Rocca Castello - Via Bàlzola

 
Zona montuosa Alpi Cozie - Gruppo Castello-Provenzale Località di partenza Fraz. Chiappera - Acceglio (CN)
Quota partenza 1950 Mt. Quota di arrivo 2452 Mt.
Dislivello totale

+360 -50 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+192 Mt. la via (225 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. T14
Ore di salita

50' dal parcheggio all'attacco
3 h. la via

Ore di discesa

45' le doppie
45' il sentiero fino al parcheggio

Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 27/06/2013 Difficoltà IV, V
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Bella giornata abbastanza serena anche se le temperature non si sono mai avvicinate ai canoni estivi. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
La roccia è ricoperta quasi ovunque da licheni. Se asciutta non dà problemi, ma da bagnata risulta molto scivolosa!
Presenza di acqua
La Val Maira è ricca d'acqua tant'è che è ben sviluppata una rete di centrali idroelettriche. Si trovano varie fontane nei paesi che si attraversano per arrivare a Chiappera. Sul percorso di avvicinamento noi abbiamo trovato un abbondante corso d'acqua, ma potrebbe essere che, in piena estate, sia asciutto.
Punti di appoggio
Rifugio/campeggio Campo Base (1650 Mt., 34 posti letto) oppure le varie possibilità di alloggio nei paesi/frazioni limitrofe.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Sui passi più impegnativi si trovano dei chiodi ma il diedro col quale si esce sotto la vetta presenta solo 2 chiodi 2 spit (che non vanno assolutamente rinviati su una via come questa!) in 65 metri. E' quindi consigliabile, ma non necessario, qualche friends (n. 0.75, 1 ed eventualmente n. 2 Camalot) o dadi.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il gruppo del Castello-Provenzale è formato da tre torri di quarzite che, dai prati del Vallone Maurin, si stagliano verso il cielo
.
La Rocca Castello è la più alta delle tre e, verso sud, è separata dalla vicinissima Torre Castello da un profondo intaglio detto "Forcella del Castello". Verso nord si protende con una lunga cresta mentre le pareti più interessanti risultano la ovest e la est: ma è senza dubbio quest'ultima la più frequentata e più ricca di itinerari.
La via Bàlzola venne salita per la prima volta da Luigi Bàlzola e Giuseppe Marchese il 29 maggio 1955. Arrampicata abbastanza varia con una bella fessura iniziale, uno strapiombino sul secondo tiro e poi una breve placchetta. Ma è la tecnica in diedro a farla da padrone infatti il quinto e sesto tiro percorrono un diedro di quasi 70 metri!
Attacco, descrizione della via
Si raggiunge Dronero (CN) dove ha inizio la Val Maira. Si percorre quest'ultima interamente fino a raggiungere il comune di Acceglio oltre il quale si prosegue per la frazione Chiappera. Continuare sulla strada fino ad un bivio: sinistra per il rifugio Campo Base, destra per il Colle Greguri e Col de Maurin. Si segue per quest'ultimi e si continua fino ad oltrepassare un ponte (la strada è per lo più sterrata) oltre il quale un tornante verso destra permette di raggiungere una zona abbastanza pianeggiante con delle baite dove si parcheggia. Da qui incamminarsi verso il Colle Greguri (segnavia T14) preceduto da un bel pianoro erboso che offre un'ottima vista sui versanti nord ed ovest della Rocca e della Torre Castello. Una volta raggiunto il Colle Greguri (2310 Mt.) è ben visibile il grosso diedro rossastro (Diedro Calcagno) che incide la parete est della Rocca Castello; scendere portandosi alla base della parete. L'attacco è pochi metri a destra dello spigolo Sud-est (quello di sinistra) dove corre la via Spigolo Maria Grazia. Individuare l'evidente fessura del primo tiro che sale obliqua verso destra. Circa 10 metri più a destra, alla base di un diedrino, attacca la via Sete d'oriente.

1° tiro:
seguire la fessura, superare lo strapiombino verso destra e continuare ancora un po' verso destra. Poi obliquare a sinistra fino alla sosta (3 spit+cordone+maglia rapida) già visibile dal basso.
30 Mt., V, IV+, 2 chiodi, 1 friend incastrato, 1 sosta intermedia (2 chiodi+cordone).

2° tiro:
salire fin sotto il tettino dal quale si esce facilmente verso destra. Puntare ora al diedrino di destra, lo si risale fino al suo termine e si sosta (3 spit+cordone+maglia rapida) sulla destra. 25 Mt., IV+, IV, 6 chiodi, 1 friend incastrato.

3° tiro:
alzarsi sfruttando la breve fessurina sopra la sosta e poi traversare a destra sotto una zona strapiombante (verso la fine c'è un chiodo alto della via Sete d'oriente) al termine della quale si sale obliquando a sinistra fino al comodo terrazzo di sosta (3 spit+cordone+maglia rapida). 40 Mt., V-, IV, III, 2 chiodi, 2 soste intermedie (di 2 chiodi l'una).

4° tiro:
alzarsi leggermente e poi obliquare a sinistra fino allo spigolo. Aggirarlo e salire fino alla cengetta detritica dove si sosta (3 spit+cordone+maglia rapida). 35 Mt., III, IV, II, 8-9 chiodi (5 dei quali vicini).

5° tiro:
salire il diedro fino alla sosta (3 spit+catena+maglia rapida) successiva. 30 Mt., IV-, IV, 1 chiodo, 1 spit.

6° tiro:
continuare nel diedro sino al suo termine uscendo sulla larga terrazza inclinata sotto la vetta dove si sosta (3 spit+cordoni+maglia rapida ed altra sosta 2 spit+cordone+maglia rapida appena sotto). 35 Mt., III, IV, 1 chiodo, 1 spit con maglia rapida.

7° tiro:
portarsi alla base dell'ultimo salto e salire appena a destra dello spigolo fino a raggiungere la croce di vetta (cordone+maglia rapida).
30 Mt., III+, IV-, 2 chiodi.
Discesa
In doppia sulla via. E' possibile unire alcune calate.
Raggiunta la base della parete si risale fino al Colle Greguri e poi si torna alla macchina mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento.

Note
Dalla S4, anziché salire il diedro, è possibile salire la variante Motti-Sacco sulla spigolo a destra che si raccorda alla fine del diedro.
Commenti vari
E' possibile raggiungere l'attacco anche seguendo il sentiero T12 (partenza due curve dopo il bivio per il rifugio/campeggio Campo Base) il quale risulta, a nostro parere, più faticoso per via del maggior dislivello.
Altre ripetizioni
Matteo e Francesco hanno ripetuto l'itinerario il 29 giugno 2013.

Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Claudia Farruggia "Iaia")

   

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La fessura con strapiombino che caratterizza il primo tiro

Claudia attraversa la placchetta per raggiungere la prima sosta

 

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Luca supera il facile tettino del secondo tiro

Claudia sul bel diedrino che porta alla seconda sosta

   

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Quinto tiro: l'inizio del diedro di circa 70 metri che caratterizza la via

 

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Claudia sugli ultimi metri del diedro

Le pareti est di Torre e Rocca Castello con i tracciati delle vie:
in rosso Bàlzola, in arancio
Sete d'oriente

   

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