Pizzo d'Uccello - Mix di vie sulla Parete Nord (Vie: Dei Fiorentini, Diretta dei Pisani, Della Gola, Ratti-Marchetti)

 
Zona montuosa Alpi Apuane Località di partenza Minucciano (LU)
Quota partenza 1150 rifugio Donegani. (1100 l'attacco) Quota di arrivo 1781 Mt.
Dislivello totale +235 Mt. -285 dal parcheggio all'attacco
+600 Mt. la via (890 circa lo sviluppo)
+81 Mt. per la vetta
Sentieri utilizzati n. 187, 181, 37
Ore di salita 1 h. 40' dal parcheggio all'attacco
27 h. 50' in parete (13 h. effettive di arrampicata)
Ore di discesa 1 h. 10'
Esposizione Nord Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 28-29/10/2006 Difficoltà V, V+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Persone esterne presenti

Alessandro, Mafalda.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Entrambe le giornate sono state stupende. I sentieri che si percorrono sono ben segnalati ed evidenti. La ferrata in ottimo stato. La roccia lungo la via è ottima nei tiri più impegnativi, marcia nelle lunghezze più semplici.

Eventuali pericoli
I soliti pericoli dell'arrampicata in ambiente.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Il rifugio Donegani (1150 Mt.) sito in corrispondenza del parcheggio.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia, fondamentali cordini, friend e nut per proteggere e attrezzare le soste.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
La Nord del Pizzo d'Uccello è sicuramente la parete più famosa di tutto il gruppo delle Alpi Apuane. La via più importante della parete è la via Oppio/Colnaghi (chiamata anche via Classica). La nostra salita doveva svolgersi lungo la via Ratti/Marchetti, ma a causa di una relazione molto imprecisa abbiamo erroneamente attaccato la variante basale dei Fiorentini. Successivamente, dopo esserci accorti di essere fuori strada, impossibilitati a fare dietro-front abbiamo proseguito la salita cercando di identificare le linee di salita più logiche. Ne è uscito quindi un miscuglio di vie. Alle 18.30, non sapendo con certezza in quale punto della parete fossimo finiti, abbiamo preso la decisione di chiamare il soccorso alpino ma, data la tarda ora, l'elicottero non ha potuto decollare. Il bivacco è stato quindi d'obbligo. La mattina seguente una squadra di "omini rossi" ha raggiunto di buon'ora la foce dei Siggioli da dove con un cannocchiale ha scrutato la nostra posizione comunicandoci le direttive per portare a compimento la nostra salita.
Col senno di poi non possiamo negare di aver vissuto una bella esperienza.

Attacco, Descrizione della via
Dall'autostrada A15 uscire ad Aulla. Svoltare subito a destra e poi a sinistra. Seguire le indicazioni per Fivizzano. Dopo qualche chilometro seguire per Casola in Lunigiana e successivamente per Minucciano. Oltrepassato il paese, subito dopo una galleria svoltare a destra seguendo le indicazioni per "Orto di Donna" e per il rifugio Donegani (riaperto da meno di un anno dopo ben sette di chiusura).
Giunti al rifugio la strada è sbarrata e occorre proseguire a piedi. Oltrepassato il primo tornante, dopo qualche centinaio di metri sulla destra, disegnata sulla roccia, c'è una freccia con scritto all'interno 187 e una targa che indica la Foce Sìggioli. Da questo punto salire nel bosco sino a giungere sulla cresta di Caprarossa (1420 Mt. circa - qui corre il sentiero n. 181). A questo punto avrete davanti a voi l'imponente parete nord. Piegare a destra e raggiungere la ferrata "Zaccagna" mediante la quale si scende lungo un'affilata cresta fino a  giungere ai "Cantoni di Neve Vecchia" (nomignolo appioppato dagli abitanti del posto perché in questo angolo la neve tarda ad andarsene). Terminata la ferrata ci si dirige verso la base della parete. A circa un terzo della parete si può notare un'evidentissima depressione e, sulla sua verticale, a pochi metri da terra, un caratteristico tetto a freccia. Appena a sinistra di quest'ultimo individuare un chiodo con un vecchio cordino a circa 5/6 metri da terra dove ha inizio la variante dei Fiorentini.

