Descrizione generale
Questo itinerario è la "parte alta" della via Dibona che sale la parete ovest del Sass Pordoi. Per la sua brevità e
le difficoltà contenute risulta un'ottima alternativa in caso di giornate di tempo incerto e instabile.
Quasi tutte le soste sono già attrezzate con dei cordoni nelle
clessidre, però la chiodatura è nulla, si trovano solo 3
chiodi in tutta la via. E' comunque facile integrare con delle clessidre o
friends.
La "parte bassa" della via è consultabile cliccando qui.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere il Passo Pordoi (TN) e parcheggiare in prossimità
della stazione della Funivia. A fianco dell'ingresso dell'impianto
vi è una traccia che risale una collinetta. Questo
è l'attacco del sentiero 627 (Seconda Altavia delle Dolomiti).
Prima di raggiungere la Forcella del Pordoi, all'altezza della parete sud-est imboccare una piccola traccia verso sinistra (viso a monte) e iniziare a traversare a mezza costa tra i ghiaioni sino a raggiungere la parete ovest.
Proseguire sul cengione detritico seguendo alcuni ometti ed
una poco evidente traccia, fino ad una zona con numerosi massi
di grosse dimensioni.
Individuare un avancorpo che forma un diedro alto circa 40 metri e che conduce ad una cengia
molto larga, sopra la quale c'è una zona di roccia nera. Alla
base dell'avancorpo c'è una grossa clessidra, qui
attrezzare la sosta.
1°-2° tiro:
le difficoltà di queste due lunghezze sono piuttosto contenute e noi, per accelerare la salita (visto il
freddo ed il peggiorare del tempo), le abbiamo percorse slegati. Si risale il diedro formato dall'avancorpo sino a raggiungere una larga cengia. Qui si cammina verso sinistra sino a raggiungere una parete nera dove si attrezza la sosta.
Qualche metro più a destra c'è una grossa fessura gialla con
visibili dei cordini. 80 Mt., III, un passo di IV-, I.
3° tiro:
salire la parete nera sino a raggiungere una fessura obliqua
che sale verso destra. La si segue sino alla base del camino sovrastante dove si sosta
(2 clessidre con cordino). 40 Mt., IV-, IV, 1 chiodo.
4° tiro:
salire il camino obliquo verso destra sino a raggiungere
alcuni grossi massi incastrati. Si sosta (enorme clessidra con
cordone) poco oltre. Sulla parete destra del camino
ci sono 3 caratteristiche finestre. 55 Mt., IV, diverse clessidre.
5° tiro:
proseguire ancora lungo il camino che presenta un'ostica strozzatura
(chiodo) e sostare poco oltre sulla sinistra (clessidra
con cordone).
20 Mt., IV+, IV, 1 chiodo.
6° tiro:
dalla sosta spostarsi a destra (viso a monte), con l'aiuto di una lama
(sasso incastrato) vincere un passo in leggero strapiombo e
poi proseguire nuovamente per camino. Sosta da attrezzare. 40 Mt., III, IV+, IV-.
7° tiro:
ancora lungo il camino sino a raggiungere una forcella dalla
quale si traversa a sinistra. Salire poi le semplici rocce
fino al ghiaione sommitale. Proseguire puntando leggermente a
sinistra fino a delle rocce con un cordino verde in una
clessidra. In teoria bisognerebbe sostare alla forcella su
clessidra, ma c'era un vento... 50 Mt., IV-, III, II, 1 chiodo.
Dalla sosta, camminando su sfasciumi, si seguono gli ometti che conducono
alla croce di vetta.
Discesa
Dalla croce raggiungere l'adiacente rifugio Maria. Seguire il sentiero n. 627 (enormi
e numerosi ometti) che conduce alla forcella del Pordoi dov'è situato l'omonimo rifugio.
Da qui si scende per il canalone che guarda verso il passo
Pordoi fino a raggiungere il punto dove si ha abbandonato il
sentiero durante la salita. Seguendo lo stesso percorso della
mattina si scende in breve al passo. |