Rocca Sbarua/Parete Centrale - Via Gervasutti

 
Zona Montuosa Alpi Cozie Località di partenza Talucco di Pinerolo (TO)
Quota Partenza 1005 Mt. circa Quota di arrivo 1250 Mt.
Dislivello totale +135 Mt. per l'attacco (compresi i saliscendi)
+110 Mt. la via (175 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 30' per l'attacco
2 h. 10' la via
Ore di discesa

30'

Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 15/05/2010 Difficoltà 4c, 5a
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Ale, Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata inizialmente bella. Verso mezzogiorno il cielo ha iniziato a coprirsi e si sino verificati anche dei brevi acquazzoni. Il sentiero che conduce al rifugio è evidente mentre quello che sale all'attacco è in parte cancellato dai lavori edili di sostituzione del rifugio Melano. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No. (agg. 2016. Presente una fontana all'esterno dell'ex rifugio Melano, ora Casa Canada).
Punti di appoggio
Il rifugio Melano 1060 Mt. è stato ricostruito ma non ancora ultimato... pare che da ottobre 2010 sarà nuovamente operativo...
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Potrebbero tornare utili alcuni friends.
Caratteristiche dell'ascensione

Descrizione generale
La Rocca Sbarua è la palestra di roccia piemontese per eccellenza ed è composta da una serie di risalti granitici posti sul versante meridionale del Monte Freidour, sopra Pinerolo. Su queste pareti grandi alpinisti disegnarono numerose vie di salita. Oggi, con l'avvento dello spit, la Sbarua (che in piemontese significa "spavento") non diffonde più la paura di un tempo.
La via Gervasutti è stata aperta da Giusto Gervasutti il "Fortissimo" e Renzo Ronco nel 1937 e risulta essere tra gli itinerari più conosciuti e ripetuti di tutta la struttura. Rinomato, e per anni temuto, il tiro della "dulfer", allora classificato solo IV superiore.
L'arrampicata, rispecchiando le caratteristiche di Gervasutti, risulta essere atletica e rude.
L'itinerario è stato riattrezzato a fix. Sono presenti ancora alcuni vecchi chiodi che, ormai, risultano essere superflui. Tutte le soste sono attrezzate con 2 fix collegati da una catena per un'eventuale ritirata in corda doppia.
Attacco, descrizione della via
Dal centro di Pinerolo seguire le indicazioni per San Pietro in Val Lemina e Talucco. Oltrepassata quest'ultima frazione seguire per la contrada Dairin e parcheggiare in prossimità del termine della strada. Imboccare il sentiero che costeggia la montagna e che in circa 10 minuti di camminata conduce al Colle Ciardonet. Da qui scendere lungo la strada in direzione delle evidenti pareti rocciose sino a raggiungere un bivio dove sulla destra si stacca una piccola traccia di sentiero. Sia seguendo la strada che il sentiero si raggiunge in breve il rifugio Melano. Proprio dietro al rifugio parte il sentiero che sale a questo settore; oggi l'imbocco del sentiero è di difficile identificazione per via dei recenti lavori di ricostruzione del rifugio che l'hanno cancellato.
Alzando lo sguardo dal rifugio ci si trova davanti al settore denominato "Placche Gialle" dove corre la storica via artificiale di Guido Rossa. A sinistra delle "Placche Gialle" c'è il settore "Centrale" dove corre la via Gervasutti. L'attacco si trova a sinistra della via "Spigolo Centrale", scritta sbiadita di colore verde alla base.

1° tiro:
salire la placca sino ad aggirare lo spigolo. Continuare poi per una lama verso destra e al suo termine tornare a sinistra alla sosta.
35 Mt., 5a, 1 chiodo, 5 fix.

2° tiro:
salire per terreno semplice in obliquo verso sinistra sino a raggiungere la sosta. 15 Mt., 3b, 2 fix.

3° tiro:
risalire l'evidente diedro oltre il quale, sulla destra, si sosta. 30 Mt. 4b, 4c, 4/5 fix.

4° tiro:
salire per diedrino fessurato a destra dello strapiombo che sovrasta la sosta. Si recupera il compagno su un terrazzino obliquo.
15 Mt., 5a, 2 fix, 1 chiodo.

5° tiro:
alzarsi a destra della sosta e, con una spaccata, prendere la fessura che si risale in dulfer fino al suo termine dove si sosta.
25 Mt., 5a, 3 fix, 1 chiodo.

6° tiro:
per giungere in cima alla struttura rocciosa si prosegue lungo la via Normale.
Spostarsi a sinistra e risalire le facili rocce fino sotto ad uno strapiombo. Si attraversa sotto quest'ultimo (necessario strisciare alcuni metri) fino alla sosta. 35 Mt., 3c, 5 fix.

7° tiro:
per facili rocce si prosegue sino alla sommità. Sosta da attrezzare (pianta). 20 Mt., 3b.
Discesa
Dal termine della via scendere in direzione della selletta che divide lo sperone dove corre la Gervasutti da quello sovrastante. Qui è possibile scendere verso sinistra (viso a monte) lungo un sentierino (qualche tratto attrezzato) che riporta nei pressi dell'attacco e al rifugio.

Note
La via termina dopo la fessura del quinto tiro. Noi abbiamo proseguito fino alla sommità della struttura rocciosa seguendo la via Normale. Dalla quinta sosta si può scendere in corda doppia, oppure traversare su cengia verso sinistra (catena) fino al sentiero di discesa, ma non ne vale la pena.
Commenti vari
Via che, seppur di breve sviluppo, merita di sicuro una ripetizione.

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Alessandro dopo la placchetta iniziale del primo tiro

Bertoldo sul diedro della terza lunghezza

   

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Claudia nel breve diedro della quarta lunghezza

La fessura del quinto tiro vista dal basso

   

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 Pochi metri in dulfer ed è tutto passato

Sdraiato sotto al tetto della sesta lunghezza

   

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Il nuovo rifugio Melano immerso nel verde

La Parete Centrale con il tracciato della via Gervasutti