Monte Pellegrino/Pizzo Volo d'Aquila - Via Dei Quattro Scoiattoli

 
Zona montuosa Appennino Siculo - Monti della Conca d'Oro Località di partenza Palermo
Quota partenza 80 Mt. circa Quota di arrivo 387 Mt.
Dislivello totale +77 Mt. dal parcheggio all'attacco
+230 Mt. la via (270 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 10' dal parcheggio all'attacco
6 h. la via
Ore di discesa 1 h. il sentiero sino alla macchina
Esposizione Est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 07/01/2013 Difficoltà VII+/VI, A0
Sass Balòss presenti
Luca.

Amici presenti

Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata abbastanza serena e con temperature gradevoli per essere nei primi giorni dell'anno. Per raggiungere l'attacco si sale per roccette e cespugli, senza un sentiero, fino alla base dello spigolo. La discesa avviene su comodo sentiero segnalato e poi per strada asfaltata. La roccia in via è ottima. 

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. Indispensabile una serie di friends (da 0.3 a 3 Camalot); volendo raddoppiare le misure piccole o portare dei dadi piccoli. Cordini per clessidre, soste ed allungare le protezioni. Quasi tutti i chiodi presenti sono in uno stato a dir poco spaventoso; ce se ne sono rotti in mano due (vedere prima foto) ed altri due si sono sfilati dalle fessure nelle quali erano infissi.
Detto ciò chiodi e martello non risultano comunque indispensabili per una ripetizioni in quanto è possibile integrare abbastanza agevolmente con dei friends o clessidre per maggiore sicurezza, ovviamente per alcuni passi però dovrete fidarvi della chiodatura in loco. Sicuramente chiodi e martello vi faranno sentire più tranquilli per eventuali imprevisti.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione Generale
Il Monte Pellegrino si innalza solitario nella piana in cui sorge la città di Palermo ed arriva a toccare i 600 metri di quota. Il versante Ovest è rivolto verso la città mentre quelli Nord ed Est sono rivolti verso il mare e sovrastano il paese di Mondello e le borgate dell'Addaura, di Vergine Maria e dell'Arenella. A Sud non troviamo una parete compatta ma delle fasce rocciose ed un bosco attraverso cui salgono i tornanti della strada che conduce sulla sommità del monte.
Le pareti sul versante Est arrivano ai 270 metri di dislivello e sono le più alte del Monte Pellegrino. Però le vie d'arrampicata sono in numero inferiore anche perché alcuni tratti di parete sono molto repulsivi. Davanti al limite meridionale del cimitero "Rotoli" si innalza uno sperone roccioso sulla cui cima è presente un antenna televisiva. La via dei Quattro scoiattoli ne segue vagamente lo spigolo terminando proprio in corrispondenza dell'antenna. La parte bassa è caratterizzata da placche sporche di vegetazione ed è separata tramite una larga cengia dalla parte alta caratterizzata invece da strapiombi rossi. L'itinerario è stato aperto da Marco Bonamini, Sergio Cucchiara, Federico Landi e Vito Oddo il 7 aprile del 1974 dopo un precedente tentativo da parte di Gino Soldà e Fosco Maraini che sembra si fossero fermati alla base del diedro del tiro chiave. Arrampicata su placche e diedrini a volte disturbata dalla vegetazione. In via si trovano alcuni spit e dei chiodi ma occorre saperne valutare lo stato in quanto decisamente precari. Qualche anno fa lungo la parete sono stati messi in sicurezza dei grossi massi ed in alcuni punti è possibile sfruttare i fittoni o le funi metalliche per sostare o assicurarsi.
Attacco, Descrizione della via

Dal centro di Palermo percorrere la via Bonanno, ossia la strada che sale sulla cima del Monte Pellegrino ed al santuario di Santa Rosalia. Giunti al secondo tornante si è proprio sotto lo sperone del Pizzo Volo d'Aquila. Parcheggiare dove possibile e risalire, passando attraverso un buco del muro di cinta, verso lo spigolo. L'attacco è su una piazzola sul filo delle spigolo dove le difficoltà iniziano ad aumentare.

