Descrizione
generale
Il Pian della Paia è un altopiano boscoso sostenuto da pareti rocciose ricche di linee di salita. Su queste pareti sono stati
identificati tre settori: il primo è la "Parete Gandhi" che presenta una serie di vie in placca, il secondo è il "Transatlantico" che raccoglie numerose salite sportive piuttosto estreme e il terzo è il "Dain" ricco di itinerari che si snodano lungo diedri e fessure.
La parete sud del Dain fu vinta per la prima volta nel 1967 dalla cordata Heini Holzer e Renato Reali. Oggi il loro itinerario è stato un poco dimenticato causa la scarsa qualità della roccia.
La via Siebenschlafer (che in italiano significa ghiro) è stata aperta da T. Zuech e M. Camper nel 1983.
Probabilmente prima di comparire sull'ultima guida della Valle era
stata un po' dimenticata. Un vero peccato perché sicuramente è una
via molto bella che merita di essere ripetuta. Alterna diedri,
placche e larghe fessure poco proteggibili su roccia quasi sempre
ottima. Le difficoltà sono sempre costanti tranne che in una
lunghezza a metà via dove è necessario superare una terrazza
detritica. Soste sempre buone ma chiodatura sui tiri scarsa anche se
non è difficile proteggersi (fatta eccezione per due tratti in
larghe fessure sul quarto ed ottavo tiro).
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca, oltrepassare il settore sportivo delle Placche Zebrate e, poco prima di arrivare a Pietramurata,
svoltare a sinistra in direzione del crossodromo e dell'Hotel Ciclamino (indicazioni su cartelli di legno). Si parcheggia a lato dell'hotel in un ampio spazio.
Dal parcheggio seguire la strada (direzione sud - Arco di Trento)
superando il crossodromo. Poi la strada diviene sterrata e si
costeggiano dei frutteti tra i quali si stacca un sentiero in
direzione della parete. E' possibile abbandonare il sentiero in più
punti e seguire le tracce verso destra che portano ai vari attacchi. (Dal momento che è molto facile sbagliare la rampa alberata sullo zoccolo consigliamo di individuare i due tetti orizzontali accanto ai quali passa la via con la seconda lunghezza di corda). Abbandonare il sentiero principale in corrispondenza di un ometto e seguire la traccia verso destra che porta all'inizio della rampa alberata che sale in diagonale verso destra (qualche piccolo passo d'arrampicata). Dopo un tratto pianeggiante si giunge sotto la verticale del tetto di sinistra, alla base di un breve diedrino con scolpita la scritta "PAR".
Qui attacca la via. I primi metri sono in comune con la via Par Condicio.
La traccia prosegue verso destra ma dopo pochi metri termina sopra un salto di roccia.
1° tiro:
salire il breve diedrino e proseguire su cengia verso destra fino alla base del diedro grigio/giallo che sale a destra dei due tetti. Sostare su pianta o masso incastrato.
25 Mt., III, II.
2° tiro:
salire il diedro inclinato verso destra sino al suo termine dove si sosta (pianta con cordone). 35 Mt., IV+.
3° tiro:
alzarsi 3 metri sulla difficile placca e poi traversare a sinistra. Oltrepassare due fessure continuando a traversare a sinistra, poi obliquare a destra fino alla sosta (3 chiodi). E' possibile salire direttamente la fessura di sinistra VI+. 30 Mt., VI, V+, 4 chiodi.
4° tiro:
spostarsi leggermente a destra raggiungendo la fessura che si risale fino a quando si allarga. Alzarsi ora con difficili movimenti e poi uscire a sinistra su una terrazza detritica. Proseguire fino alla sosta (pianta con cordoni). 40 Mt., V+, VI,
III, 3 chiodi.
5° tiro:
verso destra senza percorso obbligato si supera la terrazza detritica. Sostare sulla grossa pianta (cordone) a sinistra di un diedro/camino apparentemente friabile.
La sosta è in comune con altre vie. 40 Mt., IV, III.
6° tiro:
si sale nel diedro/camino sino ad un terrazzino dove si sosta su un grosso masso incastrato con cordini.
30 Mt., V, IV, 1 chiodo con cordino, 1 cordino su masso incastrato.
7° tiro:
traversare a sinistra e risalire il bel diedro giallo (dalla sosta non lo si vede) sino al tettino che lo chiude. Uscire a sinistra su una cengetta dove si sosta
(3 chiodi).
30 Mt., IV+, V+, 4 chiodi (2 dei quali vicini sotto al
tetto).
8° tiro:
salire la larga fessura che poi piega a destra verso un diedro chiuso, anche in questo caso, da un tettino. Sotto al tetto uscire a sinistra e sostare su pianta.
30 Mt., V+, VI, V+, VI+ oppure A0, 3 chiodi.
9° tiro:
per facile diedro si raggiunge il pendio boscoso finale.
Obliquare un po' a destra e sostare su pianta. 40 Mt., IV, III.
10°-11° tiro:
ci si può anche slegare. Salire tra piante e risalti rocciosi inizialmente in verticale e poi obliquando a destra sino a raggiungere il pianoro erboso sommitale. Lungo il tracciato alcuni cordoni su piante indicano il percorso da seguire.
Circa 110 Mt., III, II, I, alcuni cordoni su pianta.
Discesa
Seguire la traccia in discesa sino ad un ampio spiazzo; poi dritti addentrandosi nel bosco fino
a raggiungere una strada carrozzabile.
Da questo punto seguire sempre la strada (verso destra, direzione
Monte Casale) sino
al suo termine sul provinciale.
E' possibile (e consigliato) scendere attraverso scorciatoie
segnate con bolli rossi. Nell'ultimo tratto è presente una palina
con indicazione verso sinistra "rientro dalla ferrata Che Guevara".
Qui andare a destra sbucando in breve dietro
all'hotel Ciclamino. |