Descrizione generale
Il Sass da Putia è una cima abbastanza frequentata dal punto di vista escursionistico in quanto offre una bella salita impreziosita da una breve e facile ferrata finale. Inoltre dalla vetta, grazie alla posizione abbastanza isolata della montagna, si può godere di un bel panorama a 360 gradi. Dal punto di vista alpinistico l'unico versante d'nteresse è quello nord dove si sviluppano alcuni itinerari molto severi.
Questa linea è stata salita da Reinhold e Günther Messner nell'estate del 1968. Supera la parete nord, solcata da grandi strapiombi, collegando le zone più semplici ed evitandoli praticamente tutti. Il rovescio della medaglia è che risulta una via un po' contorta e non sempre di facile individuazione. L'arrampicata è principalmente in placca anche se non mancano dei diedri. La chiodatura decisamente parsimoniosa e spesso difficile (se non impossibile) da integrare obbliga a lunghi tratti sprotetti. Le soste sono tutte attrezzate.
Attacco, descrizione della via
Dal Passo delle Erbe seguire la comoda strada carrozzabile in direzione della parete nord del Sass da Putia (impossibile non vederla o avere dubbi!). Ad un bivio prendere a sinistra (sentiero 8B, Passo di Goma) e, prima di entrare nel bosco, iniziare a salire il ripido ghiaione fino a raggiungere la base della parete (vaghe tracce di passaggio e pochi ometti). Ci si trova sotto la verticale di una placconata incisa, a circa 150 metri da terra, da un evidente e lungo diedro. Verso sinistra si va all'attacco della via Classica. Salire invece brevemente verso destra portandosi in prossimità di uno spigoletto. Sul suo lato sinistro si trova l'attacco (chiodo con cordone; visibili 2 chiodi appena a sinistra dello spigoletto che appartengono ad un'altra via).
1° tiro:
spostarsi brevemente a sinistra sulla cengetta e poi salire la placchetta con passo strapiombante fino a prendere il diedro che sale obliquo verso sinistra. Si sosta nel diedro (forse 2 chiodi). Noi abbiamo traversato troppo a sinistra sulla cengia (circa 15 Mt.) e salito poi una placca (improteggibile) fino un terrazzino dove abbiamo sostato sulla sinistra (1
fix della via "La mia preghiera").
50 Mt., V+, IV.
2° tiro:
dalla nostra sosta salire per roccette spostandosi leggermente a destra fino a prendere il diedro che si segue sino alla sosta successiva (2 chiodi+cordini). 45 Mt., IV, 1 chiodo.
3° tiro:
alzarsi 4-5 metri e poi iniziare un lungo traverso verso destra in leggera ascesa su placche facili ma improteggibili. Passare sotto una piccola nicchia e proseguire fino a raggiungerne una un po' più grande. Si sosta (2 chiodi+1 dado incastrato+cordone) al suo bordo sinistro. 50 Mt., IV, IV+, IV, 1
fix della via "La mia preghiera" (vietato rinviarlo! Dopo le difficoltà aumentano e non ci sono fix!).
4° tiro:
salire la fessurina a sinistra della nicchia e poi traversare a destra appena sopra si essa raggiungendo uno spigoletto. Risalire le placchette sul lato destro dello spigolo fino a raggiungere la sosta (3 chiodi+cordino+maglia rapida). 40 Mt., V, V+, V, 3 chiodi.
5° tiro:
alzarsi leggermente verso sinistra sullo spigoletto e poi obliquare a destra raggiungendo la sosta (2 chiodi+cordoni). 30 Mt., IV+, IV.
6° tiro:
direttamente per la paretina sopra la sosta e poi per una fessurina con passo d'uscita lievemente strapiombante. Obliquare ora leggermente a sinistra verso un diedrino, sotto i grossi strapiombi gialli, alla base del quale si sosta (2 chiodi).
45 Mt., IV, V, IV, 4 chiodi.
7° tiro:
spostarsi a sinistra e salire il diedrino. Poi ancora verso sinistra sulla larga terrazza detritica dove si sosta (2 spit+cordone+anelli calata).
45 Mt., IV, I, 1 chiodo.
8° tiro:
sopra la sosta, su diedro strapiombante, sono visibili dei chiodi di un altra via.
Traversare a sinistra fin dove è facile superare verticalmente un muretto di circa 2 metri oltre il quale si traversa ancora verso sinistra. Ignorare una prima sosta (3 chiodi) e continuare a traversare, abbassandosi leggermente, sin sotto un lungo diedro dove si sosta (2 chiodi). 35 Mt., III, V-, III, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (3 chiodi).
9° tiro:
seguire il diedro sino alla sosta (2 chiodi con cordone+1 chiodo). 30 Mt., V, V+, V-, 1 chiodo.
10° tiro:
alzarsi ancora un po' nel diedro che tende a svanire. Giunti ad una sosta non continuare nella fessura verso destra (chiodi) ma traversare in placca a sinistra e poi salire verso un altro diedrino. Si sosta (2 chiodi) subito oltre la placca.
30 Mt., V, VI-, V+, 1 sosta intermedia (2 chiodi+cordone).
11° tiro:
alzarsi 1 metro e poi iniziare a traversare a sinistra. Prima di uno spigoletto alzarsi ancora circa 5 metri e poi riprendere a traversare, ora in discesa, sino una cengia. Spostarsi a sinistra sino alla sosta (2 chiodi).
45 Mt., IV, IV+, IV, II, 3 chiodi (2 dei quali vicini), 1 dado incastrato.
12° tiro:
seguire la cengia verso sinistra sino una nicchietta e poi salire per placchette, ritornando a destra sulla verticale della sosta precedente, fino un'altra cengia dove si effettua la successiva sosta (2 chiodi). E' anche possibile salire direttamente in verticale per placchette un po' più difficili. 45 Mt., IV.
13° tiro:
obliquare a destra e superare una breve muretto raggiungendo una stretta cornice. Si continua a traversare verso destra sulla cornice fino alla sosta (2 chiodi). 40 Mt., III, V-, IV-, 2 chiodi.
14° tiro:
spostarsi a destra due metri (non girare lo spigolo) e poi salire il primo diedrino spostandosi nuovamente a destra. Ci si trova ora alla base di un bel e lungo diedro che si risale interamente fino alla sosta (1 chiodo+1 spit+cordone). 45 Mt., V+, V, V+, 6 chiodi.
15° tiro:
traversare verso destra (abbassandosi nei primi metri) in direzione di un diedro/fessura inclinato verso destra. Lo si risale e poi si continua sulla placca soprastante dove si sosta (2 chiodi). 55 Mt., IV, 3 chiodi.
16° tiro:
dritti per placca articolata fino una cengia detritica. Seguirla verso destra e poi salire per la crestina finale verso sinistra fino a che le corde scorrono. Si sosta sui grossi massi presenti (da attrezzare). 60 Mt., IV, III, II, 2 chiodi.
Seguire la cresta, o stare sul suo lato destro, fino a raggiungere la grossa croce di vetta. Circa 80 Mt., I.
Discesa
Seguire le tracce che in breve portano alla facile ferrata al termine della quale si prende un evidente sentiero fino alla Forcella de Putia (2357 Mt.). Da qui si scende a destra (viso a valle) in direzione della Val di Funes. Attenzione al bivio verso destra (viso a valle) per tornare al Passo delle Erbe (n. 8A inizialmente in salita). |