Pilastro Rosso del Lago- Via Panzeri/Riva

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Lecco (LC)
Quota partenza 300 Mt. circa Quota di arrivo 550 Mt. circa
Dislivello totale

+100 Mt. circa per l'attacco
+150 Mt. la via (220 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati non numerati
Ore di salita 15' per l'attacco
5 h. la via
Ore di discesa 1 h.
Esposizione Ovest Giudizio sull'arrampicata Ottima
Data di uscita 05/04/2009 Difficoltà VIII-/VI, A1
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Claudia, Fede, Paolo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il meteo è stato ottimo per quasi tutta la salita, solo sul penultimo tiro è comparsa qualche nuvola che ha fatto pensare la peggio, poi il vento è cambiato ed è tornato bel tempo. Il sentiero per l'avvicinamento è evidente.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Oltre ad un paio di friend di grosse dimensioni (4-5 Camalot) per le prime due lunghezze è utile avere con sé una staffa e un fiffi.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Pilastro Rosso è un bellissimo torrione di calcare molto compatto e prevalentemente strapiombante che si trova a fianco della Bastionata del Lago; benché presenti delle fasce di placche bianche la sua parete ovest è caratterizzata da una roccia giallo/marrone.
Il primo itinerario aperto, nonché il più importante, è quello salito nel maggio del 1975 da Sergio Panzeri, Giancarlo Riva e Franco Passerini. Si tratta di una via ormai classica, molto bella ed esposta.

Questa salita ha rappresentato negli anni '70 una pietra miliare nell'evoluzione della concezione dell'arrampicata moderna in Italia, poiché la struttura repulsiva del pilastro sembrava precludere all'ottica alpinistica di allora le possibilità di successo. Alcuni passaggi, in particolare la prima lunghezza che supera una fessura strapiombante e svasata, rappresentarono sul finire degli anni '70 la meta dei primi tentativi di molti arrampicatori di punta, impegnati nell'innalzamento del vecchio limite della Scala Welzenbach verso ed oltre il settimo grado.
(Da "Le Grigne" di Eugenio Pesci - Guide dei Monti d'Italia CAI/TCI).

La prima salita in libera è del 1982 ed appartiene al "Condor" Marco Ballerini.
Un tempo la via presentava un'arrampicata artificiale di A2 mentre oggi, in seguito al lavoro di rifittonatura le difficoltà sono di A1. Tutte le soste sono su fittoni.
Attacco, descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per la vecchia strada statale che sale a Sondrio costeggiando il lungolago (non immettersi sulla superstrada!). Appena lasciato l'abitato la strada diviene a due corsie; svoltare a destra passando sotto la ferrovia in corrispondenza di un ponte a 4 arcate (indicazioni per una trattoria). Parcheggiare poco dopo sulla sinistra quando la strada inizia a salire.
Scendere sino al ponte della ferrovia ed imboccare il sentiero che sale in direzione delle pareti della Bastionata del Lago. Al primo bivio salire a sinistra e successivamente a destra, superare un tratto con una vecchia corda fissa difficile da individuare perché ricoperta dalla vegetazione, e proseguire sino ad incontrare un canale ghiaioso. Poco oltre s'incontra la traccia che sale a sinistra verso il pilastro. L'attacco è situato su di un terrazzino con pianta quasi al centro della parete sotto il grande diedro che la caratterizza (presente anche una debole scritta "P.R."). La via è protetta con dei fittoni resinati e qualche vecchio chiodo. Tutte le altre linee presenti protette a fix sono dei monotiri.

1° tiro:
salire rimontando i gradoni verso sinistra. Traversare a destra entrando nel grande diedro fessurato che si sale sino ad un terrazzino dove si trova la sosta. 30 Mt., VI, VIII- oppure A1, 3 chiodi, 6 fittoni, 1 fettuccia su masso incastrato.

2° tiro:
ancora lungo il diedro per qualche metro sino a quando è possibile spostarsi a sinistra. Vincere la placca e proseguire lungo una fessura abbastanza larga sino a sbucare in sosta. (Dopo la placca è possibile traversare a destra per poi salire fino alla sosta. Presenti solo vecchi chiodi, probabilmente l'itinerario originale). 30 Mt., IV+, VII- oppure A1, V+, 3 chiodi, 6/7 fittoni.

