Descrizione
generale
Il Pian della Paia è un altopiano boscoso sostenuto da pareti rocciose ricche di linee di salita. Su queste pareti sono stati designati tre settori: il primo è la "Parete Gandhi" che presenta una serie di vie in placca, il secondo è il "Transatlantico" che raccoglie numerose salite sportive piuttosto estreme e il terzo è il "Dain" ricco di itinerari che si snodano lungo diedri e fessure.
Sulle placche della "Parete Gandhi"
si snodano itinerari sportivi mentre lungo le fessure e i diedri sono presenti numerose vie classiche come la via "Andrea Calliari" aperta da Giuliano Stenghel, Fabio Sartori e Alessandro Baldassarini il 10 dicembre 1981. La via corre lungo l'evidente camino-fessura formato dal pilastro che delimita sulla sinistra la parete. Nel 2000 Diego Filippi e Sabrina Bazzanella aprirono la "Variante di Primavera" che evita il camino-fessura ricongiungendosi alla via sulla sommità del pilastro.
Quasi tutte le soste sono su piante solide, anche se alcune in
posizione scomoda.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca, oltrepassare il settore sportivo delle Placche Zebrate e, poco prima di arrivare a Pietramurata,
svoltare a sinistra in direzione del crossodromo e dell'Hotel Ciclamino (indicazioni su cartelli di legno). Si parcheggia a lato dell'hotel in un ampio spazio.
Dal parcheggio aggirare sulla destra il crossodromo e poi salire ripidamente ne bosco seguendo il sentiero sino a quando sbuca su di una strada sterrata
carrozzabile. La si percorre in salita fino al primo tornante dove
la si abbandona per seguire la piccola traccia di sentiero che s'addentra nel bosco e che conduce alla base della parete. L'attacco della via Andrea Calliari è posto alla base dell'evidente camino-fessura formato tra la parete e il pilastro. Per raggiungere l'attacco della variante è necessario seguire ancora il sentiero in discesa sino ad incontrare il primo fix della via "Astronomy" (l'attacco è in comune).
1° tiro:
ignorare i fix che salgono verticalmente lungo la placca e rimontare le rocce sulla sinistra sino a raggiungere la stretta ed evidente cengia che si percorre verso sinistra sino al suo termine ove si rimonta un facile diedro che conduce alla sosta attrezzata
con 2 fix.
30 Mt., IV, III, IV, 1 vecchio cordino intorno ad un albero.
2° tiro:
traversare verso sinistra e salire il diedro fessurato sino al suo termine.
Girare lo spigolo e alzarsi pochi metri sfruttando la fessura della
placca fino al chiodo (nascosto). Indi traversare in placca verso
sinistra per poi puntare al grosso albero con cordone dove si sosta.
40 Mt., IV, V+, V, 5 chiodi.
3° tiro:
dalla sosta traversare a destra utilizzando la grande fessura
sino a raggiungere la piccola fessura svasata che sale in obliquo verso sinistra.
La si risale faticosamente fino al suo termine dove, per rocce più
semplici, si raggiunge la sovrastante pianta dove si attrezza la sosta. A detta della relazione la fessura svasata è valutata di V+, VI ma tutti noi abbiamo incontrato grosse difficoltà nel superarla e abbiamo dovuto progredire azzerando su dei friend (0,5
Camalot e 1 microcam). 30 Mt., IV, V+, VI, V, 1 chiodo, 1 nut incastrato.
4° tiro:
salire verticalmente alternando gradoni a piccoli passaggi in placca per circa 30 metri, indi proseguire obliquando verso destra sino a raggiungere una
grossa pianta dove si sosta. A destra della sosta è facile notare una marcata traccia che proviene dal
camino della via originale. Qui termina la "Variante di Primavera" e ci si congiunge alla via "Andrea Calliari".
Abbiamo unito due lunghezze.
55 Mt., IV, III, IV.
5° tiro:
salire qualche metro (chiodo), spostarsi leggermente a destra,
poi di nuovo in verticale superando un difficile passaggio ed in
fine traversare a destra sino a raggiungere uno stretto ripiano dove si sosta su di un alberello. 30 Mt., V+, V, 1 chiodo.
6° tiro:
continuare in obliquo verso destra. La qualità della roccia, l'eleganza dei passaggi e l'esposizione fanno di questa lunghezza la più bella della via. La sosta è su fix, in comune con la Via "Astronomy". 30 Mt., V, V+, 2 chiodi.
7° tiro:
la guida di Diego Filippi indica ora di proseguire verso destra lungo placche e facili rocce sino a raggiungere la sosta della Via "Nikotina" (anch'essa spittata). Noi, seppure inconsciamente, presi dalla fretta di terminare la via
a causa della pioggia, abbiamo seguito i fix di "Astronomy", percorrendo così l'uscita originale della via.
Dalla sosta salire verticalmente lungo placche sino a raggiungere una fessura orizzontale mediante la quale si traversa verso sinistra raggiungendo un diedro
fessurato di pochi metri. Lo si supera e si prosegue lungo una placca appoggiata
per vincere poi senza difficoltà l'ultima parete verticale. Si sosta su di un albero.
50 Mt., 5b, 5a, 8 fix (eventuale sosta su 2 fix dopo il diedro
fessurato).
Discesa
Dal termine della via salire pochi metri nella boscaglia e seguire la traccia di sentiero (che pian piano diviene simile ad una strada) in direzione del Monte Casale. Raggiunto un
primo bivio seguire a destra e al secondo a sinistra. Attenzione che
dopo circa 500 metri (e dopo aver superato una specie di tavolo in roccia sulla sinistra) bisogna imboccare un ripido sentiero
inizialmente poco visibile (bolli CAI lungo il percorso) che conduce
sulla strada sterrata carrozzabile. Seguirla fino ad imboccare il
sentierino percorso durante l'avvicinamento e che in breve riporta
al parcheggio. |