Descrizione generale
Sicuramente si tratta di una via che meriterebbe di essere più conosciuta. E' un piccolo gioiellino ancora abbastanza nascosto...
L'apertura di questa linea si deve ad Ermanno Nerini e Carlo Imbriani nel 1986. Oggi, in seguito alla richiodatura, la linea originale si segue solo per le prime tre lunghezze. Per tutto l'itinerario avrete a che fare con un'esposizione a dir poco elettrizzante. Le difficoltà sono abbastanza contenute
perché, oltre ad un passo di VI che risulta azzerabile, resta un passo di V+ in placca... per il resto siamo sul IV+. Tutte
le soste sono attrezzate con 2 fittoni da collegare.
Attacco, descrizione della via
Dal parcheggio dei Piani Resinelli
seguire le indicazioni per il rifugio Porta. All'inizio vi è un tratto di ripida salita su strada asfaltata, poi, senza arrivare al rifugio, dove la strada piega a destra (vi è anche una sbarra) proseguire dritto per sentiero fino ad incontrare una palina del C.A.I.
Prendere il sentiero di sinistra (n. 8) denominato "Direttissima" (in parte attrezzato con catene e scalette) che taglia il versante meridionale della Grigna. Oltrepassare il gruppo del Fungo (che resta sulla sinistra, verso valle) e giungere poco dopo al canalone Angelina (o di Val Tesa). Abbandonare il sentiero e risalire il canalone seguendo i bolli. Superare 2 serie di catene e poi seguire un sentiero a destra. Percorrerlo superando nuovamente tratti attrezzati fino ad un bivio con palina; da qui verso destra sul sentiero Cecilia (n. 10). Poco oltre
un canale ed una curva (fune metallica) ci si trova davanti allo spigolo dello spallone centrale (su di un masso c'è la scritta "spallone" con
freccia per raggiungere l'attacco della via Zucchi).
Proseguire sul sentiero Cecilia, scendere alcuni metri mediante un
altro tratto attrezzato con catene al termine delle quali si abbandona il sentiero Cecilia e si sale lungo uno stretto canale (al nostro passaggio c'era neve) sino a raggiungere una placca con alla sua sinistra un diedro inciso da una fessura (primo fittone
e successivo chiodo ben visibili).
1° tiro:
vista la quantità di neve presente nel canale e la brevità della lunghezza percorsa siamo abbastanza convinti di aver attaccato sopra quello che era l'attacco originale. Salire la placca appoggiata sfruttando il diedro fessurato alla sua sinistra. Raggiunto un terrazzino si sosta (2 fittoni).
15 Mt., IV, IV+, 1 fittone, 1 chiodo.
2° tiro:
seguire ancora il diedro, quando questo diviene più verticale (vecchio chiodo) si traversa
un paio di metri a destra e per rocce via via più semplici si
prosegue fin sotto ad un intaglio. Si sale nel diedro raggiungendo
la sosta (2 fittoni) posta proprio in corrispondenza dell'intaglio.
35 Mt., IV+, III, IV+, 4 fittoni, 1 chiodo.
3° tiro:
salire la paretina verticale spostandosi leggermente verso destra
fin sotto allo strapiombo fessurato ben visibile dalla sosta. Vincere le difficoltà con un passo atletico e per rocce rotte raggiungere la sommità del pinnacolo dove si trova la sosta (2 fittoni).
35 Mt., IV, V, VI oppure V e A0, III, 4 fittoni,
1 friend incastrato.
4° tiro:
dalla sommità del pinnacolo ci si abbassa arrampicando sino a raggiungere un intaglio dove si trova un'altra sosta (2 fittoni). 10 Mt., II.
5° tiro:
lungo e articolato ma anche molto bello, esposto e di grande soddisfazione. Salire la sovrastante
placca fino ad entrare in un diedro aperto che si segue per poco
traversando a sinistra verso lo spigolo. Per facili rocce si
raggiungere una placca compatta ed esposta che si supera
attraversandola verso destra (passo molto esposto). Si prosegue
ora per rocce verticali ma ben appigliate (attenzione a qualche
blocco instabile) fino la sosta (2 fittoni). 45 Mt., IV+, V+, IV+, 6 fittoni.
6° tiro:
salire le facili rocce sopra la sosta superando poi un muretto verticale
un po' più impegnativo. Per rocce appoggiate fino una spaccatura
che si supera raggiungendo una terrazza alla base di una placca
dove si sosta (2 fittoni). Sosta e tiro successivo in comune con la via Zucchi.
40 Mt., III, IV, II, III, 4 fittoni, 1 chiodo.
7° tiro:
salire la placca obliquando a sinistra. Proseguire poi per rocce più semplici tornando infine a destra e percorrere un breve canalino detritico fino alla sosta (2 fittoni) a pochi metri dalla cresta. 40 Mt., IV, III, 4 fittoni, 1 chiodo.
A questo punto la via è finita.
Procedere (eventualmente in conserva) lungo il sentiero (leggermente a destra
rispetto all'uscita della via) che porta in prossimità del "Canalone
della lingua". Si è ora sulla Cresta
Segantini: seguirla fino ad un intaglio, ove si scende alcuni
metri con facile arrampicata (II o fittone per la calata). Da qui è possibile:
-seguire il sentiero verso destra evitando di raggiungere la vetta e ricongiungendosi in breve alla Cresta
Cermenati;
-salire sulla parete
di fronte con un ultimo tiro di corda (35 Mt., III+, 3 fittoni) e poi procedere facilmente fino in vetta alla Grignetta.
Discesa
Seguire il
facile e segnalato sentiero della Cresta
Cermenati (n. 7) che in circa 1 ora riporta ai Piani Resinelli. |