Sass Pordoi - Via Dibona (dal cengione fino alla vetta)

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo di Sella Località di partenza Passo Pordoi (TN)
Quota partenza 2239 Mt. Quota di arrivo 2950 Mt.
Dislivello totale

+411 Mt. per l'attacco
+170 Mt. la via (285 lo sviluppo)
+30 Mt. per la vetta

Sentieri utilizzati n. 627
Ore di salita

1 h. 30' per l'attacco
3 h. la via

Ore di discesa 50'
Esposizione Ovest Giudizio sull'ascensione Sufficiente
Data di uscita 06/08/2006 Difficoltà IV, 2 passi di IV+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Giornata molto incerta con un cielo completamente grigio. Un forte e fastidioso vento ci ha accompagnato durante tutta la salita che è stata condita anche da qualche fiocco di neve. I sentieri che conducono all'attacco sono evidenti ed è impossibile perdersi.
La roccia è ottima.
Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Rifugio Maria (in vetta), rifugio Forcella del Pordoi e rifugio-albergo Col di Lana (al passo Pordoi).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Tradizionale da arrampicata. Portare friend e cordini per attrezzare (in via ci sono solo 3 chiodi).

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Questo itinerario è la
"parte alta" della via Dibona che sale la parete ovest del Sass Pordoi. Per la sua brevità e le difficoltà contenute risulta un'ottima alternativa in caso di giornate di tempo incerto e instabile. Quasi tutte le soste sono già attrezzate con dei cordoni nelle clessidre, però la chiodatura è nulla, si trovano solo 3 chiodi in tutta la via. E' comunque facile integrare con delle clessidre o friends.
La "parte bassa" della via è consultabile cliccando qui.

Attacco, descrizione della via
Raggiungere il Passo Pordoi (TN) e parcheggiare in prossimità della stazione della Funivia. A fianco dell'ingresso dell'impianto vi è una traccia che risale una collinetta. Questo è l'attacco del sentiero 627 (Seconda Altavia delle Dolomiti).
Prima di raggiungere la Forcella del Pordoi, all'altezza della parete sud-est imboccare una piccola traccia verso sinistra (viso a monte) e iniziare a traversare a mezza costa tra i ghiaioni sino a raggiungere la parete ovest. Proseguire sul cengione detritico seguendo alcuni ometti ed una poco evidente traccia, fino ad una zona con numerosi massi di grosse dimensioni. Individuare un avancorpo che forma un diedro alto circa 40 metri e che conduce ad una cengia molto larga, sopra la quale c'è una zona di roccia nera. Alla base dell'avancorpo c'è una grossa clessidra, qui attrezzare la sosta.

1°-2° tiro:
le difficoltà di queste due lunghezze sono piuttosto contenute e noi, per accelerare la salita (visto il freddo ed il peggiorare del tempo), le abbiamo percorse slegati. Si risale il diedro formato dall'avancorpo sino a raggiungere una larga cengia. Qui si cammina verso sinistra sino a raggiungere una parete nera dove si attrezza la sosta. Qualche metro più a destra c'è una grossa fessura gialla con visibili dei cordini. 80 Mt., III, un passo di IV-, I.

3° tiro:
salire la parete nera sino a raggiungere una fessura obliqua che sale verso destra. La si segue sino alla base del camino sovrastante dove si sosta (2 clessidre con cordino). 40 Mt., IV-, IV, 1 chiodo.

4° tiro:
salire il camino obliquo verso destra sino a raggiungere alcuni grossi massi incastrati. Si sosta (enorme clessidra con cordone) poco oltre. Sulla parete destra del camino ci sono 3 caratteristiche finestre. 55 Mt., IV, diverse clessidre.

5° tiro:
proseguire ancora lungo il camino che presenta un'ostica strozzatura (chiodo) e sostare poco oltre sulla sinistra (clessidra con cordone).
20 Mt., IV+, IV, 1 chiodo.

6° tiro:
dalla sosta spostarsi a destra (viso a monte), con l'aiuto di una lama (sasso incastrato) vincere un passo in leggero strapiombo e poi proseguire nuovamente per camino. Sosta da attrezzare. 40 Mt., III, IV+, IV-.

7° tiro:
ancora lungo il camino sino a raggiungere una forcella dalla quale si traversa a sinistra. Salire poi le semplici rocce fino al ghiaione sommitale. Proseguire puntando leggermente a sinistra fino a delle rocce con un cordino verde in una clessidra. In teoria bisognerebbe sostare alla forcella su clessidra, ma c'era un vento... 50 Mt., IV-, III, II, 1 chiodo.

Dalla sosta, camminando su sfasciumi, si seguono gli ometti che conducono alla croce di vetta.
Discesa
Dalla croce raggiungere l'adiacente rifugio Maria. Seguire il sentiero n. 627 (enormi e numerosi ometti) che conduce alla forcella del Pordoi dov'è situato l'omonimo rifugio. Da qui si scende per il canalone che guarda verso il passo Pordoi fino a raggiungere il punto dove si ha abbandonato il sentiero durante la salita. Seguendo lo stesso percorso della mattina si scende in breve al passo.

Note

Per via della temperatura quasi invernale e delle condizioni meteo che peggioravano minuto dopo minuto, tra gli accorpamenti dei tiri e il tratto iniziale slegati, abbiamo effettuato solo 4 lunghezze di corda.

Commenti vari

La "parte bassa" della via, ossia fino al cengione detritico, era stata da noi percorsa il 26 giugno del 2004.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
Clicca sull'immagine qui sotto per accedere alla pagina web ViviDolomiti edizioni - libri di montagna e acquistarne direttamente una copia.

   

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Un "cardo spinosissimo" sul sentiero di avvicinamento

Bertoldo sul terzo tiro

   

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Luca sotto la neve durante la sesta sosta

Luca all'ultima sosta

   

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Candele di ghiaccio in vetta al Pordoi

Luca e Matteo alla croce di vetta

   

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Dettaglio del Sass Pordoi con la "parte alta" della via Dibona. Sullo spigolo a destra l'attacco dello Spigolo Piaz