Sass D'Ortiga - Via Scalet/Bettega

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo Pale di S. Martino -
Sottogruppo dell'Ortiga/Pala del Rifugio
Località di partenza Malga Canali - Fiera Di Primiero (TN)
Quota partenza 1302 Mt. Quota di arrivo 2634 Mt.
Dislivello totale

+329 Mt. circa dal parcheggio al rifugio
+653 Mt. circa dal rifugio all'attacco
+350 Mt. circa la via (455 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 707, 720
Ore di salita 40' fino al rif. Treviso
2 h. dal rif. all'attacco
5 h. la via
Ore di discesa 2 h. 30' fino alla macchina
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 17/07/2009 Difficoltà VI/V+, A1
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata instabile. Il tempo è stato completamente variabile per tutta la salita; spesso eravamo avvolti dalle nuvole. Scendendo, in prossimità della Forcella delle Mughe si è scatenato un temporale che ci ha accompagnato quasi fino al rifugio. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente e presenta qualche breve tratto attrezzato. La roccia è libidinosa lungo tutta la salita..

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata. Attenzione a non sottovalutare la discesa che presenta brevi ma esposti passi d'arrampicata.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Malga Canali 1302 Mt. (poco sopra il parcheggio), rifugio Treviso 1631 Mt. e il Bivacco Menegazzi 1737 Mt. oltrepassando la Forcella delle Mughe (circa 50' dalla forcella).
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata in ambiente. Inutili i chiodi. Portare cordini per le numerose clessidre e una scelta di friend medio-piccoli per integrare.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
L'itinerario è stato salito da Samuele Scalet e Aldo Bettega il 15 ottobre 1961 ed è il primo itinerario tracciato che vince direttamente la parete Sud/Ovest del Sass d'Ortiga. La via si snoda lungo i punti più deboli della parete regalando così un'arrampicata molto elegante e di soddisfazione. Il diedro che si supera nella sesta lunghezza è a dir poco entusiasmante.
AGGIORNAMENTO:
In merito alla storia di questa via è utile segnalare l'articolo di Ugo Pomarici dal titolo "Una via, quattro nuove ascensioni".
Attacco, descrizione della via
Da Fiera Di Primiero (TN) seguire le indicazioni per la Val Canali fino a giungere al ristorante Cant del Gal. In corrispondenza del ristorante svoltare a destra per la Val Canali e percorrere la strada fino a giungere al suo termine. Parcheggiare sulla destra.
Camminare lungo il sentiero 707 che inizialmente risale lentamente la Val Canali fino ad un bivio. Qui prendere il sentiero che sale nel bosco e in poco tempo conduce al rifugio Treviso (1631 Mt.). Qualche metro prima del rifugio imboccare il sentiero 720 che conduce alla Forcella delle Mughe.
Pochi metri prima di raggiungere la forcella prendere la traccia che sale a sinistra in direzione della vetta del Sass d'Ortiga. Non seguire la via normale (bolli rossi 'nuovi') ma piegare a sinistra lungo un'esile traccia molto esposta (qualche spit per proteggersi) che presenta un tratto attrezzato (dapprima in discesa in un canale e poi lungo un'atletica fessura gialla) sino a raggiungere una terrazza detritica dove si può facilmente identificare uno scolo d'acqua.
Abbandonare la traccia che prosegue in direzione di un intaglio (attacco dello Spigolo) e salire senza percorso obbligato lungo delle roccette (II, un paio di passaggi di III) stando appena a sinistra dell'evidente colata nera. L'attacco si trova in prossimità di una clessidra con vecchi cordoni 3 metri a sinistra della colata nera, dove la parete sovrastante diviene più verticale (circa 80 Mt. dalla cengia).

1° tiro:
è anche possibile attaccare circa 10 Mt. ancora più a sinistra, in prossimità di un'altra clessidra con cordone grigio e giallo. Bisogna puntare a quella nicchia giallastra non pienamente visibile situata più o meno nel centro tra le due clessidre di attacco citate, a circa 40 d'altezza da esse. Sosta sul bordo destro della nicchia su 3 chiodi. Attenzione a non puntare alla nicchia (più evidente dal basso) situata più vicina alla colata nera. 45 Mt., IV, 3 chiodi.

