Descrizione
generale
Itinerario aperto da E. Biagi, A. Nerli e F. Zucconi l'11 e il 12 luglio del 1965. La via sale verso la vetta dopo aver percorso le prime lunghezze della più famosa (e
solida) via Oppio/Colnaghi. Camini si alternano a placche in parete aperta e nel complesso la via risulta molto impegnativa e con tratti dove le difficoltà sono
abbastanza sostenute. Tali difficoltà sono dettate anche dalla qualità della roccia che in alcuni punti è
friabile. La chiodatura in via non è mai abbondante (salvo il
diedro del 16 tiro) ed è quindi obbligatorio integrare con nut e friend. Alcune soste sono da attrezzare.
Attacco, Descrizione della via
Dall'autostrada A15 uscire ad Aulla. Svoltare subito a destra e poi a sinistra. Seguire le indicazioni per Fivizzano. Dopo qualche chilometro seguire per Casola in Lunigiana e successivamente per Minucciano. Oltrepassato il paese, subito dopo una galleria svoltare a destra seguendo le indicazioni per "Orto di Donna" e per il rifugio Donegani (riaperto da meno di un anno dopo ben sette di chiusura).
Giunti al rifugio la strada è sbarrata e occorre proseguire a piedi. Oltrepassato il primo tornante, dopo qualche centinaio di metri sulla destra, disegnata sulla roccia, c'è una freccia con scritto all'interno 187 e una targa che indica la Foce Sìggioli. Da questo punto salire nel bosco sino a giungere sulla cresta di Caprarossa (1420 Mt. circa - qui corre il sentiero n. 181). A questo punto avrete davanti a voi l'imponente parete nord. Piegare a destra e raggiungere la ferrata "Zaccagna" mediante la quale si scende lungo un'affilata cresta fino a giungere ai "Cantoni di Neve Vecchia" (nomignolo appioppato dagli abitanti del posto perché in questo angolo la neve tarda ad andarsene). Terminata la ferrata ci si dirige verso la base della parete. A circa un terzo della parete si può notare un'evidentissima depressione e, sulla sua verticale, a pochi metri da terra, un caratteristico tetto a freccia. Da questo punto risalire circa un centinaio di metri verso sinistra (viso a monte) fino ad un piccolo ripiano dove c'è un chiodo di sosta con un vecchio cordino.
1° tiro:
salire verticalmente per qualche metro puntando all'evidente chiodo.
Aggirare lo spigolo a destra e poi salire in direzione di un diedro oltre il quale si traversa a sinistra. Ignorare la sosta
(2 chiodi+spit) e salire una paretina sino alla sosta sovrastante (2 chiodi con cordino).
35 Mt., IV+, 3 chiodi, 1 sosta intermedia.
2° tiro:
salire obliquando verso destra lungo una rampa. Sostare in corrispondenza di un terrazzino alla base di un diedro (2 chiodi con cordone). 25 Mt., III+.
3° tiro:
continuare lungo il diedro aperto stando sulle rocce di destra quasi
in corrispondenza dello spigolo sino alla sosta che si trova sotto
un muro nerastro strapiombante (chiodo+spit).
25 Mt., IV, V.
4° tiro:
qui la via originale sale a sinistra del muro nerastro (VI) ma conviene seguire questa variante:
alzarsi dapprima in placca e poi su lama per circa 8 metri, quindi traversare a destra in leggera discesa
sotto uno strapiombo. Superarlo all'estremità destra e raggiungere
la sosta poco oltre (cordone incastrato+chiodo).
30 Mt., IV+, V, 3 chiodi, 1 spuntone con cordone.
5° tiro:
traversare a destra seguendo la fessura. Al suo termine proseguire in
leggero obliquo verso sinistra puntando all'evidente canale/camino che incide la parete. Sosta da attrezzare. 50 Mt., V, IV, III, 1 chiodo.
6°-7° tiro:
salire per circa 100 metri lungo il canale. Sostare su delle clessidre in corrispondenza del punto in cui il canale diviene camino.
100 Mt. circa, III, IV, 1 chiodo.
8° tiro:
salire il camino e, poco sotto un masso incastrato, uscire a sinistra. Rimontare
la rampetta, tornare nel camino per uscirne questa volta a destra.
