselli inox poco sopra).
45 Mt., IV+, V, 1 clessidra con cordoni, 3 fix, 3 chiodi, 1 spit.
Da qui è possibile raggiungere la sommità della Roccia dello Schiavo
mediante una lunghezza di II (consigliabile solo se si vuole
scendere a piedi).
Discesa
Di seguito elenchiamo tre calate effettuabili con due mezze corde da 60
Mt. seguendo vagamente le soste della via; con
corde da 50 Mt. è necessario effettuare più calate sfruttando gli altri
ancoraggi citati:
1a. calata: 60 Mt., fino alla S4 (presenti altri 2 ancoraggi intermedi il primo dei quali posto poco più a destra -viso a monte- della S5);
2a. calata: 45 Mt. fino al bordo esterno della terrazza con ulivo;
3a. calata: 55 Mt. fino a terra (possibile dividere la calata
cercando, verso destra -viso a monte-, la S1).
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