2° tiro:
salire atleticamente a destra della sosta per qualche metro raggiungendo così una fessura che si segue sino ad un terrazzino dove conviene proseguire sulle rocce a destra un po' più semplici sino alla sosta (2 chiodi) sotto gli strapiombi gialli.
55 Mt., IV, IV+, 2 chiodo, 1 clessidra con cordone.

3° tiro:
non proseguire verticalmente nonostante sia visibile un chiodo ma traversare a sinistra sotto il grande strapiombo giallo sino a raggiungere 2 chiodi (uno dei quali ha strozzato sull'anello un vecchio cordino). Superare atleticamente lo strapiombino uscendo a sinistra su di un terrazzino. Girare lo spigolino e proseguire per parete appoggiata sino a raggiungere la sosta (1 chiodo con a fianco un grosso spuntone) circa 10 Mt. a destra e un po' più in basso di una fascia gialla strapiombante.
50 Mt., IV+, V+, VI oppure A1, 4 chiodi, 1 clessidra con cordone.

4° tiro:
traversare a destra sino a raggiungere una fessura che sale divenendo diedro in direzione di un ballatoio già ben visibile sul filo dello spigolo. Si sosta scomodamente su 3 chiodi all'altezza del ballatoio. 30 Mt., IV, IV+, 3 chiodi.

5° tiro:
continuare in verticale lungo il diedro sino ad uscire su di un terrazzino dove si trovano 2 chiodi di sosta un po' distanziati. Sosta molto scomoda. 40 Mt., IV, IV+.

6° tiro:
seguire il diedro fessurato con roccia inizialmente giallastra che, man mano che ci si alza, diviene grigia. Verso la fine del diedro, quando se ne presenta la possibilità, uscire a destra e raggiungere il terrazzino di sosta (2 chiodi).
Lunghezza sostenuta ma proteggibile. 50 Mt., V, V+, 6 chiodi.

7° tiro:
salire la rampa obliqua verso sinistra evitando così gli strapiombi neri soprastanti. Raggiungere un terrazzino con un chiodo dove si può sostare, oppure, allungando bene le protezioni, continuare a traversare a sinistra sino a raggiungere un ampio terrazzino in prossimità dello spigolo dove si attrezza una sosta su spuntone. 50 Mt. V, IV+, III, 3 chiodi.

8° tiro:
salire a destra lungo facili rocce imboccando il canalino detritico che sale verso sinistra raggiungendo l'anticima. 35 Mt., III, III+.

9° tiro:
procedere (anche slegati) in direzione nord-est (verso sinistra rispetto all'uscita) lungo la cresta sommitale fino a raggiungere la vetta vera e propria. Libro di vetta nascosto dentro un ometto. Circa 100 Mt., I, II.
Discesa
Dalla vetta seguire i numerosi ometti ed i segni rossi che scendono in direzione sud-est attraverso roccette detritiche. Dopo essere scesi un centinaio di metri il sentiero diviene più marcato e con meno sfasciumi. Bisogna superare un salto roccioso di 5 Mt. con un passo di III, un bel po' di facili roccette ed infine un caminetto di II+. Dal caminetto è possibile una doppia di 15 Mt. da 2 chiodi con cordini e maglia rapida). Giunti alla base del caminetto le difficoltà sono terminate e si procede semplicemente verso sinistra (viso a monte) fino alla Forcella delle Mughe (circa 1h. dalla vetta) e da qui attraverso il sentiero fino al rifugio Treviso.

Note
I primi salitori non raggiunsero l'attacco dalla Forcella delle Mughe ma percorsero due lunghezze sullo zoccolo con difficoltà di III+.
Secondo la guida di Samuele Scalet pubblicata dalla Versante Sud la terza lunghezza presenta difficoltà massime di V+.
Commenti vari
Purtroppo sul sentiero di discesa Claudia è scivolata fratturandosi il malleolo...
Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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Luca supera lo strapiombino del terzo tiro

La rocce appoggiate dopo lo strapiombo

   

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Sul traverso della quarta lunghezza. A sinistra Luca e a destra Claudia

   

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Il diedro del quinto tiro

Luca sui primi metri del sesto tiro

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Il Sass d'Ortiga con i tracciati delle vie: Spigolo Wiessner e Scalet/Bettega