Procedere verso destra per rocce semplici sino alla sosta (2 chiodi).
50 Mt., V, V+, 5 chiodi, 1 cordone su spuntone.
9° tiro:
alzarsi pochi metri per poi seguire una rampa inclinata verso destra. La
sosta si trova su un terrazzino erboso alla base di un diedro (2 chiodi).
50 Mt., III, IV, 2 chiodi.
10° tiro:
qui la via originale prosegue ancora a destra per rampa. Poi si
dovrebbe traversare per placca a sinistra con l'aiuto di un chiodo
con moschettone. Consigliata invece la seguente variante:
salire il diedro, spostarsi a sinistra, ed in corrispondenza di un
grosso spuntone salire dritti alla sosta (2 chiodi con vecchia
fettuccia).
30 Mt., V+, IV, 1 chiodo.
11° tiro:
salire in obliquo a sinistra per rocce friabili sino a raggiungere una fessura che diviene poco dopo diedro.
Al suo termine superare uno strapiombino e, mediante la successiva placca, raggiungere la sosta (2 chiodi). 50 Mt., IV+, V+, 2 chiodi.
12° tiro:
salire leggermente a destra della sosta e poi obliquare a sinistra. Superare il caminetto e poi sostare (2 chiodi).
40 Mt., IV, IV+, V-, 2 chiodi.
13° tiro:
uscire su rocce rotte a destra della sosta. Tornare a sinistra e superare il diedro strapiombante che poi diviene canale che sale
obliquo verso sinistra. Sosta su di un terrazzino (1 chiodo da rinforzare). 45 Mt., IV+, V, V+, IV, 3 chiodi.
14° tiro:
aggirare a destra la paretina iniziale. Continuare per un vago diedro aperto sino alla sosta (esposta) situata nei pressi dello spigolo (2 chiodi). 45 Mt., IV, III, IV, 2 chiodi.
15° tiro:
seguire il canale di destra (inizialmente erboso), superare una breve
fessura per poi obliquare a sinistra sino alla sosta (2 chiodi). Roccia decisamente precaria. 40 Mt., III, IV+, 3 chiodi.
16° tiro:
salire dritti puntanto al sovrastante diedro che si segue sino alla
terrazza erbosa dove si sosta (2 chiodi).
40 Mt., IV, V+, 8 chiodi.
17° tiro:
seguire il canalino sopra la sosta ed uscire a sinistra. Raggiungere un
terrazzino, spostarsi ulteriormente a sinistra per imboccare il verticale diedro che conduce ad un pulpito di sosta (2 chiodi). 40 Mt., IV+, 6 chiodi.
18° tiro:
salire dritti sopra la sosta raggiungendo il sovrastante canale
detritico. Si sosta subito all'inizio del canale, 2 chiodi sulla
parete sinistra.
15 Mt., III, IV+, 2 chiodi.
19° tiro:
procedere nel canale detritico, traversare a sinistra entrando nel camino che si segue sino al suo termine. Traversare a sinistra e sostare (1 spit un po' alto da rinforzare). 40 Mt., III, IV+, V-.
20° tiro:
da qui la via si raccorda con le ultime lunghezze della via Oppio/Colnaghi. Continuare per diedro sopra la sosta sino a raggiungere un terrazzino (eventuale sosta: spit+chiodo). Da qui si riprende il diedro spostandosi leggermente a destra sino alla sosta (2 chiodi).
45 Mt., IV+, V-, 1 sosta intermedia, 3 chiodi.
21° tiro:
salire dritti sopra la sosta evitando sulla sinistra uno strapiombino. Continuare poi per rocce via via più semplici sino a raggiungere la cresta dove si attrezza una sosta su di uno spuntone. 35 Mt., IV+, III+, 2 chiodi, 1 chiodo a pressione.
Proseguire verso sinistra lungo la comoda cresta fino a raggiungere la vetta del Pizzo d'Uccello.
Discesa
Dalla vetta scendere mediante la via Normale (bolli) che corre lungo la cresta est fino a giungere
alla Foce di Giovo (non fermarsi al Giovetto) dove è situata una palina in legno con delle indicazioni. Scendere a sinistra (sentiero n. 37) in direzione delle cave di marmo di "Orto di donna" e del rifugio Donegani. |