Pizzo d'Uccello - Via Diretta dei Pisani (o Biagi/Nerli/Zucconi)

 
Zona montuosa Alpi Apuane Località di partenza Minucciano (LU)
Quota partenza 1150 rifugio Donegani. (1125 l'attacco) Quota di arrivo 1781 Mt.
Dislivello totale +260 Mt. -285 dal parcheggio all'attacco
+630 Mt. la via (830 circa lo sviluppo)
+26 Mt. per la vetta
Sentieri utilizzati n. 187, 181, 37
Ore di salita 1 h. 30' dal parcheggio all'attacco
12 h. la via
Ore di discesa 1 h. 10'
Esposizione Nord Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 29/05/2010 Difficoltà V, V+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Persone esterne presenti

Alessandro, Claudia.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata decisamente buona e calda. Per alcune ore la parete è stata immersa nelle nebbie.
I sentieri che si percorrono sono ben segnalati ed evidenti. La ferrata è in ottimo stato. La roccia lungo la via si alterna con tratti di ottima qualità e altri decisamente marci (attenzione a ciò che le corde possono smuovere).

Eventuali pericoli
I soliti pericoli d'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Il rifugio Donegani (1150 Mt.) sito in corrispondenza del parcheggio.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia, fondamentali cordini, friend e nut per proteggere ed attrezzare le soste.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Itinerario aperto da E. Biagi, A. Nerli e F. Zucconi l'11 e il 12 luglio del 1965. La via sale verso la vetta dopo aver percorso le prime lunghezze della più famosa (e solida) via Oppio/Colnaghi. Camini si alternano a placche in parete aperta e nel complesso la via risulta molto impegnativa e con tratti dove le difficoltà sono abbastanza sostenute. Tali difficoltà sono dettate anche dalla qualità della roccia che in alcuni punti è friabile. La chiodatura in via non è mai abbondante (salvo il diedro del 16 tiro) ed è quindi obbligatorio integrare con nut e friend. Alcune soste sono da attrezzare.
Attacco, Descrizione della via
Dall'autostrada A15 uscire ad Aulla. Svoltare subito a destra e poi a sinistra. Seguire le indicazioni per Fivizzano. Dopo qualche chilometro seguire per Casola in Lunigiana e successivamente per Minucciano. Oltrepassato il paese, subito dopo una galleria svoltare a destra seguendo le indicazioni per "Orto di Donna" e per il rifugio Donegani (riaperto da meno di un anno dopo ben sette di chiusura).
Giunti al rifugio la strada è sbarrata e occorre proseguire a piedi. Oltrepassato il primo tornante, dopo qualche centinaio di metri sulla destra, disegnata sulla roccia, c'è una freccia con scritto all'interno 187 e una targa che indica la Foce Sìggioli. Da questo punto salire nel bosco sino a giungere sulla cresta di Caprarossa (1420 Mt. circa - qui corre il sentiero n. 181). A questo punto avrete davanti a voi l'imponente parete nord. Piegare a destra e raggiungere la ferrata "Zaccagna" mediante la quale si scende lungo un'affilata cresta fino a  giungere ai "Cantoni di Neve Vecchia" (nomignolo appioppato dagli abitanti del posto perché in questo angolo la neve tarda ad andarsene). Terminata la ferrata ci si dirige verso la base della parete. A circa un terzo della parete si può notare un'evidentissima depressione e, sulla sua verticale, a pochi metri da terra, un caratteristico tetto a freccia. Da questo punto risalire circa un centinaio di metri verso sinistra (viso a monte) fino ad un piccolo ripiano dove c'è un chiodo di sosta con un vecchio cordino.

1° tiro:
salire verticalmente per qualche metro puntando all'evidente chiodo. Aggirare lo spigolo a destra e poi salire in direzione di un diedro oltre il quale si traversa a sinistra. Ignorare la sosta (2 chiodi+spit) e salire una paretina sino alla sosta sovrastante (2 chiodi con cordino). 35 Mt., IV+, 3 chiodi, 1 sosta intermedia.

2° tiro:
salire obliquando verso destra lungo una rampa. Sostare in corrispondenza di un terrazzino alla base di un diedro (2 chiodi con cordone). 25 Mt., III+.

3° tiro:
continuare lungo il diedro aperto stando sulle rocce di destra quasi in corrispondenza dello spigolo sino alla sosta che si trova sotto un muro nerastro strapiombante (chiodo+spit). 25 Mt., IV, V.

4° tiro:
qui la via originale sale a sinistra del muro nerastro (VI) ma conviene seguire questa variante: alzarsi dapprima in placca e poi su lama per circa 8 metri, quindi traversare a destra in leggera discesa sotto uno strapiombo. Superarlo all'estremità destra e raggiungere la sosta poco oltre (cordone incastrato+chiodo). 30 Mt., IV+, V, 3 chiodi, 1 spuntone con cordone.

5° tiro:
traversare a destra seguendo la fessura. Al suo termine proseguire in leggero obliquo verso sinistra puntando all'evidente canale/camino che incide la parete. Sosta da attrezzare. 50 Mt., V, IV, III, 1 chiodo.

6°-7° tiro:
salire per circa 100 metri lungo il canale. Sostare su delle clessidre in corrispondenza del punto in cui il canale diviene camino.
100 Mt. circa, III, IV, 1 chiodo.