1° tiro:
seguendo lo spigoletto raggiungere una placchetta verticale. Superarla lasciandosi il tettino sulla destra. Si prosegue per rocce più semplici spostandosi leggermente a destra sino una placca/rampa inclinata dove si sosta (1 spit). Stando alla relazione della guida Monti d'Italia del CAI-TCI a questa sosta dovrebbe esserci la scritta "MVFS" riportante le iniziali dei primi salitori ma noi non l'abbiamo vista.
50 Mt., IV, VI oppure A0, IV, 2 chiodi, 9 golfari per l'ingabbiamento dei massi mai utilizzati.

2° tiro:
obliquare leggermente a destra raggiungendo il muretto verticale. Lo si supera seguendo una fessura inizialmente verso sinistra e poi dritto sino un piccolo strapiombo. Si prosegue nel diedro a sinistra dello strapiombo e poi si traversa 2-3 metri a destra raggiungendo un canalino vegetato tramite il quale si raggiunge la terrazza con piante dove si sosta (da attrezzare su pianta). 40 Mt., V+, IV+, 2 chiodi.

3° tiro:
obliquare decisamente a sinistra seguendo la terrazza (vegetazione fastidiosa) sino alla base di una placca fessurata sotto la verticale di un evidente diedro giallo. Qui sostare (2 spit). 30 Mt., III, II.

4° tiro:
salire la placca con fessura sin sotto gli strapiombi rossi. Qui obliquare a sinistra sino un pulpito con palmetta dove si sosta (1 chiodo).
25 Mt., V, 2 chiodi. 

5° tiro:
superare la placca obliquando verso sinistra poi per rocce instabili (reti di contenimento per aiutarsi) si raggiunge la larga cengia. Si sosta (golfari delle reti paramassi) poco a sinistra della verticale del diedro giallo. 30 Mt., VI-, IV, 1 chiodo a pressione.

6°tiro:
obliquare sulla rampa verso destra sino alla base del diedro che si risale per intero con arrampicata in alcuni tratti abbastanza faticosa. Si sosta (1 chiodo o cavi di contenimento) al suo termine. 40 Mt., IV, V+, VI, VII+ oppure A0, VI, 9 chiodi, 2 chiodi a pressione.

7° tiro:
aggirare a destra il primo masso ingabbiato ed il successivo a sinistra raggiungendo una cengetta dove è possibile sostare. Sono presenti due tasselli da 10 mm. Portarsi 1 o 2 piastrine con dado (e lasciare la sosta attrezzata!). In alternativa abbassarsi 2 metri e sostare sui cavi di contenimento. 15 Mt., IV, vari ancoraggi di contenimento per assicurarsi.

8° tiro:
appena a destra della sosta si segue il diedro. Si esce a destra e si prosegue per rocce gradonate dove c'è meno vegetazione in verticale o leggermente a destra sino al pianoro dove si trova l'antenna televisiva della RAI e si effettua l'ultima sosta (da attrezzare).
40 Mt., V, IV-, 2 chiodi.
Discesa
Dall'antenna seguire l'evidente strada sterrata sino ad incrociare un sentiero segnato con bolli gialli. Percorrerlo in discesa (cartello con indicazione "Pizzo Aquila") sino ad un tornante della strada asfaltata. Seguendo la strada (possibili scorciatoie) si torna alla macchina.

Note
Per la buona qualità della roccia e la linea di salita l'itinerario è assolutamente da consigliare. Peccato solo per l'eccessiva presenza di vegetazione in alcuni tratti e per la chiodatura completambente inaffidabile. Se si sistemassero questi due aspetti potrebbe rientrare senza dubbio tra le classiche da non perdere del Monte Pellegrino.
Commenti vari
Nel periodo estivo attenzione alle zecche.
   
Uno dei chiodi che ci si è rotto in mano
Il bel muretto fessurato della seconda lunghezza
   
Claudia traversa per raggiungere la quarta sosta
Il cimetero Rotoli visto dall'alto
   

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Vile azzaramento sulla placca del quinto tiro

Claudia con il cranio di un piccolo roditore o volatile

   

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Due immagini del bel diedro della sesta lunghezza e della rampa alla sua base
   

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Claudia sugli ultimi metri del diedro Inizio dell'ultima lunghezza
   

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Luca e Claudia a fine via Il Pizzo Volo d'Aquila con il tracciato della via
   
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