Piz da Lec - Via Dorigatti

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo di Sella/Sottogruppo del Vallon Località di partenza Corvara (BZ)
Quota partenza 1555 Mt. circa Quota di arrivo 2911 Mt.
Dislivello totale +981 per il rifugio (percorribili in cabinovia e seggiovia)
+90 Mt. circa per l'attacco
+220 Mt. la via (250 lo sviluppo)
+65 per la vetta
Sentieri utilizzati n. 638
Ore di salita 30' per il rifugio (sfruttando gli impianti di risalita)
20' per l'attacco
4 h. la via (+20' per la vetta)
Ore di discesa 1 h. 15' fino alla seggiovia
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 16/07/2006 (Agg. 13/08/2021) Difficoltà IV+, V
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Alessandro, Raffaele.
Callisto, Fabio, Giacomo e Mafalda sulla via Castiglioni/Detassis
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata soleggiata e calda. I sentieri che conducono all'attacco sono molto evidenti. La roccia è ottima.

Eventuali pericoli

I soliti dell'arrampicata in ambiente. Fate attenzione alla ferrata che si percorre in discesa.

Presenza di acqua
Al rifugio Kostner c'è una fontana.
Punti di appoggio
Rifugio Kostner al Vallon (2536 Mt.) a circa 15 minuti dalla stazione d'arrivo della seggiovia.
Materiale necessario oltre al tradizionale

In via ci sono pochi chiodi. Occorre portare cordini e friends per integrare.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Via aperta da Alberto Dorigatti e Almo Giambisi nel 1973. L'itinerario affronta la parete est dal Piz da Lec mediante una linea di fessure e camini. Seppure la roccia nei pressi dell'attacco è friabile, le numerose ripetizioni hanno pulito completamente la parete.
Tutte le soste sono attrezzate con almeno un chiodo.
Il 13 agosto 2021 Gianni Bavaresco, Vasco Bavaresco e Dario Mazzucato hanno ripetuto la via e ci segnalano che ora a tutte le soste è presente un fix e che le clessidre sono state ricordonate.
Attacco, descrizione della via
Da Corvara in Val Badia mediante la funivia "Boè" e la successiva seggiovia raggiungere la zona del Vallon. Lasciando l'impianto di risalita alle spalle prendere verso destra il sentiero n. 638. La prima montagna che si incontra è il Piz da Lec; quasi all'altezza della forcella che lo divide dal Sasso delle Dieci abbandonare il sentiero principale per puntare ad un piccolo avancorpo, non molto alto a forma di cono e, poco prima di raggiungerne la base, piegare a destra per ghiaione sino ad una piccola cengia al centro della quale c'è un diedro fessurato. La roccia intorno è giallastra. In corrispondenza dell'attacco c'è un chiodo e una clessidra con cordini.

1° tiro:
salire il diedro fessurato sino al suo termine per poi piegare a destra per rocce più semplici sino a giungere su di un terrazzino dove c'è la sosta, 2 chiodi uniti da cordini. 40 Mt., IV, III, clessidra con cordino.

2° tiro:
salire sul pulpitino a destra della sosta ed entrare nel canale ancora più a destra. Proseguire lungo quest'ultimo fino a giungere alla base di uno stretto camino nero dove si sosta, 2 chiodi uniti da cordini. 25 Mt., III+.

3° tiro:
risalire il camino. Passo iniziale faticoso, poi buoni appigli. Dopo i primi metri diventa molto più aperto. Proseguire fino al suo termine, in prossimità di un tetto e di una nicchia gialla. La sosta è posta poco sotto la nicchia gialla in corrispondenza di due chiodi collegati da cordini con maglia rapida. 40 Mt., IV+, III, 3 chiodi.

4° tiro:
dalla sosta traversare a sinistra seguendo la roccia grigia. Poco prima dello spigolo vi è la sosta, 3 chiodi da collegare.
20 Mt., IV-, passo di V, 1 chiodo.

5° tiro:
salire qualche metro e piegare a destra per evitare lo strapiombo. Rimontare la parete e proseguire a sinistra lungo roccia compatta ignorando i chiodi di sosta che si incontrano. Salire la placca verticalmente sino a raggiungere la sosta (chiodo + clessidra) che è posta su di un terrazzo oltre il filo dello spigolo. 30 Mt., V, IV+, 2 chiodi (3 chiodi di sosta vicini contati come 1), clessidra con cordone.

6° tiro:
verticalmente lungo la parete con buoni appigli sino ad un diedro giallo fessurato. Pochi metri e si giunge ad un ampio terrazzo sulla cui sinistra, in corrispondenza di una fessura, vi sono due chiodi di sosta. 30 Mt., IV, 2 chiodi.

7° tiro:
rimontare la paretina di sinistra e superare poi lo spigolo. Da qui lungo rocce semplici si raggiunge il pianoro sommitale. Sosta su clessidra con cordino. 35 Mt., III+.

Camminare a destra sino a raggiungere il sentiero che sale in vetta (circa 50 Mt. di dislivello).
Discesa
Dalla vetta a ritroso lungo il sentiero percorso in salita che conduce alla ferrata del Piz da Lec. Scendere seguendo i cavi metallici sino a raggiungere nuovamente il sentiero n. 638. Da qui in breve tempo si è alla seggiovia.

Note
La salita è stata compiuta durante un piccolo ritrovo durato due giorni con i nostri vecchi amici del corso di roccia effettuato nel 2003. Mentre due cordate affrontavamo questa via, altre due cordate composte da: Callisto, Mafalda, Fabio e Giacomo si cimentavano con il camino Castiglioni/Detassis.
Commenti vari

Il camino del terzo tiro risulta più faticoso e difficile se affrontato con lo zaino, in quanto non si riesce a passare tra le strette pareti iniziali e bisogna restare all'esterno, con maggiore esposizione ed appigli più limitati.

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
Clicca sull'immagine qui sotto per accedere alla pagina web ViviDolomiti edizioni - libri di montagna e acquistarne direttamente una copia.

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Foto di gruppo al rifugio Kostner

Alessandro sul primo tiro (sbagliato)

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Callisto sulla via Castiglioni/Detassis

Raffaele alla quarta sosta

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Bertoldo sul sesto tiro

Ale e Raffaele sulla cresta, a pochi metri dalla vetta

   

Ingrandisci

Ingrandisci

In vetta da sx: Luca, Raffaele, Bertoldo ed Alessandro

Piz da Lec con il tracciato della via Dorigatti