Descrizione generale
Il gruppo del Castello-Provenzale è formato da tre torri di quarzite che, dai prati del Vallone Maurin, si stagliano verso il cielo.
La Rocca Castello è la più alta delle tre e, verso sud, è separata dalla vicinissima Torre Castello da un profondo intaglio detto "Forcella del Castello". Verso nord si protende con una lunga cresta mentre le pareti più interessanti risultano la ovest e la est: ma è senza dubbio quest'ultima la più frequentata e più ricca di itinerari.
La via Sete d'oriente è stata salita per la prima volta da Janusz Budzeiko, Daniele Caneparo, Krzysztof Dudzinscki e Maurizio Oviglia il 12 febbraio 1984. Sale su un settore molto compatto e verticale con passi strapiombanti tra la via Bàlzola ed il Diedro Calcagno. Poi si raccorda allo spigolo dove passa la variante Motti-Secco della via Bàlzola e, tramite questa variante, si raggiunge la terrazza inclinata sotto la vetta.
Attacco, descrizione della via
Si raggiunge Dronero (CN) dove ha inizio la Val Maira. Si percorre quest'ultima interamente fino a raggiungere il comune di Acceglio oltre il quale si prosegue per la frazione Chiappera. Continuare sulla strada fino ad un bivio: sinistra per il rifugio Campo Base, destra per il Colle Greguri e Col de Maurin. Si segue per quest'ultimi e si continua fino ad oltrepassare un ponte (la strada è per lo più sterrata) oltre il quale un tornante verso destra permette di raggiungere una zona abbastanza pianeggiante con delle baite dove si parcheggia. Da qui incamminarsi verso il Colle Greguri (segnavia T14) preceduto da un bel pianoro erboso che offre un'ottima vista sui versanti nord ed ovest della Rocca e della Torre Castello. Una volta raggiunto il Colle Greguri (2310 Mt.) è ben visibile il grosso diedro rossastro (Diedro Calcagno) che incide la parete est della Rocca Castello; scendere fino a raggiungere il punto più basso della parete. L'attacco si trova alla base di un diedrino chiuso da un tettino verso sinistra. Alla base del diedro c'è un piccolo pulpito.
Circa 10 metri più a sinistra, alla base di una fessura, attacca la via Bàlzola.
1° tiro:
salire il diedro fin sotto il tettino fessurato mediante il quale si traversa a sinistra fino al suo termine. Seguire un secondo diedro chiuso da un altro tettino che si supera sulla sinistra dove risulta più semplice. Si prosegue fino alla scomoda sosta (1 chiodo+1 clessidra +cordoni +maglia rapida). 35 Mt., IV+, 4 chiodi.
2° tiro:
salire appena a destra della sosta per 7-8 metri quindi spostarsi verso sinistra su una placca compatta puntando alla fessura (un po' erbosa) che incide lo strapiombino bianco. Superarla e traversare a sinistra fino alla sosta (3 chiodi+cordone).
20 Mt., IV+, V+, 3 chiodi, 1 sosta intermedia (2 chiodi+cordino+1 chiodo).
3° tiro:
salire verticalmente sfruttando delle lame fin sotto ad un tettino giallo. Si passa alla sua destra e poi si obliqua a sinistra fino al comodo terrazzo dove si sosta (3 spit+cordone+maglia rapida) in comune con la via Bàlzola.
45 Mt., IV+, V, III, 3 chiodi (2 dei quali vicini).
4° tiro:
salire dritti per poi spostarsi a destra sotto la parete rossastra e strapiombante. La si risale sino alla sosta (2 chiodi).
20 Mt., IV, V, 4 chiodi.
5° tiro:
spostarsi a sinistra e superare direttamente lo strapiombo inciso da una fessura. Spostarsi ora leggermente a destra e superare uno strapiombo più semplice oltre il quale si obliqua a sinistra doppiando il filo dello spigolo che si segue fino alla sosta (2 chiodi) sotto uno strapiombo giallo. 35 Mt., V+, IV, 4 chiodi.
6° tiro:
continuare per lo spigolo a sinistra della sosta (passo iniziale improteggibile e pericoloso) fino a sbucare sulla terrazza sotto il salto terminale. La sosta (3 spit+cordone+maglia rapida), in comune con la via Bàlzola, resta un poco a sinistra.
50 Mt., IV+, IV-, 3 chiodi (2 dei quali vicini).
7° tiro:
superare il salto finale stando appena a destra dello spigolo (III+, IV-, 2 chiodi) oppure circa nel centro della parete (III+, IV, 1 chiodo, 1 clessidra con cordini) fino a raggiungere la croce di vetta (cordone+maglia rapida). 30 Mt., III+, IV-, 2 chiodi.
Discesa
In doppia sfruttando le soste della via Bàlzola. Gli ancoraggi sono tutti su 3 spit+cordone+maglia rapida tranne uno che ha la catena al posto del cordone:
1a. calata: 30 Mt. sino alla S6;
2a. calata: 30 Mt.;
3a. calata: 25 Mt.;
4a. calata: 30 Mt. sino alla S3;
5a. calata: 25 Mt.;
6a. calata: 50 Mt. sino a terra.
Raggiunta la base della parete si risale fino al Colle Greguri e poi si torna alla macchina mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento. |