Rocca (o Croce) Provenzale - Via Normale

 
Zona montuosa Alpi Cozie - Gruppo Castello-Provenzale Località di partenza Fraz. Chiappera - Acceglio (CN)
Quota partenza 1680 Mt. Quota di arrivo 2402 Mt.
Dislivello totale

+170 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+552 Mt. la via (750 circa lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. T12
Ore di salita

20' dal parcheggio all'attacco
1 h. 30' la via

Ore di discesa

1 h. 30' dalla vetta al parcheggio

Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 24/06/2013 Difficoltà F+ (passi di II)
Sass Balòss presenti
Luca.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata serena ma caratterizzata da un fortissimo vento da ovest. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
La roccia è ricoperta quasi ovunque da licheni. Se asciutta non dà problemi, ma da bagnata risulta molto scivolosa!
Presenza di acqua
La Val Maira è ricca d'acqua tant'è che è ben sviluppata una rete di centrali idroelettriche. Si trovano varie fontane nei paesi che si attraversano per arrivare a Chiappera. Sul percorso di avvicinamento noi abbiamo trovato un abbondante corso d'acqua, ma potrebbe essere che, in piena estate, sia asciutto.
Punti di appoggio
Rifugio/campeggio Campo Base (1650 Mt., 34 posti letto) oppure le varie possibilità di alloggio nei paesi/frazioni limitrofe.
Materiale necessario oltre al tradizionale
L'itinerario è semplice e solitamente viene percorso slegati. Tuttavia, nel caso si pensi di aver bisogno di assicurarsi nei passi più esposti, portarsi il materiale necessario (corda, imbraco, 2 rinvii, 2 moschettoni, 2 cordini).
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il gruppo del Castello-Provenzale è formato da tre torri di quarzite che, dai prati del Vallone Maurin, si stagliano verso il cielo
.
La Croce Provenzale è la prima a comparire arrivando dalla Val Maira. Verso sud si presenta come un grosso spigolo che, in base all'angolazione dal quale lo si guarda, sembra più o meno affilato. Nonostante questa austera apparenza è proprio su questo versante che corre la via Normale utilizzata anche come discesa per molte delle vie d'arrampicata. Il versante Ovest è molto imponente ma non altrettanto interessante da un punto di vista alpinistico. Il versante Est invece presenta pareti molto verticali sulle quali si trovano i più bei itinerari della torre in questione.
Non si hanno informazioni certe sulla data in cui la cima venne salita per la prima volta ma sicuramente furono dei cacciatori locali già agli inizio dell'ottocento

Attacco, descrizione della via
Si raggiunge Dronero (CN) dove ha inizio la Val Maira. Si percorre quest'ultima interamente fino a raggiungere il comune di Acceglio oltre il quale si prosegue per la frazione Chiappera. Continuare sulla strada fino ad un bivio: sinistra per il rifugio Campo Base, destra per il Colle Greguri e Col de Maurin. Si segue per quest'ultimi. Dopo due curve sulla destra c'è uno spiazzo per parcheggiare dove inizia il sentiero per il Colle Greguri (n. T12, palina). Seguire sempre il sentiero: quando spiana, dopo un primo tratto abbastanza ripido, prendere una deviazione sulla sinistra in direzione della cresta sud (ometto) fino a raggiungerne le rocce basali. Da qui si inizia a salire per cengette rocciose verso sinistra fino al prato sospeso detto "Prato Stella". Da qui si resta sul versante destro della cresta e seguendo gli ometti e bolli rossi si raggiunge una zona quasi pianeggiante. Poi ancora per muretti più verticali fino un canalone sul versante ovest che porta sotto il salto finale che precede la vetta. Stando nuovamente sul lato destro della cresta si raggiunge la vetta.

Discesa
La discesa avviene seguendo a ritroso lo stesso percorso della salita.
E' possibile, prima di raggiungere il Prato Stella, imboccare la cengia verso sinistra (viso a valle, 3 golfari) che permette di evitare l'ultimo salto roccioso.

Commenti vari
Origine del nome Croce Provenzale.
Dalla guida "Il gruppo Castello-Provenzale" (varie edizioni):
"Questo strano nome deriva da una storia leggendaria giunta fino a noi per tradizione orale e vuole sia frutto di un certo voto fatto dal sacerdote Don Agostino Provenzale, Parroco di Chiappera in occasione di una brutta avventura occorsagli durante una battaglia tra le tante, nelle guerre che nei tempi andati (1848 Battaglia di Novara) afflissero le nostre contrade. Costui, abbattuto dal nemico, cadeva accanto al proprio cavallo, e conscio della fine riservata ai vinti, specie se feriti, che allora venivano rigorosamente passati a fil di spada, nel trambusto dell'azione sventra la propria cavalcatura e si nasconde nel suo interno facendo solenne voto, che una volta salvata la pelle e ritornato al proprio paese, si sarebbe fatto carico di costruire una croce su quell'alto picco che domina Chiappera. Miracolosamente si salva e tornato a casa si fa subito scrupolo di adempiere al voto fatto. Con l'aiuto di un gruppo di montanari costruisce una croce in tre pezzi e, impiegando tre giorni, con l'aiuto di corde e di verricelli risale le cenge del versante ovest finché riesce ad issare fin sulla vetta quella croce che darà il nome alla montagna."
   

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Luca in vetta

Dalla cima bella visuale della parete sud della Torre Castello

 

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Le cascate di Stroppia

La Rocca Provenzale vista dal rifugio Campo Base

   

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Due immagini della Rocca Provenzale con il tracciato (molto indicativo) della linea di salita della via Normale

   

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