Pizzo della Presolana Occidentale - Via Castiglioni/Bramani/Gilberti
(o Spigolo Nord-Ovest)

 
Zona montuosa Alpi Orobie - Gruppo della Presolana Località di partenza Località Carbonera - Colere (BG)
Quota partenza 1070 Mt. Quota di arrivo 2295 Mt. circa fine via (2521 Mt. la vetta)
Dislivello totale +869 Mt. dal parcheggio al rifugio Albani
+200 Mt. dal rifugio all'attacco
+156 Mt. la via (265 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 403
Ore di salita

1 h. 40' dal parcheggio al rifugio Albani
30' dal rifugio all'attacco
3 h. 40' la via

Ore di discesa

1 h. 30' le doppie
2 h. il sentiero fino al parcheggio

Esposizione Nord-ovest Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 05/07/2008 Difficoltà VI/V, A0
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Giornata incerta; il meteo ha saputo regalarci momenti di sole alternati alla nebbia. Il sentiero che sale al rifugio Albani è in perfette condizioni e ben segnalato. La traccia che sale in direzione dell'attacco è per pochi metri disturbata dalla vegetazione e presenta un breve tratto con corde fisse. La roccia in via è generalmente ottima, pochi i tratti con rocce instabili.
Eventuali pericoli
I soliti dell'arrampicata in ambiente. Occorre prestare particolare attenzione a non smuovere sassi.
Presenza di acqua
Varie fontane nel paese di Colere. Fontana in corrispondenza delle vecchie case dei minatori poco prima di arrivare al rifugio ed ovviamente al rifugio Albani.
Punti di appoggio
Il rifugio Albani (1939 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale
In via sono presenti numerosi chiodi specie sui tratti più difficili. Tuttavia è utile avere dei friend e dei cordini per integrare nelle lunghezze più semplici.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Si tratta certamente di una delle vie più conosciute e ripetute del versante nord della Presolana. A firmare questa bellissima linea di salita ci hanno pensato il 19 ottobre 1930 tre fortissimi alpinisti: Ettore Castiglioni, Celso Gilberti e Vitale Bramani. Oggi normalmente si percorre la via sino al termine delle difficoltà; ovviamente i tre alpinisti continuarono sino alla vetta (difficoltà di I e II).
Attacco, descrizione della via
Da Colere raggiungere la stazione di partenza degli impianti sciistici e parcheggiare. Da qui esistono due possibilità per raggiungere l'attacco. La prima consiste nel seguire la strada che in breve diviene il sentiero n. 403 e che sale attraverso boschi al rifugio Albani. Poco prima di raggiungere il rifugio s'incontrano il vecchio rifugio e le vecchie baracche dei minatori. Qui si stacca una traccia che sale, inizialmente senza percorso obbligato, in direzione del Passo di Polzone dove si trova l'attacco (prestare attenzione ad un breve tratto attrezzato in stato di abbandono). La seconda possibilità, per certi versi molto più comoda consiste nell'utilizzare i due tronconi della seggiovia e raggiungere il rifugio Cima Bianca (2070 Mt.). Da qui si segue il sentiero n. 311 sino al rifugio Albani da dove una breve traccia piana permette di portarsi in direzione della parete nord e quindi al sentierino attrezzato che conduce all'attacco.
In corrispondenza dell'intaglio dove si trova l'attacco c'è una nuova sosta su spit attrezzata per la calata.

1° tiro:
dall'attacco, ignorare i ben visibili chiodi (sono della via "Via col Vento") e spostarsi sulla paretina a destra dell'intaglio (versante della Val Zurio). Salire obliquando a destra i vari risalti rocciosi a volte superando dei tratti delicati per la roccia non sempre buona. La sosta si trova a ridosso della parete su di un piccolo terrazzino (2 chiodi). 50 Mt., III+, III, 5 chiodi (2 dei quali vicini per eventuale sosta).

2° tiro:
salire la bella lama a destra della sosta e proseguire per terreno più semplice. Superata una grande nicchia proseguire sino a raggiungere la base di un diedro verticale molto aperto (chiodo visibile). Qui salire sino a raggiungere la sosta (2 chiodi collegati tra di loro da un lungo cordone). 55 Mt., IV+, III+, IV, 6 chiodi (presenti 2 soste intermedie).

