Descrizione
generale
Il Pian della Paia è un altopiano boscoso sostenuto da pareti
rocciose ricche di linee di salita. Su queste pareti sono stati
identificati tre settori: il primo è la "Parete Gandhi" che presenta una serie di vie in placca, il secondo è il "Transatlantico" che raccoglie numerose salite sportive piuttosto estreme e il terzo è il "Dain" ricco di itinerari che si snodano lungo diedri e fessure.
La parete sud del Dain fu vinta per la prima volta nel 1967 dalla cordata Heini Holzer e Renato Reali. Oggi il loro itinerario è stato un poco dimenticato causa la scarsa qualità della roccia.
La via Genoma è stata aperta nel 2000 da R. Lisciotto, M. Maceri, A. Todesco, C. Zadra. Segue delle belle e difficili placche a gocce per le prime lunghezze e poi una successione di diedri e fessure. E' attrezzata completamente a fix (talvolta un po' distanti) ed alcuni chiodi.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento risalire la Valle del Sarca, oltrepassare il settore sportivo delle Placche Zebrate e, poco prima di arrivare a Pietramurata,
svoltare a sinistra in direzione del crossodromo e dell'Hotel Ciclamino (indicazioni su cartelli di legno). Si parcheggia a lato dell'hotel in un ampio spazio.
Dal parcheggio seguire la strada (direzione sud - Arco di Trento)
superando il crossodromo. Poi la strada diviene sterrata e si
costeggiano dei frutteti tra i quali si stacca un sentiero in
direzione della parete. E' possibile abbandonare il sentiero in più
punti e seguire le tracce verso destra che portano ai vari attacchi.
Per la via Genoma individuare verso destra una traccia con dei bolli gialli
e qualche ometto che conduce direttamente all'attacco (scritta). Poco più a destra si snoda la via Dello Spigolo.
1° tiro:
dritti per placca fino una sezione molto verticale oltre la quale si obliqua a destra, si supera un ostico strapiombino, e sempre verso destra si raggiunge più facilmente la sosta (clessidra con cordoni). 45 Mt., VII- oppure VI+ e A0, 11 fix (1 dei quali con cordone).
2° tiro:
spostarsi leggermente a destra e salire la fessura. Al suo termine spostarsi ancora leggermente a destra e salire per placca via via più semplice sino alla sosta (2 fix+cordone).
30 Mt., VI+, V+, 5 fix, 1 chiodo.
3° tiro:
obliquare a sinistra sfruttando il grosso lamone, poi superare il difficile muro che porta sotto al tetto. Si supera il tetto e si sosta appena sopra (2 fix+cordoni+maglia rapida). 20 Mt., V+, A0, V+, 9 fix.
4° tiro:
dritti per placchetta sino la terrazza erbosa. Risalire tutta la terrazza stando leggermente sulla sinistra e rientrando a destra sotto al diedro giallo dove si sosta (2 fix+cordone).
45 Mt., VI-, III, IV, 3 fix, 2 piante con cordone.
5° tiro:
seguire il diedro inclinato verso sinistra poi salire dritti per fessura e spostarsi a destra a prendere l'uscita del diedro che diventa camino. traversare su facile cengia verso sinistra sino alla sosta (2 fix). 40 Mt., VI-, V, VI-, 6 fix (1 dei quali con cordone), 1 chiodo.
6° tiro:
spostarsi sulla cengia verso sinistra poi salire la difficile placca sin sotto un tettino. Obliquare a sinistra e con l'aiuto di una fessura raggiungere il pulpitino di sosta (2 fix).
30 Mt., VII- oppure A0, VI, 2 fix, 2 chiodi.
7° tiro:
traversare a sinistra 2-3 metri stando bassi, superare la placca e poi obliquare verso destra in direzione del diedro. Salirlo alcuni metri e sostare (2 fix+cordoni).
Possibile salire il diedro verticalmente sotto la sosta oppure sul lato destro dove si trova roccia migliore.
25 Mt., VI, V+, 3 fix (2 dei quali sulla destra del diedro), 1 chiodo, 1 clessidra con cordino.
8° tiro:
continuare nel diedro fino al tettino che lo chiude. Aggirarlo a sinistra, alzarsi fino un facile strapiombino, superarlo e poi per placca fessurata raggiungere la sosta (2 fix) sulla destra.
40 Mt., VI+, VI-, V, 5 fix, 1 pianta con cordone.
Qui termina la via. Per raggiungere la sommità della parete si possono percorrere le ultime lunghezze degli itinerari adiacenti come la via Baldo Groaz, lo Spigolo o la via Luisa (che a sua volta si ricongiunge con la via Siebenschlafer). Noi abbiamo seguito quest'ultima. Abbiamo attraversato il canale/camino della Baldo Groaz e sostato sulla pianta a sinistra. 10 Mt., I.
9° tiro:
spostarsi a sinistra sino a raggiungere il diedro/fessura che si risale sino al suo termine.
Sotto al tetto uscire a sinistra e sostare su pianta. 25 Mt., V+, VI+ oppure A0, 4 chiodi.
9° tiro:
per facile diedro si raggiunge il pendio boscoso finale. Obliquare un po' a destra e sostare su pianta. 40 Mt., IV, III.
10°-11° tiro:
ci si può anche slegare. Salire tra piante e risalti rocciosi inizialmente in verticale e poi obliquando a destra sino a raggiungere il pianoro erboso sommitale. Lungo il tracciato alcuni cordoni su piante indicano il percorso da seguire.
Circa 110 Mt., III, II, I, alcuni cordoni su pianta.
Discesa
Seguire la traccia in discesa sino ad un ampio spiazzo; poi dritti addentrandosi nel bosco fino
a raggiungere una strada carrozzabile. Da questo punto seguire sempre la strada sino
al suo termine sul provinciale. E' possibile (e consigliato) scendere attraverso scorciatoie
segnate con bolli rossi. Nell'ultimo tratto è presente una palina
con indicazione verso sinistra "rientro dalla ferrata Che Guevara".
Qui andare a destra sbucando in breve dietro
all'hotel Ciclamino. |