3° tiro:
vincere lo strapiombino sopra la sosta superandolo sulla destra (buoni appigli nascosti), indi traversare a sinistra per iniziare una lunga diagonale su ottime lame sino alla sosta. 40 Mt., VI-, V, IV+, 3 fittoni, 2 chiodi.

4° tiro:
inizialmente spostarsi a destra per poi risalire un diedrino fino al suo termine. Traversare a sinistra, protezioni lontane, sino alla sosta.
40 Mt., V+, V, 3 fittoni, 2 chiodi.

5° tiro:
salire lungo il diedro sino alla sosta. 40 Mt., V+, VII+ oppure A1, VI+ oppure A1, 6 fittoni, 5 chiodi.

6° tiro:
a sinistra della sosta, poi ritornare a destra entrando in un diedro. Uscirne a sinistra quando diviene disturbato dalla vegetazione. Vincere la successiva placca oltre la quale si trova un grossa cengia dove termina la via. E' possibile percorrere una variante che sale a destra della sosta (difficoltà obbligatorie di VII+). 40 Mt., IV+, V+, IV, 3 fittoni, 3 chiodi.
Discesa
Dalla sosta traversare a destra (viso a monte) sino a quando è possibile abbassarsi (ometto) e raggiungere brevemente la prima sosta attrezzata per le calate:
1a. calata: 30 Mt. circa obliquando a sinistra sino allo spigolo. Attenzione, durante il recupero delle corde, ad una fessurina malefica che tende a trattenere il nodo. E' consigliabile portare il nodo sul terrazzino appena sotto alla sosta;
2a. calata: 40 Mt.;
3a. calata: 40 Mt.;
4a. calata: 40 Mt. fino a terra nei pressi dell'attacco.
Tornare al parcheggio percorrendo a ritroso il sentiero di avvicinamento.

Note
Dal termine della via è ben visibile un diedro con dei cordini vecchi. Questi ultimi metri oggi non sono più percorsi.
In caso di necessità è possibile abbandonare la salita:
- alla S2 (l'ancoraggio della quarta doppia è un po' più a destra, lo si può raggiungere in qualche modo);
- alla S4 (attrezzata con catena ed anello).
Commenti vari
Sconsigliatissima la salita nel periodo estivo causa l'eccessivo caldo.
   

Ingrandisci

Ingrandisci

Paolo impegnato nel diedro strapiombante della prima lunghezza

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Paolo sul secondo tiro

Il lungo traverso della terza lunghezza

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Paolo alla quinta sosta fotografato dalla quarta

Federica alla quinta sosta

   

Ingrandisci

Ingrandisci

A sinistra Luca e a destra Bertoldo sul traverso della quarta lunghezza

   

Ingrandisci

Ingrandisci

Bertoldo nel difficile diedro del quinto tiro

Da sx Fede, Matteo, Paolo e Luca a fine via

   
Ingrandisci
Il Pilastro Rosso con il tracciato della via Panzeri/Riva. Foto di Michele Cisana, tracciato Sassbaloss
   
Il contenuto di questo sito (testo, elementi grafici, immagini, ecc.) così come il modo in cui i contenuti sono presentati e formati è di esclusiva proprietà del gruppo SassBalòss ed è protetto dalle leggi italiane ed internazionali in particolare da quelle in materie di copyright. E' consentita la consultazione. Sarà concessa la duplicazione, anche parziale, solo dopo esplicita richiesta; in tal caso dovrà essere espressamente indicata, sulle copie realizzate, la provenienza della fonte ossia il sito internet www.sassbaloss.com. Ogni utilizzazione diversa da quelle sopra previste quindi (indicativamente: la distribuzione a terzi e/o la pubblicazione a scopo di lucro, la modificazione, l'elaborazione in qualunque forma e modo) deve considerarsi abusiva e sarà perseguita a norma delle vigenti leggi.