Cima Paganella/La Roda - Via Diretta

 
Zona montuosa Dolomiti di Brenta - Sottogruppo della Paganella/Gazza Località di partenza Andalo (TN)
Quota partenza 1033 Mt. (parcheggio telecabina) Quota di arrivo 2125 Mt.
Dislivello totale

+1092 Mt. dal parcheggio al rif. La Roda (possibilità impianti)
-350 +60 Mt. dal rifugio all'attacco
+270 Mt. la via (305 lo sviluppo)
-5 +25 Mt. per tornare al rif. La Roda

Sentieri utilizzati n. 602, 647
Ore di salita 20' dal parcheggio al rif. La Roda (utilizzando gli impianti)
1 h. dal rifugio all'attacco
4 h. la via
Ore di discesa 20' sino al rif. La Roda
20' dal rif. al parcheggio
(usando gli impianti)
Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Bella
Data di uscita 24/03/2012 Difficoltà VI/V+, A0
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti

Claudia.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata inizialmente serena e molto calda che ha lasciato spazio ad una perturbazione nevosa ce ci ha colti sulle ultime due lunghezze.
Il sentiero per l'attacco, se non coperto dalla neve, è abbastanza evidente (attenzione in tal caso a sassi instabili nel Canalone Battisti).
La roccia in via è nel complesso buona, però necessita di ripetute valutazioni.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Il rifugio La Roda proprio sulla cima della Paganella.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Normale materiale per arrampicata su roccia. Utili cordini per i vari mughi presenti ed un minimo assortimento di friends.
D'inverno, in base all'innevamento, potrebbero servire ramponi e piccozza per raggiungere l'attacco.
Caratteristiche dell'arrampicata
Descrizione generale
Dalla guida Il gruppo della Paganella di Heinz Steink
ötter:
"La Paganella, così riposante e boscosa verso nord, presenta a sud le sue belle pareti che balzano maestose contro il cielo formando una degna cornice alla conca trentina.
Fino ad una decina d'anni fa ben poche erano le vie di salita sui vari speroni e sulla classica "Roda" e tra queste la Normale e la famosa Diretta, che offre tutt'oggi all'alpinista una salita di indubbio interesse.
Ora le vie d'arrampicata sono diventate numerose e gli itinerari, tra i quali alcuni di suprema arditezza, percorrono ormai ogni lato della montagna offrendo al rocciatore un richiamo irresistibile. Portano la firma dei più bei nomi dell'alpinismo trentino e ne raccontano pertanto un po' la storia, segno tangibile dell'attenzione che i nostri giovani hanno dedicato alla loro montagna di casa. Ma anche se così conosciuta e vicina non è giusto ritenerla semplicemente una palestra perché la lunghezza di alcuni itinerari e l'impegno richiesto permettono di annoverare le salite tra le vere ascensioni di montagna..."
(Claudio Zeni).
Il gruppo della Paganella prende il nome dalla sua cima più elevata: un'altura tondeggiante, la Paganella, a quota 2125 metri.
Verso nord e ovest i pendii scendono a valle più o meno dolcemente e sono stati sfruttati per numerose piste da sci. Verso est e sud-est invece la parete precipita verticale con un'altezza che varia dai 100 ai 370 metri.
La Roda è la parete centrale della Paganella, arrotondata, sormontata da antenne televisive ed altri ripetitori. A nord della Roda, dopo il Canalone Battisti (salito dal geografo e socialista trentino con Riccardo Trenti nel 1903), si innalza lo sperone roccioso degli Spaloti di Fai mentre a sud si trovano lo Sperone Vettorato e lo Sperone Annetta.
Il 20 maggio 1922 V. E. Fabbro, A. Bianchi e F. Terschak aprirono il primo itinerario d'arrampicata sulla Roda che è tutt'ora utilizzato come via Normale. Bisognerà attendere dieci anni prima che venga tracciato il secondo itinerario della parete ad opera di Bruno Detassis, A. Pedrotti, G. Corrà e N. Bianchini. E' il 18 settembre 1932 e nasce la via Diretta. Attualmente l'itinerario risulta abbastanza chiodato anche se molti chiodi sono decisamente vecchi. Le soste però sono tutte ben attrezzate, alcune addirittura con uno spit.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere la cima della Paganella (a piedi oppure con gli impianti di risalita - solo andata € 11, A/R € 13,50) dove sono presenti il rifugio La Roda e la stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare. Da qui è impossibile non notare gli imponenti ripetitori posti sulla cima della Roda accanto all' ex rifugio Cesare Battisti. Si scende tramite sentiero o pista da sci puntando all'imbocco dell'evidente canale posto a sinistra dei ripetitori e che separa la Roda dagli Spaloti di Fai.
Raggiunto l'imbocco del canale (parapetto di sicurezza in loco - sulla sinistra attacca la Ferrata delle Aquile) si scende, stando alla sua destra, tra mughi e ripidi pendii erbosi puntando verso destra ad un crinale che permette di entrare (sempre verso destra) nel Canalone Battisti. Lo si segue costeggiando più o meno la parete fino un ripido caminetto di qualche metro (corda fissa). Poi giù ancora nel canale abbastanza incassato (attenzione ai sassi instabili) fino a quando si allarga. A questo punto è ben evidente un pilastrino fessurato con alla sua destra una placca sormontata da una grossa nicchia. Più o meno al centro della placca attacca la via Normale (presente una sosta formata da uno spit verde ed 1 chiodo).
Continuare a scendere verso destra (viso a valle) raggiungendo in breve un altro canale detritico addossato alla parete.
A questo punto, guardando verso lo spigolo sinistro della parete, si nota una grossa cengia erbosa che degrada verso di voi stringendosi sempre più fino a divenire una cengetta detritica difficile da notare.
Scendere pochi metri sul crinale erboso a lato del canale fino all'altezza di questa cengetta; attraversare il canale e risalire pochi metri raggiungendo la cengetta. Percorrerla verso sinistra (i primi metri sono i più esposti - 4 chiodi cementati) sino la cima di un pilastrino dove attacca la via. Pochi metri più a destra e leggermente più in basso dell'attacco è presente una lapide.

