Descrizione generale
Via
aperta da Heinz Grill, Franz Heiss e Florian Kluckner nel maggio 2007. Il primo tiro è in comune con la via Ischia/Calzà (aperta nel 1971). Le ultime lunghezze invece
sono state aperte da Diego Filippi durante un tentativo di ripetizione dello storico itinerario del 1971.
La via regala un'arrampicata di soddisfazione alternando placche a diedri. Tutte le soste sono attrezzate
con fix, in via sono presenti sia chiodi che fix
nonché numerose clessidre.
Attacco, descrizione della via
Da Arco
di Trento imboccare la strada che conduce ai campeggi e alla piscina comunale. Proseguire sulla strada in direzione di Ceniga e parcheggiare nei pressi
del sentiero che sale all'eremo di San Paolo o della vecchia diga (a causa dei ladri potrebbe essere opportuno parcheggiare alla pizzeria Lanterna, poco prima).
Imboccare il sentiero per l'eremo e, dopo pochi metri, prendere la traccia che sale a sinistra in direzione della parete (presenti diversi massi con scritte blu). Continuare a costeggiare la parete verso sinistra superando dei saliscendi sino all'attacco situato alla base di un diedro. A poca distanza targhetta in legno con il tracciato della via e dell'adiacente via
Sette
muri.
1° tiro:
salire il diedrino e continuare poi a sinistra sino a
raggiungere un altro diedrino che conduce alla grande cengia dove si trova la sosta.
35 Mt., V+, V, 5 fix, 1 cordone in clessidra, 1 chiodo.
2° tiro:
salire obliquando decisamente a sinistra, poi si sale in
verticale circa 4 metri. In fine si traversa a destra sino alla sosta.
20 Mt., VI- oppure V+ e A0, V, 3 fix, 3 clessidre con cordone.
3° tiro:
traversare a destra e risalire una lama verticale uscendo su di una bella placca a buchi. Continuare piegando
leggermente a sinistra sino a quando diviene compatta. Superare
questi metri più difficili raggiungendo così la sosta.
30 Mt., V+, V, VI+ oppure A0, 2 fix, 1 chiodo, 7
clessidre con cordone.
4° tiro:
superare la placca sopra la sosta e successivamente
obliquare a destra. Continuare per una semplice terrazza detritica sino alla sosta.
20 Mt., VI- oppure A0, IV, II, 3 clessidre con
cordone.
5° tiro:
continuare superando un piccolo strapiombo sopra la sosta. Proseguire poi per placca
obliquando prima a destra e poi a sinistra sino alla sosta.
35 Mt., V+, IV, VI+ oppure A0, V, VI+
oppure A0, 6 fix, 1 clessidra con cordone.
6° tiro:
proseguire obliquando verso destra sino alla base di una
lama obliqua verso sinistra. Salirla raggiungendo così la sosta.
25 Mt., V, IV, 2 chiodi, 1 fix.
7° tiro:
qui occorre prestare attenzione alla qualità della roccia. Salire a sinistra della sosta vincendo due strapiombini. Continuare poi per rocce più semplici sino alla sosta. 35 Mt., V+, VI oppure A0, II, 3 fix, 1 clessidra con cordone, 1 cordone su pianta.
8° tiro:
alzarsi sulla placca andando un poco a destra, poi per
rocce articolate raggiungere la sosta (presente libro di via) posta
sotto un grande strapiombo giallo. 35 Mt., V-, II, IV, 2
cordoni in clessidra, 4 fix.
9° tiro:
salire obliquando a sinistra; aggirare uno spigolino e
proseguire fino al bosco dove termina la via. Conviene attrezzare una sosta su di una pianta
anziché sullo fix presente a fine via. 30 Mt., IV+, V, 3 fix, 1 chiodo.
Discesa
Seguire la traccia di sentiero che scende verso destra sino a congiungersi con la mulattiera che in breve conduce al
ponte romano. Da qui
mediante la strada asfaltata si torna al posteggio. Lungo la mulattiera, in corrispondenza di un ometto, è possibile scendere nel bosco accorciando leggermente il sentiero di discesa. |