Punta Figari - Via Superfigari

 
Zona montuosa Alpi Cozie - Gruppo Castello-Provenzale Località di partenza Fraz. Chiappera - Acceglio (CN)
Quota partenza 1680 Mt. Quota di arrivo 2330 Mt. (2345 Mt. la vetta)
Dislivello totale

+505 Mt. circa dal parcheggio all'attacco
+145 Mt. la via (195 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. T12
Ore di salita

1 h. dal parcheggio all'attacco
4 h. la via

Ore di discesa

45' le doppie
50' il sentiero fino al parcheggio

Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 28/06/2013 Difficoltà VII/V+, A1
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata con nuvole basse e abbastanza fresca. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli
Soliti d'arrampicata in ambiente.
La roccia è ricoperta quasi ovunque da licheni. Se asciutta non dà problemi, ma da bagnata risulta molto scivolosa!
Presenza di acqua
La Val Maira è ricca d'acqua tant'è che è ben sviluppata una rete di centrali idroelettriche. Si trovano varie fontane nei paesi che si attraversano per arrivare a Chiappera. Sul percorso di avvicinamento noi abbiamo trovato un abbondante corso d'acqua, ma potrebbe essere che, in piena estate, sia asciutto.
Punti di appoggio
Rifugio/campeggio Campo Base (1650 Mt., 34 posti letto) oppure le varie possibilità di alloggio nei paesi/frazioni limitrofe.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Indispensabili friends (da 0.3 a 2 Camalot) e dadi per integrare. Cordini per le soste.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il gruppo del Castello-Provenzale è formato da tre torri di quarzite che, dai prati del Vallone Maurin, si stagliano verso il cielo
.
La Rocca Castello è separata dalla Torre Castello da una stretta e profonda forcella. Queste due torri sono unite alla Croce Provenzale da un'affilata cresta con tre punte. Questa cresta si chiama Punta Figari. Presenta solo due versanti: ad ovest, privo di interesse alpinistico, dopo il primo salto verticale, mostra un lungo e scosceso zoccolo erboso. Ad est invece forma una parete molto verticale sulla quale si concentrano alcuni degli itinerari più difficili dell'intero gruppo.
La via Superfigari è stata aperta da Ugo Manera, Gian Piero Motti e Vincenzo Pasquali il 16 maggio 1971. E' un itinerario molto esposto con una difficile lunghezza iniziale. L'arrampicata è varia in fessure, strapiombi, placche, un breve diedro ed uno stretto camino.
Attacco, Descrizione della via
Si raggiunge Dronero (CN) dove ha inizio la Val Maira. Si percorre quest'ultima interamente fino a raggiungere il comune di Acceglio oltre il quale si prosegue per la frazione Chiappera. Continuare sulla strada fino ad un bivio: sinistra per il rifugio Campo Base, destra per il Colle Greguri e Col de Maurin. Si segue per quest'ultimi. Dopo due curve sulla destra c'è uno spiazzo per parcheggiare ed inizia il sentiero per il Colle Greguri (n° T12, palina). Seguire sempre il sentiero abbastanza ripido fino al bivio per il Colle del Rui (n° T14). A questo punto ci si trova quasi di fronte alla parete Est della Punta Figari. Continuare per il Colle Greguri e poco dopo abbandonare il sentiero per attraversare la pietraia in direzione della parete. Circa 30 metri più a destra del punto più basso della parete (dove attacca la via dei Genovesi Est) si trova un caratteristico tetto che sale a scala verso destra e delimita una paretina rossastra. Si attacca su questa paretina rossastra, alla base di una fessura/diedro chiusa in alto dal precedente citato tetto.

1° tiro:
salire la paretina fino a prendere la fessura/diedro, la si segue aggirando a destra il tettino e poi si continua in leggero obliquo verso sinistra sino alla sosta (2 boccole+3 chiodi). 40 Mt., V+, VII oppure A1, V+, 7 chiodi, 3 fix.

2° tiro:
traversare 3-4 metri a destra e poi salire in verticale passando a destra di uno strapiombino oltre il quale si obliqua decisamente a sinistra fino un diedro. Lo si risale brevemente e si sosta (2 boccole). 30 Mt., V+, 9 chiodi, 2 fix.

3° tiro:
salire il diedro e poi obliquare a sinistra raggiungendo la sosta (2 boccole). Non salire dritti dopo il diedro, chiodi della via Overfigari.
20 Mt., IV+, V, 3 chiodi, 1 fix, 1 cuneo.

4° tiro:
spostarsi a sinistra e, dopo un piccolo strapiombo, agganciare e salire la fessura sovrastante. Circa 8 metri sotto lo strapiombo giallo si esce a destra su una cornice e si sosta (2 boccole). 35 Mt., V, V+, 2 chiodi, 2 dadi incastrati.

5° tiro:
riprendere la fessura fin sotto lo strapiombo che si supera entrando in uno stretto camino (togliersi lo zaino). Continuare poi più facilmente nel camino ora più largo fino alla sosta (2 chiodi). 40 Mt., V, V-, IV, 4 chiodi, 1 sosta intermedia (2 boccole).

6° tiro:
continuare facilmente nel camino e, poco prima del suo termine, obliquare a destra fino alla sosta (spuntone+cordoni+maglia rapida).
30 Mt., IV-.
Discesa
In corda doppia:
1a. calata: sul versante opposto rispetto a quello di salita fino ad una cengetta. La si segue verso sinistra (viso a monte) fino alla Forcella Provenzale. Cercare il successivo ancoraggio sulla parete di destra;
2a. calata: 35 Mt. nel canale;
3a. calata: 50 Mt. fino a terra (possibilità di dividere la calata utilizzando un'altra sosta 2 fix+catena+maglia rapida).
Tramite il sentiero percorso durante l'avvicinamento si ritorna al parcheggio.

Note
Noi abbiamo spezzato in due la prima lunghezza sostando su un fix con maglia rapida accanto al tetto poiché avevamo già usato tutte e 10 le coppie a nostra disposizione...
Commenti vari
E' possibile concatenare questa salita con una sulla parete sud della Torre Castello (es. via dei Genovesi Sud o Spigolo Castiglioni).
In tal caso, dopo la prima doppia sul versante opposto rispetto a quello di salita, ci si porta all'attacco della via scelta.

Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Claudia Farruggia "Iaia")

   

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Luca e Claudia impegnati sulla prima lunghezza di corda molto tecnica fino al tettino

 

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Claudia stringe le tacchette dei metri più difficili della via

L1: dopo il tettino si prosegue per una bella fessura

   

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La fessura che porta alla prima sosta

Seconda lunghezza

 

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L4: lo strapiombino oltre il quale si aggancia la fessura

Tornando nella fessura all'inizio del quinto tiro

   

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La parete est della Punta Figari con i tracciati delle vie:
combinazione
Genovesi est+Il bello della diretta e Superfigari

Claudia appena fuori dalla strozzatura del camino finale

   

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