Monte Procinto - Via Dolfi/Melucci

 
Zona montuosa Alpi Apuane
Gruppo del Monte Croce e del Monte Nona
Località di partenza Stazzema (LU)
Quota partenza 610 Mt. circa Quota di arrivo 1177 Mt.
Dislivello totale

+255 Mt. per il rifugio Forte dei Marmi
+185 Mt. per l'attacco
+100 Mt. la via (110
lo sviluppo)
+27 Mt. circa facili per la cima

Sentieri utilizzati n. 5, 5A (ex 5bis)
Ore di salita 50' per il rifugio
30' dal rifugio all'attacco
2 h. 30' la via
Ore di discesa 50' dalla vetta al rifugio
40' dal rifugio al parcheggio
Esposizione Nord Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 03/07/2017 Difficoltà V+, VI
(VI+ col primo tiro di Effetti collaterali)
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Le previsioni al nord non lasciavano spazio ad un week-end arrampicatorio e così siamo andati a scoprire questo bellissimo angolo delle Apuane. Qui giornata serena e calda, tanto che abbiamo dovuto scegliere un itinerario a nord. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente e ben segnalato; in alcuni tratti attrezzato con cavi metallici. La discesa segue la Ferrata del Procinto che si presenta in buono stato anche se alcuni ancoraggi andrebbero controllati. La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
Si trovano delle fontane lungo la strada che si percorre in macchina. C'è una fonte a pochi minuti dal rifugio Forte dei Marmi e, anche fuori dal rifugio, c'è un rubinetto di acqua potabile; la stessa che viene servita ai tavoli.
Percorrendo la "Cintura", sotto la parete est, si trova una piccola sorgente all'interno di uno dei grottoni.
Punti di appoggio
Il rifugio Forte dei Marmi all'Alpe della Grotta (865 Mt., 25 posti letto). Percorrendo il sentiero 5A si passa da un B&B che si trova in mezzo al bosco.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. La via è ben chiodata e sono sufficienti solo 12 rinvii.
Se proprio si vuole esagerare portare un minimo assortimento di friends (dal n. 0.5 al n. 1 Camalot).

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Monte Procinto, con la sua forma decisamente singolare in quanto richiama quella di un panettone, è probabilmente uno dei rilievi più conosciuti delle Alpi Apuane. Le sue pareti, di ottima dolomia calcarea, sono perlopiù strapiombanti su tutta la circonferenza ed offrono molteplici linee di scalata che, seppur di lunghezza limitata, presentano difficoltà tecniche sostenute.
La vetta è comunque facilmente raggiungibile grazie alla più antica via ferrata d'Italia che ne risale il versante sud.
L'itinerario qui proposto è stato aperto da Giancarlo Dolfi e Paolo Melucci nel 1955. All'epoca dell'apertura fu sicuramente una grande impresa, anche perché sembra sia stato il primo VI grado delle Apuane. Nonostante la linea classica segua ovviamente i punti deboli della parete, l'arrampicata risulta abbastanza atletica su terreno sempre verticale e con passaggi strapiombanti. Negli anni successivi sono comparse molte altre linee, anche sui versanti più repulsivi, e al giorno d'oggi, la Dolfi/Melucci è tra le vie col grado più abbordabile del Procinto. E' stata completamente riattrezzata a fix.
Attacco, descrizione della via
L'uscita autostradale più vicina è il casello di Versilia sulla A12. Poi seguire per Saravezza, Ponte Stazzemese ed infine Stazzema. Lungo la strada ci sono dei tratti con ottima vista sul Monte Procinto e sull'impressionante muraglia gialla del Monte Nona.
Prima di raggiungere Stazzema, sull'ultimo tornante, si prende la strada sulla destra (cartello sul muretto di cemento con indicazioni per il rifugio Forte dei Marmi. Attenzione che un'auto parcheggiata davanti lo può coprire perché è posizionato in basso). Seguire lungamente questa strada fino un bivio con piccola cappelletta (partenza sentiero n. 5) ove si può parcheggiare. Noi abbiamo proseguito verso sinistra su strada che diviene in breve sterrata. Man mano che si procede le condizioni della strada peggiorano. Continuare fino ad identificare sulla destra la partenza del sentiero n.5A (ex 5BIS; fune metallica e cartello indicante "alpe della grotta"). Pochi metri oltre, sulla sinistra, largo spiazzo per parcheggiare. Seguire il sentiero, transitando accanto ad un B&B e poi alla "casa del pittore", fino a raggiungere il rifugio Forte dei Marmi. Poco prima del rifugio ci si ricongiunge al sentiero n. 5 (qui sentiero Bruni, vedi note a fine relazione) che sale in direzione del Procinto. Ad un bivio si piega decisamente a sinistra (indicazioni ferrata) passando sotto l'impressionante parete sud-ovest del Monte Nona fino a giungere alla Foce del Procinto: lo stretto intaglio che separa il Procinto dal Nona. Un ponticello di legno permette di passare comodamente sull'altro lato. Percorrere la "Cintura" (un sentiero/cengia boscosa che contorna il Procinto a 100 metri circa dalla base vera e propria) verso destra passando sotto la parete est (piccola sorgente in uno dei grossi grottoni). Doppiato lo spigolo si è sulla parete nord. L'attacco originale della via è nel canale che si vede subito a destra dello spigolo (visibile sosta 2 fix+catena a 7-8 metri da terra). Attualmente è in voga percorrere la prima lunghezza della via "Effetti collaterali vertigini" posta appena a destra dell'originale (pianticella, grottino e scritta nera all'attacco).

