Rocca (o Croce) Provenzale - Via Danza Provenzale

 
Zona montuosa Alpi Cozie - Gruppo Castello-Provenzale Località di partenza Fraz. Chiappera - Acceglio (CN)
Quota partenza 1680 Mt. Quota di arrivo 2120 Mt. circa (vetta 2402 Mt.)
Dislivello totale

+250 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+190 Mt. la via (200 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. T12
Ore di salita

20' dal parcheggio all'attacco
3 h. la via

Ore di discesa

1 h. (seguendo la via Normale)

Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 30/06/2013 Difficoltà VI/V+, A0
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata completamente serena e calda. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
La roccia è ricoperta quasi ovunque da licheni. Se asciutta non dà problemi, ma da bagnata risulta molto scivolosa!
Presenza di acqua
La Val Maira è ricca d'acqua tant'è che è ben sviluppata una rete di centrali idroelettriche. Si trovano varie fontane nei paesi che si attraversano per arrivare a Chiappera. Sul percorso di avvicinamento noi abbiamo trovato un abbondante corso d'acqua, ma potrebbe essere che, in piena estate, sia asciutto.
Punti di appoggio
Rifugio/campeggio Campo Base (1650 Mt., 34 posti letto) oppure le varie possibilità di alloggio nei paesi/frazioni limitrofe.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Portare solo 8 coppie. In alcuni punti i fix sono lontani ma non si riesce ad integrare. Noi abbiamo piazzato solo un friend n. 0 ed un n. 1.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il gruppo del Castello-Provenzale è formato da tre torri di quarzite che, dai prati del Vallone Maurin, si stagliano verso il cielo
.
La Croce Provenzale è la prima a comparire arrivando dalla Val Maira. Verso sud si presenta come un grosso spigolo che, in base all'angolazione dal quale lo si guarda, sembra più o meno affilato. Nonostante questa austera apparenza è proprio su questo versante che corre la via Normale utilizzata anche come discesa per molte delle vie d'arrampicata. Il versante Ovest è molto imponente ma non altrettanto interessante da un punto di vista alpinistico. Il versante Est invece presenta pareti molto verticali sulle quali si trovano i più bei itinerari della torre in questione.
La via Danza Provenzale è stata aperta da Dino Degiovanni ed Enrico Bruno nell'estate del 2001. Arrampicata prevalentemente in placca, a volte con passaggi abbastanza tecnici, anche se non mancano dei brevi strapiombi. Interamente chiodata a fix da 10 mm. anche se la distanza in alcuni punti è notevole e si rischia, in caso di volo, di farsi male poiché risulta quasi impossibile integrare con protezioni veloci.
Attacco, descrizione della via
Si raggiunge Dronero (CN) dove ha inizio la Val Maira. Si percorre quest'ultima interamente fino a raggiungere il comune di Acceglio oltre il quale si prosegue per la frazione Chiappera. Continuare sulla strada fino ad un bivio: sinistra per il rifugio Campo Base, destra per il Colle Greguri e Col de Maurin. Si segue per quest'ultimi. Dopo due curve sulla destra c'è uno spiazzo per parcheggiare ed inizia il sentiero per il Colle Greguri (n. T12, palina). Seguire sempre il sentiero abbastanza ripido fino a quando ci si trova di fronte alla parete Sud-est. Identificare la cengia erbosa che sale verso sinistra in direzione della cresta Sud, dove passa la via Normale. All'estremità destra della cengia si trova un diedro sormontato da strapiombi gialli. Sullo spigolo del diedro corre la via Lo spigolo di Gaia, appena più a destra la via Danza Provenzale. A circa 30 Mt. da terra c'è una cengia con pianta sulla destra. Alla sua sinistra sono visibili le due soste delle vie citate. Si attacca sotto la verticale di queste soste.

1° tiro:
per facili rocce fino un piccolo strapiombo. Lo si supera e si prosegue per placchetta con uscita delicata per raggiungere la cengetta dove si trova la sosta (2 fix+cordino+maglia rapida). 25 Mt., IV+, V-, 3 fix.