1° tiro:
salire verticalmente per qualche metro puntando all'evidente chiodo. Spostarsi a sinistra per poi salire verticalmente sino a raggiungere un'ampia placconata. Qui obliquare verso destra sino a raggiungere la sosta (situata su di un terrazzino alla base di una fascia di tetti) costituita da un chiodo con anello e uno spit. 55 Mt., IV+, V, 4 chiodi.

2 ° tiro:
tiro breve. Dalla sosta si rimonta la rampa che sale in obliquo verso sinistra sino a sostare su due chiodi (non vicinissimi) proprio nel punto in cui la rampa si interrompe e diviene possibile procedere verso destra passando sopra gli strapiombi. 25 Mt., II, IV.

3° tiro:
dalla sosta traversare orizzontalmente verso destra in massima esposizione, ultimi metri leggermente in discesa, fino a giungere alla base di un diedro fessurato dove si sosta su di un chiodo da integrare. 40 Mt., II, 1 chiodo e 1 spit.

4° tiro:
salire atleticamente il diedro sino al suo termine. Proseguire verticalmente su roccia molto delicata per circa 5 metri, quindi spostarsi leggermente a sinistra su di un piccolo ripiano e sostare (3 chiodi). 50 Mt., V+, IV+, V, 1 chiodo.

5° tiro:
ancora verticalmente inizialmente su ottima roccia poi un po' friabile. Raggiungere una cengia/rampa che si segue verso sinistra portandosi così alla base dell'evidente camino che sale in direzione della vetta. Qui ci si aggancia alla Diretta dei Pisani di Biagi/Nerli/Zucconi. Sosta da attrezzare. 70 Mt., V, IV+, III, 4/5 chiodi.

6° tiro:
salire lungo il camino con roccia ottima. Sosta da attrezzare. 60 Mt., IV, IV+.

7° tiro:
proseguire ancora nel camino sino ad una strozzatura (chiodo). Vincerla con passo atletico e salire ancora sino a quando il camino si stringe notevolmente e le difficoltà aumentano. Attrezzare la sosta su di un chiodo e sasso incastrato. 60 Mt., IV+, V, 1 chiodo.

8° tiro:
tiro delicato, ma ben protetto. Ancora lungo il camino sino a quando sulla sinistra vi è un terrazzino con dei cordini di sosta posizionati su di uno spuntone. Ignorare la sosta e proseguire lungo il camino in leggero strapiombo ma con ottimi appigli sino a quando è possibile uscire sulla destra su di un terrazzino. Proseguire in direzione della larga cengia erbosa e sostare prima di raggiungerla su un chiodo da integrare. 50 Mt., V+, IV+, IV, 9 chiodi.

9° tiro:
traversare lungo la cengia su terreno semplice puntando a raggiungere gli evidenti alberi sui quali si sosta. 70 Mt., II, 1 chiodo.

10° tiro:
procedere ancora un poco in traverso, poi salire in direzione di una grossa pianta posta alla base di un diedro. Circa 15 Mt. più a destra si trova uno spigolo, oltre il quale c'è un ampio canale dove corre la via della Gola. 50 Mt., II.

11° tiro:
salire il diedro sino al suo termine. Spostarsi un poco a sinistra e riprendere a salire (via Ratti-Marchetti). Attenzione agli ultimi metri su rocce friabili che conducono ad un terrazzino sul quale si sosta (2 chiodi nascosti dall'erba). 50 Mt., V+, V, IV+, 1 nut incastrato.

12° tiro:
traversare a destra per piccola cengia sino a raggiungere uno spit sul quale si sosta. 25 Mt., II.

13° tiro:
continuare il traverso; dopo alcuni metri effettuare una spaccata, e poi proseguire fini ad entrare nel camino/canale (dove corre la via della Gola) e sostare al suo inizio su due vecchi chiodi. 40 Mt., II, 1 passo di IV, 2 chiodi.