3° tiro:
salire lungo la fessura a sinistra della sosta che dopo pochi metri diviene canale. Proseguire poi sino a quando è possibile traversare a sinistra camminando su di una piccola cengia. Si sosta in corrispondenza di un pulpito sul filo dello spigolo (sosta su due spit con anello per la calata). 25 Mt., IV, III, I, 3 chiodi.

4° tiro:
lunghezza chiave della salita. Dalla sosta spostarsi a sinistra oltrepassando il filo dello spigolo. Vincere l'aerea paretina molto appigliata e raggiungere poi un ripiano poco sopra. Proseguire ora lungo il filo dello spigolo sino a quando è possibile ritornare a sinistra. Dopo circa 3-4 metri verticali si trova la sosta (4 chiodi da collegare).
35 Mt., IV; VI oppure V e A0, V+ oppure V e A0, IV, 4 chiodi, 1 spit, 1 clessidra.

5° tiro:
si tratta di un'altra lunghezza impegnativa. Dalla sosta traversare a sinistra lungo una placca che richiede un'arrampicata tecnica sino a raggiungere un grosso buco. Qui alzarsi per qualche metro e traversare a destra sino a quando è possibile salire lungo una spaccatura di roccia grigia. Si sosta su due chiodi da collegare.
35 Mt., V+ oppure V e A0, IV+, 9 chiodi (presenti altri chiodi per le numerose varianti in artificiale che possiede il tiro).

6° tiro:
proseguire lungo la spaccatura sopra la sosta e traversare verso destra passando sotto a dei tetti a lama. Poco oltre si trova la sosta a spit attrezzata per la calata. 25 Mt., V, IV, 2 chiodi.

7° tiro:
salire lungo la parete sfruttando il diedro sino al cospetto del successivo salto verticale. Qui traversare verso destra sino ad uscire su di una parete appoggiata. Seguire un vago diedro e delle tracce che riportano sul filo dello spigolo dove si trova un grosso spuntone con dei cordini. 40 Mt., IV, III+, III, 2 chiodi.

Da qui sarebbe possibile continuare sino a raggiungere dapprima il cengione Bendotti e poi la vetta della Presolana Occidentale.
Quasi tutte le cordate però interrompono qui la salita e scendono.
Discesa
La discesa avviene mediante delle calate in doppia. Dallo spuntone di sosta scendere (ovviamente assicurandosi) per circa 10-15 metri lungo un terreno semplice ma pieno di sassi instabili sino a raggiungere una sosta attrezzata. Tutte le doppie seguono il filo dello spigolo (comunque il percorso da seguire durante le calate è segnato con dei bolli rossi).
1a. doppia: circa 35 Mt. dalla S7 alla S6;
2a. doppia: circa 50-55 Mt. dalla S6 alla S3;
3a. doppia: circa 55 Mt. spostandosi molto a sinistra raggiungendo un pulpitino sempre sul filo dello spigolo;
4a. doppia: circa 40 Mt. sino a raggiungere l'attacco della via;
5a. doppia: circa 20 Mt. raggiungendo il ghiaione alla base della parete nord.
Da qui percorrere a ritroso il sentiero dell'avvicinamento.

Note
Mentre effettuate le calate avrete modo di vedere la linea di salita di "Via col Vento" e ammirare la sua chiodatura...
Commenti vari
Una nota di merito va certamente a Luca che ha percorso la via con delle scarpe da trekking perché aveva dimenticato a casa le sue inseparabili scarpette "Miura"; al tempo stesso il non più giovane Sasso si merita anche una nota di demerito perché il climber che va ad arrampicare senza le scarpette è come il muratore che va a lavorare senza cazzuola! Inammissibile!
Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Giovanni Noris Chiorda "Cicciolino")
   

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Claudia sui primi metri del secondo tiro

Bertoldo sulla fessura iniziale della terza lunghezza

   

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Claudia in due momenti della lunghezza chiave. A sinistra appena partita e a destra sui metri più difficili

   

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La quinta lunghezza. A sinistra Bertoldo sui metri iniziali, mentre a destra Luca pochi metri sotto la sosta

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Aggirando il tetto del settimo tiro

Dettaglio della parete con l'evidente Spigolo Nord-Ovest