Descrizione
generale
Il Sasso di Sengg è compreso tra il Sasso dei Carbonari ed il Sasso Cavallo, due colossi che ne oscurano la figura sia geologicamente che alpinisticamente. Verso nord-ovest si presenta come un pendio prativo difficilmente distinguibile dal Sasso dei Carbonari, mentre a sud offre un'ampia parete rocciosa seppur discontinua.
La via Vicenza è stata aperta il 17 giugno 1934 da Eugenio Vinante, Bruno Cacciamognaga e Mario Enriconi. Una via notevole per l'epoca dell'apertura che si sviluppa tra placche, fessure, diedri e camini. Necessaria una buona esperienza alpinistica in quanto, dopo il tiro chiave, la chiodatura è praticamente inesistente e, nonostante le difficoltà non siano elevate, è necessaria una buona capacità per individuare l'itinerario. Alcune soste sono attrezzate con chiodi, molte altre si ricavano da belle clessidre.
Attacco, descrizione della via
Ci sono due possibilità per raggiungere l'attacco:
1- da Cainallo (percorso da noi seguito):
raggiungere il paese di Esino Lario e seguire le indicazioni per Cainallo, dal quale si prosegue verso l'Alpe del Vò di Moncodeno, sino a raggiungere un ampio parcheggio (a pagamento nel periodo estivo).
Da qui s'imbocca il sentiero n. 25 che sale in direzione del rifugio Bogani. Raggiunto un bivio si abbandona il sentiero n. 25 e si segue il n. 24 sino alla Bocchetta di Prada (o passo della Val d'Era - 1626 Mt.).
Dalla bocchetta piegare a sinistra in direzione della Porta di Prada oltrepassando il bivacco/cappella dell'89a. Brigata Garibaldi. Continuare lungo il sentiero sino a raggiungere l'anfiteatro del Releccio dove si trova il rifugio Bietti/Buzzi e, oltre, la Bocchetta di Val Cassina (o Bocchetta di Sengg - 1823 Mt.). Da qui scendere nel canalone che separa il Sasso di Sengg dal Sasso Cavallo seguendo la ferrata. A circa 100 metri dalla fine del canale si supera un passaggio con scala metallica. Subito dopo salire per ripidi prati verso sinistra portandosi sotto la verticale di un grosso tetto. Nel punto più alto del prato, verso destra vicino alle rocce che formano un vago canalino, si trova la sosta (1 chiodo con esile cordino). Conviene legarsi.
2- dalla frazione di Rongio (Mandello del Lario). Parcheggiare nei pressi della chiesa. Seguire il sentiero che sale al rifugio Elisa e, prima di raggiungerlo, abbandonare il sentiero e salire per tracce e ripidi prati alla base della parete. Imboccare il canale che separa il Sasso di Sengg dal Sasso Cavallo e salirlo per circa 100 metri indi piegare a destra e, come descritto pocanzi, per ripido pendio erboso raggiungere l'attacco. 1200 Mt. di dislivello, 3 h. circa.
1° tiro:
salire sino alle roccette marciotte che chiudono il canalino. Uscire a destra su erba e continuare ad obliquare verso destra sino allo spigolo erboso. Seguendo lo spigolo si raggiunge la base della parete vera e propria dove si sosta (3 chiodi+cordone).
50 Mt., IV+, III, 1 chiodo.
2° tiro:
a destra seguendo la bella fessura e poi per placca spostandosi leggermente a sinistra sino un ballatoio sulla destra dove si sosta (3 chiodi).
25 Mt., V+, 4 chiodi.
3° tiro:
si segue il diedrino fessurato sulla sinistra. Al suo termine si traversa a destra 4-5 metri (la via originale sale dritta per uno strapiombino friabile) e poi dritti fino una fessura. La si supera e si obliqua leggermente a destra sino alla sosta (2 grosse clessidre da attrezzare, variante Balatti). 50 Mt., V+, VI, V, 3 chiodi (di cui 1 con cordone), 1 clessidra con cordone.
4° tiro:
si obliqua a sinistra superando la placca (passo difficile e improteggibile) ricongiungendosi con l'itinerario originale. Si segue la fessura sino a quando diventa un evidente diedro strapiombante. Si attraversa due metri a destra e si sosta (2 chiodi).
25 Mt., VI+ oppure VI e A0, V+, 6 chiodi (di cui 2 vicini).
5° tiro:
traversare a destra circa 7 metri poi alzarsi seguendo una fessurina e successivamente per muretto verticale ma appigliato. In fine traversare a sinistra riportandosi quasi sulla verticale della sosta precedente fino ad incontrare un discreto punto di sosta (clessidra da attrezzare). 25 Mt., V, IV+.
6° tiro:
abbassarsi leggermente e traversare in placca raggiungendo una fessura che si segue fino quando diventa camino. Percorrere tutto il camino ed al suo termine sostare (spuntone). 55 Mt. IV, IV+.
7° tiro:
per risalti rocciosi e cenge erbose sino allo spigolo (la via corretta forse segue le placche sullo spigolo). Noi abbiamo puntato alla fessura sulla destra. La si segue ed alcuni metri prima del suo termine, dove si divide, si sosta un po' scomodamente (2 clessidre da attrezzare). Roccia marcia per raggiungere la fessura, poi migliora. 55 Mt., III, II, V.
8° tiro:
uscire seguendo il ramo sinistro poi per sfasciumi e placchette obliquando a destra si raggiunge la base dell'ultimo risalto roccioso. Si traversa a destra fino alla base del facile canalino erboso che conduce alla vetta e si sosta (da attrezzare su un grosso masso che forma una clessidra). 58 Mt., IV, III.
Sopra la sosta per facili pendii erbosi si raggiunge la sommità della parete. 50 Mt., I.
Discesa
Scendere per facili pendii erbosi in direzione della Bocchetta di Val Cassina (necessario risalire alcuni metri per raggiungerla). Da qui:
1- per ritornare a Cainallo
percorrere a ritroso il sentiero seguito durante l'avvicinamento transitando nuovamente dal rifugio Bietti/Buzzi;
2- per ritornare a Rongio scendere tutto il canale fino a giungere nei pressi dell'attacco e, successivamente, al parcheggio mediante il sentiero seguito durante l'avvicinamento. |