14° tiro:
salire lungo il camino/canale sino a quando è possibile uscire sulla sinistra per facili rocce. La sosta è su di un vecchio chiodo da integrare. 30 Mt., III+, II, 1 chiodo.

15° tiro:
salire la rampa obliqua a sinistra della sosta sino al suo termine dove si sosta su di un chiodo. La roccia è un poco marcia e molto sporca di terra. 55 Mt., III, IV+, II, 3/4 chiodi.

16° tiro:
a questo punto seguire la piccolissima cengetta erbosa che sale in obliquo verso destra e che punta nuovamente al caminone dove corre la "Via della Gola". Si sosta poco prima di arrivare al camino (da attrezzare). 50 Mt., IV, IV+.

17° tiro:
salire la parete a sinistra della sosta dapprima su roccia buona e poi su roccia marcia, sino ad una larga terrazza detritica. Sosta da attrezzare, presenza di una clessidra non facile da individuare. 40 Mt., V, IV+.

18° tiro:
facendo attenzione a non smuovere materiale instabile prosegue per terreno semplice piegando verso sinistra e salendo un'ampia rampa appoggiata sino a raggiungere la sua sommità. Sosta su spuntone. 55 Mt., II, passi di III.

19° tiro:
rimontare la parete finale uscendo così sulla cresta di Nattapiana. Roccia molto friabile nei primi metri. 15 Mt., IV+, V.

La via originaria proseguiva lungo la cresta di Nattapiana sino alla vetta. Seppure all'apparenza le difficoltà sembrino contenute la salita si svolge su roccia marcia e altamente instabile. Le cordate normalmente, dall'uscita della via si abbassano per qualche metro e iniziano a traversare la parete in direzione sud (non scendere in direzione dell'avvallamento). Lungo la traversata (roccia abbastanza friabile) è presente per un breve tratto un cavo metallico che risulta ancorato in malo modo. Dopo aver svallato continuare a traversare verso est (roccia nettamente migliore) sino a raggiungere una traccia di sentiero abbastanza marcata. Da qui salire per canalone (facile) sino alla vetta (qualche ometto).
Discesa
Dalla vetta scendere mediante la via Normale (bolli) che corre lungo la cresta est fino a giungere alla Foce di Giovo (non fermarsi al Giovetto) dove è situata una palina in legno con delle indicazioni. Scendere a sinistra (sentiero n. 37) in direzione delle cave di marmo di "Orto di donna" e del rifugio Donegani.

Note

Per tutti noi è stato il primo bivacco in parete. Crediamo di parlare anche a nome di Alessandro e Mafalda nello scrivere che ricorderemo l'esperienza in modo molto positivo!!!

Commenti vari

...se solo ci fossimo portati più acqua...

   
La galleria dopo Minucciano
Alla seconda sosta
   
Bertoldo sul quarto tiro
Una delle numerose soste completamente da attrezzare
   

Ingrandisci

Ale e Mafalda pronti per il bivacco

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Anche Luca e Matteo si sono messi comodi per la notte
L'alba

Ingrandisci

Finalmente, il giorno dopo la nostra partenza, possiamo fare la consueta foto di vetta!

 
Il contenuto di questo sito (testo, elementi grafici, immagini, ecc.) così come il modo in cui i contenuti sono presentati e formati è di esclusiva proprietà del gruppo SassBalòss ed è protetto dalle leggi italiane ed internazionali in particolare da quelle in materie di copyright. E' consentita la consultazione. Sarà concessa la duplicazione, anche parziale, solo dopo esplicita richiesta; in tal caso dovrà essere espressamente indicata, sulle copie realizzate, la provenienza della fonte ossia il sito internet www.sassbaloss.com. Ogni utilizzazione diversa da quelle sopra previste quindi (indicativamente: la distribuzione a terzi e/o la pubblicazione a scopo di lucro, la modificazione, l'elaborazione in qualunque forma e modo) deve considerarsi abusiva e sarà perseguita a norma delle vigenti leggi.