Descrizione generale
Il monte San Martino è la montagna boscosa che sovrasta Lecco. Il versante nord-ovest precipita vertiginosamente verso il lago;
nel 1992 una frana si staccò dalla parete cancellando alcuni itinerari storici. Questa via fu aperta in stile classico da Luigi Savini, Giacomo Manenti e Guido Ceregalli il 16 marzo 1996. Oggi è stata completamente riattrezzata con fix da 10mm e consente (a chi vuole) passaggi in libera ben protetti. L'arrampicata è aerea, atletica, continua e sostenuta.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere Lecco ed imboccare via Pasubio che poi diviene via Aldo Moro ed infine via Montebello. Seguire la strada in salita fino a quando sulla destra c'è un parcheggio con 9-10 posti auto e di fronte una stradina asfaltata in salita subito bloccata da una sbarra di ferro. Incamminarsi per questa stradina che diviene subito sterrata e piegare a sinistra. In corrispondenza di una netta curva a destra prendere la traccia che si stacca a sinistra (bolli). In falso piano continuare sempre verso sinistra fino ad individuare un canale (generato dalla frana del 1992); abbandonare il sentiero principale e salire in direzione della parete (ometti) sino a raggiungere la spaccatura della frana. Sulla destra, in corrispondenza di un muretto verticale di circa 5 metri, è presente una vecchia corda fissa. Risalirla facendo attenzione allo stato della stessa sino ad una grossa cengia. Qui traversare a destra sino a raggiungere l'attacco che risulta facilmente identificabile grazie ai numerosi fix presenti.
PS: è anche possibile parcheggiare in via Santo Stefano. Di fronte al n.25 si trova un cancello con tornello di legno (parcheggiare alcune centinaia di metri prima
perché qui non c'è posto). Attraversarlo e continuare fino ad incontrare le indicazioni per il sentiero dei Pizzetti. Raggiunta la falesia del "Muro nascosto" continuare a destra in direzione di Rancio fino ad individuare il canale generato dalla frana del '92.
PS2: altra possibilità di avvicinamento è dalla frazione Rancio. La discesa è sicuramente più veloce e dovrebbe esserlo anche l'avvicinamento ma è una soluzione che non abbiamo avuto modo di testare.
1° tiro:
salire la placca sino al tettino che si supera sulla destra. Continuare poi sino alla sosta. 30 Mt., 6c oppure 5c e A0.
2° tiro:
salire la rampa di destra e successivamente traversare sino a raggiungere un bel diedro che conduce ad una grande cengia dove si trova la sosta. 30 Mt., 5c.
3° tiro:
continuare lungo la fessura sopra la sosta obliquando verso destra
dopodiché ritornare mediante rocce un po' più appigliate verso sinistra sino alla sosta che è situata alla base di un diedro. 30 Mt., 5c.
4° tiro:
salire il bel diedro svasato sino alla sosta. 15 Mt., 6b+ oppure 5c e A0.
5° tiro:
continuare lungo un diedro verticale sino a quando è possibile uscire sulla sinistra. Proseguire sfruttando una lama sino alla sosta.
30 Mt.,
6c+ oppure 5c e A1.
6° tiro:
salire a sinistra della sosta lungo una bellissima placca nera. Continuare poi in verticale indi traversare verso destra sino alla sosta.
30 Mt.,
6a oppure 5c e A0.
7° tiro:
sfruttare la fessurina a sinistra della sosta sin quasi sotto al tetto. Qui traversare verso destra sino al punto di minor resistenza del tetto dove una spaccatura consente di superarlo. La sosta si trova sotto il grande tetto. 35 Mt., 6c oppure 5c e A0.
8° tiro:
traversare a sinistra sotto il grande tetto. Poco prima di uno spigoletto abbassarsi e continuare a traversare; superare un muretto verticale e raggiungere un terrazzino dove si sosta. 30 Mt., 6c oppure 5c e A0.
9° tiro:
superare il muretto sovrastante indi aggirare lo spigolo di sinistra e continuare su roccette sino alla sosta. 30 Mt., 6c oppure 5c e A0, 5b.
10° tiro:
salire il muretto sovrastante indi spostarsi a destra in direzione di una placca. Continuare poi per rocce rotte via via più semplici sino a quando è possibile attrezzare una sosta su pianta. 40 Mt., 5a, 4b.
Continuare in verticale, mediante facili roccette, sino a raggiungere la
cappelletta della Madonna del Carmine.
Discesa
Dalla cappelletta imboccare il sentiero n. 52 che scende in direzione di Rancio. Dopo aver superato la falesia delle Placchette di San Martino
il sentiero conduce nei pressi delle reti paramassi (presente una
piccola madonnina). Costeggiare la rete paramassi in direzione di
Rancio sino al suo termine, aggirarla ed imboccare una traccia di
sentiero poco marcata che ritorna verso la parete del San Martino.
La traccia in alcuni punti è di difficile individuazione.
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