1° tiro:
originale - salire nel canale. Poco prima di raggiungere una sosta (2 fix+catena) si inizia ad obliquare a destra. Conviene fermarsi alla S1 di Effetti collaterali (2 fittoni) anche se la S1 originale si trova poco più a destra (2 fix+1 clessidra con cordone).
25 Mt., IV, V, 6 fix, 1 clessidra con cordone.
L1 di Effetti collaterali - salire in leggero obliquo verso destra fin sotto uno strapiombino. Superarlo e proseguire su placca a buchi molto verticale fino alla sosta (2 fittoni). 20 Mt., V+, VI+, V, V+, 9 fittoni, 1 fix.

2° tiro:
salire in obliquo a destra in direzione di una spaccatura/diedro. Sugli strapiombi più a destra si vedono alcuni chiodi e cordini della via XXV Aprile. Seguire la spaccatura/diedro con passaggi atletici (ottime prese), spostandosi poi a sinistra sotto uno strapiombino. Superarlo direttamente e sostare poco sopra (2 fix+catena).
30 Mt., V-, V+, VI, 9 fix, 2 clessidre con cordone, 1 sosta intermedia (la S1 originale - 2 fix+1 clessidra con cordone).

3° tiro:
verticalmente, per una decina di metri, stando appena a sinistra del diedro. Quando questo si fa strapiombante spostarsi sullo spigolo alla sua sinistra per ritornare subito a destra e proseguire fino alla sosta (2 fix+catena). Non seguire, dove si effettua lo spostamento sinistra/destra, la liscia placca ricca di fittoni (via Effetti collaterali).
30 Mt., IV+, V, IV, 10 fix, 1 clessidra con cordino.

4° tiro:
alzarsi leggermente verso destra per roccette un po' erbose fino alla base di due camini. Seguire quello più a sinistra (a destra sale XXV Aprile) che, dopo un ostico passaggio iniziale, permette di proseguire facilmente fino al "Giardino" sommitale dove si attrezza una sosta (pianta). 30 Mt., II, V+, IV , 2 fix, 1 clessidra con cordone.


Seguire una vaga traccia che attraversa il "Giardino", e via via si fa più marcata, fino a ricongiungersi col sentiero principale che, seguito verso sinistra, sale in vetta. Qui è possibile scendere direttamente verso destra fino alla ferrata.

Discesa
Tornare indietro sui propri passi e poi mantenersi sul sentiero principale fino a raggiungere la ferrata. Seguendola in discesa si torna in breve alla "Cintura" e quindi al ponticello di legno. Percorrendo a ritroso i sentieri seguiti durante l'avvicinamento si torna al rifugio Forte dei Marmi e successivamente al Parcheggio.

Note

La prima ascensione documentata del Monte Procinto viene attribuita ad Aristide Bruni (ingegnere milanese residente a Firenze) il 17 novembre 1879. Egli, insieme a C. Dinelli ed alle guide E. Bertozzi, Efiso Evangelisti e G. Evangelisti di Pruno, salì il monte per quella che poi sarebbe diventata la ferrata. In realtà pare che la sommità della montagna fosse stata raggiunta già anni prima da alcuni boscaioli che erano saliti per tagliare il bosco sommitale nel 1848. Bruni divenne un grande estimatore della zona che promosse dal punto di vista alpinistico e turistico. Fece costruire il sentiero a lui dedicato ed anche la famosa ferrata, a cura del Cai di Firenze, che divenne operativa nel 1893. Si tratta della più antica via ferrata d'Italia ed il suo utilizzo è stato per molti anni regolamentato e a pagamento in quanto la scala (inizialmente di legno), che permetteva di superare la prima parte, veniva posizionata solo dietro compenso.

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Da sx: Bimbi del Procinto, Monte Procinto e Monte Nona

Targa che ricorda la costruzione del Sentiero Bruni

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Luca sulla prima lunghezza di Effetti collaterali

Sul secondo tiro

 

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Claudia supera lo strapiombino del secondo tiro

Luca sulla terza lunghezza

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Claudia a pochi metri dalla terza sosta

Sul "Giardino" sommitale in direzione della vetta

   
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Luca e Claudia in vetta al Monte Procinto Discesa dalla via ferrata
   
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Gradini scolpiti sulla ferrata del Procinto Il versante sud del Procinto; quello dove passala ferrata