Descrizione generale
Bella ed elegante via che si snoda lungo lo spigolo sud della Pala del Rifugio. A vincere questa linea, il 16 maggio del 1971, furono 5 alpinisti: Alessandro Gogna, Samuele Scalet, Alberto Dorigatti, Gianpiero Scalet e Aldo Leviti. Probabilmente il nome della via deriva proprio dal numero degli apritori.
La via però presenta due attacchi differenti: gli Scalet in compagnia di Dorigatti salirono il camino che conduce alla
forcella tra la Pala del Rifugio e la Torre Ortiga (attacco
ormai divenuto classico anche per via delle difficoltà minori);
Alessandro Gogna e Aldo Leviti salirono invece le placche alla destra del camino e per le successive rocce lavorate si portarono anch'essi alla forcella (attacco da noi seguito).
In via sono presenti pochi chiodi, ma le fessure e le clessidre che s'incontrano lungo la via si prestano molto bene
per integrare le protezioni.
Attacco, descrizione della via
Da Fiera Di Primiero (TN) seguire le indicazioni per la Val Canali
fino a giungere al ristorante Cant del Gal. In corrispondenza
del ristorante svoltare a destra per la Val Canali e percorrere
la strada fino a giungere al suo termine. Parcheggiare sulla destra.
Camminare lungo il sentiero n. 707 che risale lentamente la Val Canali fino ad un bivio. Qui prendere il sentiero che sale nel bosco e in poco tempo vi conduce al rifugio Treviso (1631 Mt.). Qualche metro prima del rifugio imboccare il sentiero 720 che conduce alla
Forcella delle Mughe. Quando il sentiero esce dal bosco e risale il vallone delle Mughe identificare un grosso masso sulla sinistra attrezzato a falesia. Sotto questo masso c'è una traccia di sentiero
ben marcata che proviene dalle calate in doppia del "Dente del Rifugio".
Sopra al masso c'è invece un'altra traccia, molto meno marcata, che sale in direzione di un canale/camino (posto sotto la verticale di una grande torre gialla con grotte).
1° tiro:
se si decide di seguire l'attacco Scalet salire per 4 lunghezze di corda sino alla forcella (difficoltà di III, IV, IV+ con qualche passo di V e V+). Per l'attacco Gogna invece salire la placca lavorata (circa 10 Mt. sulla destra rispetto al canale/camino) sino a sostare su di una clessidra con cordone alla base di una placca giallo/nera. 25 Mt., IV.
2° tiro:
salire a destra della sosta sino a raggiungere uno strapiombo nero. Noi abbiamo trovato questo tratto molto bagnato e siamo stati costretti a traversare dapprima a sinistra e, dopo esserci alzati qualche metro,
tornare a destra. Nel caso la roccia fosse asciutta dovrebbe essere possibile superare direttamente il tettino senza eccessive difficoltà. Per facili rocce con erba raggiungere la paretina successiva dove si sosta su spuntoni. 35 Mt., V+, VI, IV, II, 1 chiodo,
1 dado incastrato.
3° tiro:
salire il diedro fessurato sino al suo termine. Prima del canale sostare su di una grossa clessidra con cordone sulla parete di destra.
25 Mt., IV+.
4° tiro:
continuare a sinistra entrando nel canale. Sostare sulla parete di destra su 3 chiodi. 40 Mt., III, 1 chiodo.
5° tiro:
continuare nel canale stando sulla destra sino ad oltrepassare l'altezza della forcella. La sosta si trova poco oltre sulla sinistra (2 chiodi con cordone). 40 Mt., III, IV+, 1 cordone su masso.
6° tiro:
alzarsi sino a raggiungere la liscia placca grigia. Alzarsi per circa due metri su di essa e traversare verso destra per circa 8 metri. Riprendere a salire fino alla sosta (2 chiodi). 50 Mt., V+, IV+, 4 chiodi (allungare bene il primo e il terzo chiodo).
7° tiro:
obliquare a destra e risalire il canale che poi diviene camino sino ad una cengetta dove si sosta (2 chiodi). 50 Mt., III, 1 chiodo.
8° tiro:
salire in verticale per placca molto lavorata. Sostare su di un masso incastrato tra il pilastro e la parete quasi sulla verticale della sosta sottostante. 50 Mt., V, IV+.
9° tiro:
salire inizialmente in verticale e poi obliquare a sinistra sino a raggiungere un canalino che si risale alcuni metri. Sostare su clessidra.
50 Mt., III, IV-.
10° tiro:
continuare dritti per parete articolata, obliquando leggermente a destra, sino a raggiungere un terrazzino erboso alla base dell’ultimo salto di rocce gialle dove si sosta (2 chiodi). 60 Mt., III, IV.
11° tiro:
salire la bellissima placca fessurata poi traversare a sinistra 2 Mt. e alzarsi per rocce più facili sino al terrazzino di sosta (2 chiodi).
40 Mt., V, IV+, 2 chiodi.
12° tiro:
salire a sinistra lungo la terrazza e superare direttamente la parete verticale vincendo lo strapiombino finale. Sosta su clessidra.
30 Mt., IV.
13° tiro:
continuare lungo rocce semplici sino alla vetta dove si sosta su clessidra. 45 Mt., I, II.
Discesa
La discesa dalla Pala richiede attenzione, specialmente se percorsa in caso di brutto tempo.
Il tracciato non è difficile (II) ma è quasi tutto in massima esposizione ed un errore potrebbe risultare fatale. Risulta comunque perfettamente segnalato con vernice rossa.
Inoltre alcuni recenti spit facilitano notevolmente e rendono più sicura un'eventuale progressione in conserva.
Dalla vetta camminare lungo una facile cresta in direzione del Sass d'Ortiga sin dove possibile. Qui si scende un canalino roccioso che guarda verso il Vallon delle Mughe. Camminare ora su di una facile cengetta in direzione della base del Torrione di Sant'Anna (la cima che divide la Pala del Rifugio dal Sass d'Ortiga). Si salgono in massima esposizione le facili rocce verso la vetta del monte e poco prima di raggiungerla si passa sul versante nord (verso il Vallon di Sant'Anna) dove si traversa per rocce articolate sino a raggiungere la forcella che divide il Torrione di Sant'Anna dal Sass d'Ortiga (attacco dello
Spigolo Wiessner). Percorrere ora il canale che scende costeggiando la parete sud/ovest del Sass d'Ortiga (prestare attenzione al tratto attrezzato) e che conduce alla Forcella delle Mughe. Da qui, mediante il sentiero n. 720 si ritorna al rifugio Treviso e quindi al parcheggio.
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