Descrizione generale
Il Sass da Putia è una cima abbastanza frequentata dal punto di vista escursionistico in quanto offre una bella salita impreziosita da una breve e facile ferrata finale. Inoltre dalla vetta, grazie alla posizione abbastanza isolata della montagna, si può godere di un bel panorama a 360 gradi. Dal punto di vista alpinistico l'unico versante d'interesse è quello nord dove si sviluppano alcuni itinerari molto severi.
La linea più ripetuta è senza dubbio quella qui di seguito descritta che fu aperta da J. Hruschka con F. Neuner, R. Radschiller, W. Erschbaumer il 24 agosto del 1919. La via oggi è anche conosciuta con il semplice nome di via Classica.
Ripetendo la via è possibile apprezzare l'audacia dei primi salitori che superarono, con gli scarponi ai piedi, delle placche in parete aperta.
L'altro itinerario della parete a ricevere visite alpinistiche è quello tracciato dai fratelli Messner nell'estate del 1968 che identificarono una linea in arrampicata libera tra un labirinto di strapiombi.
La chiodatura in via è minima e alcune soste richiedono di essere verificate e/o integrate. Durante la salita abbiamo salito in conserva le facili placche di L4 e L5 e il camino canale del sesto e settimo tiro.
Attacco, descrizione della via
Dal Passo delle Erbe seguire la comoda strada carrozzabile in direzione della parete nord del Sass da Putia (impossibile non vederla o avere dubbi!). A un bivio prendere a sinistra (sentiero 8B, Passo di Goma) e, prima di entrare nel bosco, iniziare a salire il ripido ghiaione fino a raggiungere la base della parete (vaghe tracce di passaggio e pochi ometti). Ci si trova sotto la verticale di una placconata incisa, a circa 150 metri da terra, da un evidente e lungo diedro. Prendere la cengia verso sinistra che, dopo circa 50 metri, conduce alla sommità dello zoccolo (piccolo spiazzo). L'attacco è situato alla base di un sistema di fessure.
1° tiro:
salire la fessura centrale e spostarsi a destra guadagnando così una terrazza. Salire il camino per poi spostarsi verso destra e raggiungere la base di una placca molto compatta chiusa in alto da una fessura ad arco. Sostare alla base della placca (clessidra da attrezzare).
40 Mt., III, II, I, III.
2° tiro:
salire la placca e mediante la fessura ad arco uscire a destra. Proseguire lungo il camino verso sinistra e sostare (clessidra formata da uno spuntone chiuso in alto da massi incastrati) a circa metà camino. 30 Mt., III, IV, 1 chiodo.
3° tiro:
salire il camino e dopo poco uscire a destra; continuare lungo la rampa gradonata verso sinistra costeggiando la parete. Uscire sullo spigolo e salire le placche appoggiate sfruttando una vaga spaccatura sulla sinistra. Sostare poco dopo (clessidra da attrezzare).
Sulla destra, quasi in prossimità dello spigolo, è visibile una sosta (vago spuntone+cordini). Matteo dopo averla raggiunta ha preferito ignorarla; il percorso sulle placche non è obbligato e pertanto le possibilità di sosta sono varie. 50 Mt., IV, III, IV-, II, III, 1 bong.
4° tiro:
salire più o meno in verticale senza percorso obbligato lungo la placca adagiata sino alla sosta (3 chiodi+cordone). 30 Mt., II, III.
5° tiro:
continuare lungo la placca sino a raggiungere la parete verticale. Qui sostare (spuntone da attrezzare a circa 10 Mt. più a sinistra dell'evidente camino). 40 Mt., II, III.
6° tiro:
salire lungo il camino sino alla sosta (masso incastrato+cordone). 40 Mt., II, III, III+, 1 chiodo.
7° tiro:
ancora lungo il camino che poi diviene canale sino al suo termine. Qui si sosta (clessidra+cordini). 35 Mt., III, II, I, 1 chiodo.
8° tiro:
camminare verso destra sino a raggiungere lo spigolo. Qui sostare comodamente (spuntone+cordone). 40 Mt., I.
9° tiro:
salire la paretina tecnica e uscire per la spaccatura. Continuare per placche inizialmente in verticale e poi in obliquo verso sinistra sino a guadagnare la sosta (chiodo+spuntone+cordone). 25 Mt., VI- oppure V+ e A0, V, IV, 6 chiodi, 3 clessidre.
10° tiro:
salire la placca sopra la sosta e continuare lungo la fessura obliqua verso destra fino quasi a raggiungere lo spigolo. Qui proseguire dapprima in verticale e poi in obliquo verso sinistra sino a una terrazza, dove si sosta (chiodo+2 clessidre+cordone).
45 Mt., IV-, IV, 2 clessidre con cordone, 1 chiodo, 1 chiodo fuori via sulla destra, 1 sosta intermedia (2 chiodi).
11° tiro:
traversare a sinistra per facile terrazza puntando a un gendarme staccato. Qui sostare (chiodo+clessidra).
45 Mt., II, III, V, III, 2 chiodi con cordoni.
12° tiro:
traversare a sinistra salendo leggermente (più facile di quel che apparentemente sembra) e dopo circa 10 Mt. salire in obliquo a destra fino a un piccolo terrazzo dove si sosta (2 chiodi di cui 1 con anello). Lungo il tiro non puntare a raggiungere il diedro sulla sinistra.
25 Mt., III, IV-.
13° tiro:
non proseguire in verticale (i 3 chiodi visibili appartengono a una variante) ma traverare verso destra stando bassi per circa 8 metri. Salire poi in verticale per placche articolate fino alla base di una fessura, dove nei pressi di una nicchia poco accennata si sosta (2 chiodi+cordone). 40 Mt., IV, 1 chiodo.
14° tiro:
salire lungo la fessura e poco prima di uno strapiombo traversare a destra. Salire la placca e obliquare verso sinistra fino a uscire su di una grande terrazza. Qui sostare (spuntone+cordone). Verificare la tenuta dello spuntone prima di utilizzarlo; Matteo ha attrezzato una sosta su chiodi. 45 Mt., III, passi di IV, III-, 1 chiodo.
15° tiro:
salire la facile cengia verso destra in direzione dello spigolo. Sosta da attrezzare nei pressi della base del canale. 50 Mt., I.
16° tiro:
continuare in obliquo verso destra rimontando facili rocce fino a raggiungere il filo dello spigolo. Qui sostare (spuntone+cordone).
60 Mt., II, passi di III.
17° tiro:
salire lungo lo spigolo fino alla sosta (2 fix+cordone+libro
di via). 15 Mt., III.
18° tiro:
ancora lungo lo spigolo fino al termine delle difficoltà. Qui attrezzare la sosta (spuntoni). 60 Mt., II, III.
Per facile traccia raggiungere la vetta. 80 Mt., I.
Discesa
Seguire le tracce che in breve portano alla facile ferrata al termine della quale si prende un evidente sentiero fino alla Forcella de Putia (2357 Mt.). Da qui si scende a destra (viso a valle) in direzione della Val di Funes. Attenzione al bivio verso destra (viso a valle) per tornare al Passo delle Erbe (n. 8A inizialmente in salita). |