8° tiro:
salire il camino e, poco sotto un masso incastrato, uscire a sinistra. Rimontare la rampetta, tornare nel camino per uscirne questa volta a destra. Procedere verso destra per rocce semplici sino alla sosta (2 chiodi). 50 Mt., V, V+, 5 chiodi, 1 cordone su spuntone.

9° tiro:
alzarsi pochi metri per poi seguire una rampa inclinata verso destra. La sosta si trova su un terrazzino erboso alla base di un diedro (2 chiodi). 50 Mt., III, IV, 2 chiodi.

10° tiro:
qui la via originale prosegue ancora a destra per rampa. Poi si dovrebbe traversare per placca a sinistra con l'aiuto di un chiodo con moschettone. Consigliata invece la seguente variante: salire il diedro, spostarsi a sinistra, ed in corrispondenza di un grosso spuntone salire dritti alla sosta (2 chiodi con vecchia fettuccia). 30 Mt., V+, IV, 1 chiodo.

11° tiro:
salire in obliquo a sinistra per rocce friabili sino a raggiungere una fessura che diviene poco dopo diedro. Al suo termine superare uno strapiombino e, mediante la successiva placca, raggiungere la sosta (2 chiodi). 50 Mt., IV+, V+, 2 chiodi.

12° tiro:
salire leggermente a destra della sosta e poi obliquare a sinistra. Superare il caminetto e poi sostare (2 chiodi).
40 Mt., IV, IV+, V-, 2 chiodi.

13° tiro:
uscire su rocce rotte a destra della sosta. Tornare a sinistra e superare il diedro strapiombante che poi diviene canale che sale obliquo verso sinistra.
Sosta su di un terrazzino (1 chiodo da rinforzare). 45 Mt., IV+, V, V+, IV, 3 chiodi.

14° tiro:
aggirare a destra la paretina iniziale. Continuare per un vago diedro aperto sino alla sosta (esposta) situata nei pressi dello spigolo (2 chiodi). 45 Mt., IV, III, IV, 2 chiodi.

15° tiro:
seguire il canale di destra (inizialmente erboso), superare una breve fessura per poi obliquare a sinistra sino alla sosta (2 chiodi). Roccia decisamente precaria. 40 Mt., III, IV+, 3 chiodi.

16° tiro:
salire dritti puntanto al sovrastante diedro che si segue sino alla terrazza erbosa dove si sosta (2 chiodi). 40 Mt., IV, V+, 8 chiodi.

17° tiro:
seguire il canalino sopra la sosta ed uscire a sinistra. Raggiungere un terrazzino, spostarsi ulteriormente a sinistra per imboccare il verticale diedro che conduce ad un pulpito di sosta (2 chiodi). 40 Mt., IV+, 6 chiodi.

18° tiro:
salire dritti sopra la sosta raggiungendo il sovrastante canale detritico. Si sosta subito all'inizio del canale, 2 chiodi sulla parete sinistra.
15 Mt., III, IV+, 2 chiodi.

19° tiro:
procedere nel canale detritico, traversare a sinistra entrando nel camino che si segue sino al suo termine. Traversare a sinistra e sostare (1 spit un po' alto da rinforzare). 40 Mt., III, IV+, V-.

20° tiro:
da qui la via si raccorda con le ultime lunghezze della via Oppio/Colnaghi. Continuare per diedro sopra la sosta sino a raggiungere un terrazzino (eventuale sosta: spit+chiodo). Da qui si riprende il diedro spostandosi leggermente a destra sino alla sosta (2 chiodi).
45 Mt., IV+, V-, 1 sosta intermedia, 3 chiodi.

21° tiro:
salire dritti sopra la sosta evitando sulla sinistra uno strapiombino. Continuare poi per rocce via via più semplici sino a raggiungere la cresta dove si attrezza una sosta su di uno spuntone. 35 Mt., IV+, III+, 2 chiodi, 1 chiodo a pressione.

Proseguire verso sinistra lungo la comoda cresta fino a raggiungere la vetta del Pizzo d'Uccello.

Discesa
Dalla vetta scendere mediante la via Normale (bolli) che corre lungo la cresta est fino a giungere alla Foce di Giovo (non fermarsi al Giovetto) dove è situata una palina in legno con delle indicazioni. Scendere a sinistra (sentiero n. 37) in direzione delle cave di marmo di "Orto di donna" e del rifugio Donegani.

Note

La qualità della roccia, la difficoltà nell'identificare l'itinerario in alcuni punti, l'elevato sviluppo e la chiodatura scarsa ne fanno una via da non sottovalutare nonostante le difficoltà non siano elevate.

Commenti vari

Parte di questa via era da noi già stata salita durante il tentativo di ripetere la via Ratti/Marchetti nel quale però siamo arrivati in vetta completando un Mix di quattro vie.

   
Ale sul diedro della terza lunghezza
Il canale del sesto e settimo tiro
   
Inizio del camino dell'ottavo tiro
La rampa inclinata della nona lunghezza
   

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Claudia salendo alla decima sosta

 Strozzatura nel canale. Dodicesimo tiro

   

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Ale sul diedro strapiombante della tredicesima lunghezza
Luca ed Ale cercano la strada sul quindicesimo tiro
   

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Una delle tante Anemoni primaverili presenti su questa parete
Sul quindicesimo tiro avvolti nuovamente dalla nebbia

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Il bel diedro della diciassettesima lunghezza

La nord del Pizzo d'Uccello con i tracciati delle vie:
in rosso la Oppio/Colnaghi ed in viola la Diretta dei Pisani

   
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