2° tiro:
dritti per placca, alla fine si piega a destra alla sosta (2 fix+cordino+maglia rapida). 40 Mt., V+, 7 fix.

3° tiro:
dritti fino uno strapiombino che si supera con belle lame. Poi si obliqua a sinistra su placca e lame sino alla sosta (2 fix+cordino+maglia rapida). 30 Mt., V, 6 fix.

4° tiro:
obliquare a sinistra aggirando il tetto. Si sosta (2 fix+cordino+maglia rapida+altri 2 fix) poco oltre in comune con la via Bonelli.
20 Mt., VI-, V, 5 fix.

5° tiro:
superare il tettino sopra la sosta e proseguire verticalmente fino uno strapiombino oltre il quale si continua più facilmente sino alla sosta (2 fix+cordino+maglia rapida). 45 Mt., VI, V+, V, 6 fix.

6° tiro:
puntare alla base del tetto giallo. Si supera lo strapiombo sotto il tetto e poi ci si sposta a destra per salire un breve muretto strapiombante oltre il quale si sosta (2 fix+cordino+maglia rapida). 20 Mt., IV+, VI oppure A0, V-, 6 fix.

7° tiro:
salire la rampetta verso destra e poi obliquare a sinistra sino alla sosta (2 fix+catena+maglia rapida). 20 Mt., III.

Se non si opta per la discesa in doppia proseguire su terreno facile per circa 50 Mt., obliquando un po' verso sinistra, sino ad una grossa pianta posta sul percorso della via Normale (vedi discesa 2).
Discesa
1- Dalla S7 è possibile scendere in doppia sulla via;
2- percorrendo la via Normale che si sviluppa seguendo vagamente la cresta sud. Passi di II, ometti e bolli rossi lungo il percorso. Sono presenti alcuni fittoni per eventuale sicura. Una volta raggiunta la base della parete si ritorna sul sentiero principale e quindi alla macchina.
E' possibile, prima del caratteristico prato sospeso detto Prato Stella, imboccare la cengia (usata per identificare l'attacco) verso sinistra (viso a valle, 3 golfari) che permette di evitare l'ultimo salto roccioso.

Note
Sul 4° e 5° tiro i gradi che riportano le altre relazioni sono più bassi. A noi non sono sembrati coerenti con in resto della via e ne abbiamo proposto una gradazione leggermente più alta.
Commenti vari
Origine del nome Croce Provenzale.
Dalla guida "Il gruppo Castello-Provenzale" (varie edizioni):
"Questo strano nome deriva da una storia leggendaria giunta fino a noi per tradizione orale e vuole sia frutto di un certo voto fatto dal sacerdote Don Agostino Provenzale, Parroco di Chiappera in occasione di una brutta avventura occorsagli durante una battaglia tra le tante, nelle guerre che nei tempi andati (1848 Battaglia di Novara) afflissero le nostre contrade. Costui, abbattuto dal nemico, cadeva accanto al proprio cavallo, e conscio della fine riservata ai vinti, specie se feriti, che allora venivano rigorosamente passati a fil di spada, nel trambusto dell'azione sventra la propria cavalcatura e si nasconde nel suo interno facendo solenne voto, che una volta salvata la pelle e ritornato al proprio paese, si sarebbe fatto carico di costruire una croce su quell'alto picco che domina Chiappera. Miracolosamente si salva e tornato a casa si fa subito scrupolo di adempiere al voto fatto. Con l'aiuto di un gruppo di montanari costruisce una croce in tre pezzi e, impiegando tre giorni, con l'aiuto di corde e di verricelli risale le cenge del versante ovest finché riesce ad issare fin sulla vetta quella croce che darà il nome alla montagna."
   

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La prima facile lunghezza

Placca bella verticale sul secondo tiro

   

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A sinistra Claudia sulla seconda lunghezza, a destra sulla terza

 

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Obliquando a sinistra per aggirare il tetto sul quarto tiro

Quinta lunghezza. Il tettino iniziale è dato solo IV+. Mah!

 

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Dopo la placca finalmente uno strapiombino con qualche presa

Parete sud-est della Rocca Provenzale con il tracciato della via

   

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