Monte Pellegrino/Prisma del Diavolo - Via Del 1952 con varianti

 
Zona montuosa Appennino Siculo - Monti della Conca d'Oro Località di partenza Palermo (PA)
Quota partenza 10 Mt. Quota di arrivo 310 Mt. circa
Dislivello totale +140 Mt. dal parcheggio all'attacco
+160 Mt. la via (180 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 20' dal parcheggio all'attacco
3 h. la via
Ore di discesa 1 h. 30'
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 03/01/2013 Difficoltà IV+, V
Sass Balòss presenti
Luca.

Amici presenti

Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata abbastanza serena e con temperature gradevoli per essere nei primi giorni dell'anno. Per l'avvicinamento non c'è un vero e proprio sentiero ma si raggiunge senza grosse difficoltà la base della parete. La discesa lungo la "Scaletta di Vergine Maria" invece presenta passi di arrampicata di II e III ed è quasi sempre molto esposta. La roccia in via è ottima. 

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. Indispensabile una serie di friends (da 0.3 a 3 Camalot) e cordini per integrare le poche protezioni presenti.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione Generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti sul versante Est arrivano ai 270 metri di dislivello e sono le più alte del Monte Pellegrino. Però le vie d'arrampicata sono in numero inferiore anche perché alcuni tratti di parete sono molto repulsivi. Più o meno nel centro di questo versante si trova il Prisma del Diavolo: uno sperone di roccia ottima dalla vaga forma rettangolare. Vi sono state tracciate alcune vie tra gli anni '50 ed '80 ma sembra che non siano molto ripetute. La via Del 1952 è stata aperta da Giovanni Colella, Ruggero Di Pietro e Leo Urbani, come dice il nome, nel 1952. E' il primo itinerario tracciato su questa parete e, forse, anche il primo sesto grado siciliano. Si sale per una bellissima placca a buchi ed un divertente diedro stando poco a sinistra dello spigolo. Giunti sotto uno tetto i primi salitori valutarono meno difficile aggirarlo con un traverso verso destra abbandonando lo spigolo. Ventisei anni dopo, il 18 maggio del 1978, Gino e Marco Bonamini e Piero Merlino salgono direttamente verso il tetto aprendo il logico proseguimento della via con la variante Diretttta. Giunti ad una grotta deviarono verso sinistra in un camino ormai sconsigliato a causa dell'eccessiva vegetazione. Il 26 maggio dell'83 ancora Marco Bonamini in compagnia di Chiara Coppola apre un'altra variante che, seguendo gli ultimi metri dello spigolo, valorizza esteticamente la conclusione dell'itinerario.
Seguendo la combinazione da noi proposta l'itinerario si sviluppa sempre su roccia ottima e molto ruvida regalando una bella arrampicata varia in placca, diedri, fessure ed anche un breve camino. Poche le protezioni presenti ma si integra facilmente sulle numerose clessidre o con protezioni veloci. Le soste non sono tutte attrezzate.
Attacco, Descrizione della via

Dal centro di Palermo percorrere il Lungomare Cristoforo Colombo in direzione degli abitati dell'Arenella e di Vergine Maria. Superare il cimitero e poco oltre un belvedere. Parcheggiare sul bordo della strada dove possibile ed imboccare la stradella appena a destra del numero civico 664 e risalirla sino al suo termine. Qui iniziare un traverso il leggera ascesa in direzione della base dello spigolo del Prisma del Diavolo. L'attacco si trova circa 3 metri a sinistra dello spigolo, visibile un cordone bianco a pochi metri d'altezza.

1° tiro - "Via del 1952 ":
dritti per placca circa 5 Mt. poi spostarsi a sinistra ad un diedrino che si risale sino a quando è possibile uscirne aggirando verso destra lo spigolo. Proseguire sullo spigolo e per placca più a destra sino alla terrazza alberata. Portarsi nel punto più alto della terrazza e sostare (da attrezzare su pianta) alla base di una fessura. 40 Mt., IV+, 2 chiodi, 3 clessidre con cordino.

2° tiro:
seguire la fessura verso sinistra e poi per un bel diedro a metà del quale si esce a destra su terrazzino dove si sosta (2 chiodi lontani).
25 Mt., IV+, 1 chiodo.

3° tiro:
ritornare a sinistra nel diedro ed al suo termine per placche sino a degli alberelli. Spostarsi leggermente a destra sotto la verticale del tetto e sostare (1 chiodo+pianta) sotto un pilastrino. 30 Mt., IV+, III, 2 clessidre con cordone.

4° tiro - "Via Diretta":
salire il pilastrino portandosi sotto un naso strapiombante che si supera con l'aiuto di una netta fessura che poi permette di traversare a destra ad un'altra fessura verticale che porta proprio sotto al tetto. Qui traversare a sinistra e sostare (2 spit).
25 Mt., IV-, V, IV+, 1 chiodo, 1 clessidra con cordino, 1 sosta intermedia (2 spit). 

5° tiro:
salire per la fessura/camino a sinistra della sosta sino alla nicchia e sostare (1 spit+2 chiodi). 10 Mt., V, IV, 3 chiodi.

6°tiro "Variante dello Spigolo":
alzarsi 3 metri nel caminetto sopra la sosta ed aggirare lo spigolo verso destra. Puntare ad un breve diedrino rossastro ed oltre proseguire sulla direttiva dello spigolo sino alla grossa terrazza e sostare (da attrezzare). 50 Mt., IV+, III, 1 chiodo.
Discesa
Sicuramente la discesa più sicura, ma nettamente più lunga e logisticamente complicata, consiste nel salire nel bosco sino a raggiungere la strada nei pressi della statua di Santa Rosalia. Da qui è necessario ritornare al parcheggio mediante gli autobus pubblici o rimediando un passaggio poiché a piedi è molto lunga.
L'alternativa è seguire la cosiddetta "Scaletta di Vergine Maria". Dal termine della via costeggiare verso sinistra l'anfiteatro roccioso mantenendosi vicino al limite della parete. Alcuni bolli rossi indicano il percorso. Dopo circa un centinaio di metri si inizia a scendere in massima esposizione lungo un costone roccioso ricco di vegetazione tendendo verso destra sino ad un canalone (passi di III, consigliabile proseguire assicurati). Scendere nel canale superando ancora alcuni passaggi verticali sino alla base della parete. Ora, senza alcuna difficoltà, tornare alla macchina percorrendo a ritroso il tragitto seguito durante l'avvicinamento.

Note
E' consigliabile intraprendere la discesa della "Scaletta di Vergine Maria" solo con un margine di almeno 2 h. di luce.
Commenti vari
Nel periodo estivo attenzione alle zecche.
   
La prima lunghezza
Inizio del diedrino sul terzo tiro
   
Traverso sotto al tetto per raggiungere la quarta sosta
Claudia sulla fessura/camino del quinto tiro
   

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Foto di "vetta" in cima al Prisma del diavolo

Il tratto della lunga parete est dove si trova il Prisma del diavolo

   

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Dettaglio della parete con il tracciato della via. In verde il tracciato della discesa tramite la "Scaletta di Vergine Maria"
   
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