1° tiro:

salire per placca abbastanza lavorata obliquando un po' a sinistra sotto un evidente mugo sino a raggiungere la sosta (2 chiodi+cordone). 45 Mt., III, III+, 1 sosta intermedia (2 chiodi di cui 1 con cordino).

2° tiro:
alzarsi pochi metri e poi obliquare verso sinistra per rocce elementari ed erba puntando alla base della fessura obliqua ove si sosta (1 spit+1 chiodo+cordone). 35 Mt., III, II.

3° tiro:
seguire la fessura/diedro obliqua verso sinsitra. poco prima del suo termine evitare le ultime rocce strapiombanti spostandosi a sinistra e poi salire dritti fino al mugo dietro al quale si trova la sosta (2 chiodi+cordone).
45 Mt., IV, IV+, 2 chiodi, 1 sosta intermedia (2 chiodi di cui uno con cordone).

4° tiro:
alzarsi per le roccette appena a sinistra della sosta e poi per un breve diedrino aperto. Qui secondo la relazione bisognerebbe traversare a destra. Noi abbiamo traversato a sinistra pochi metri fino un diedrino per poi continuare in placca spostandosi via via a destra sino una cengetta con mugo sul quale attrezzare una sosta (possibile variante). 40 Mt., IV+, IV, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (1 spit+1 chiodo).

5° tiro:
dritti per placca grigia puntando ad uno strapiombino giallo; lo si supera e si prosegue per breve diedrino per poi traversare a destra ad una piccola nicchia nella quale si sosta (3 chiodi+2 clessidre con cordone). Sotto lo strapiombino e possibile spostarsi un paio di metri a destra su cengetta con 2 chiodi di sosta. 45 Mt., V-, V+, IV, 6 chiodi.

6° tiro:
uscire 2 metri a destra della nicchia e alzarsi in verticale. Ora leggermente a sinistra superando uno strapiombino, poi obliquare alcuni metri a destra ed infine dritti sino alla larga cengia con un enorme mugo sotto una fascia di rocce strapiombanti. Attrezzare la sosta sul mugo. 35 Mt., V, 4/5 chiodi.

7° tiro:
traversare a sinistra fin sotto la grande nicchia squadrata. Alzarsi entrando nella nicchia e sostare (1 spit+1 chiodo+cordino) sul suo bordo destro. Presente una Madonnina, il libro di via ed una lapide in memoria di Celso Gilberti e Erberto Pedrini.
15 Mt., II, III, 1 clessidra con cordino.

8° tiro:
uscire a destra della nicchia e traversare alzandosi leggermente fino una fessura strapiombante. La si sale e poi si prosegue per roccette andando prima a sinistra per poi ritornare a destra su un pilastrino dove si sosta (1 spit+2 chiodi). 20 Mt., V, V+, IV+, 4 chiodi.

9° tiro:
obliquare a destra verso il diedro fessurato. Lo si segue andando leggermente a sinistra sino una fascia strapiombante che si supera verso destra. Dritti 2-3 metri e poi ancora leggermente a sinistra sotto un'altra fascia strapiombante. La si supera direttamente raggiungendo l'ultima sosta (anellone cementato). 25 Mt., IV+, V, VI oppure A0, 7 chiodi, 1 spit.


Risalire tra mughi e pendii erbosi raggiungendo in breve la sommità della Roda dove sono presenti i vari ripetitori radiotelevisivi e l'ex rifugio Cesare Battisti.
Discesa
Dall'ex rifugio Cesare Battisti si ritorna in breve (15') sulla cima della Paganella.
Da qui si rientra alla macchina tramite sentiero oppure con gli impianti sciistici.
Note
In caso di forte innevamento del Canalone Battisti è possibile scendere dal canale più largo di sinistra, eventualmente effettuando una doppia dal parapetto. Ci si abbassa per circa 250 metri nel canale e poi si traversa verso destra su ripidi pendii erbosi fino al punto dove il Canalone Battisti si allarga (attacco della via Normale).
Commenti vari

Ci sono molte possibilità per raggiungere la cima della Paganella. Noi abbiamo sfruttato gli impianti sciistici da Andalo (più comodi perché chiusi e al riparo dal vento) ma è possibile sfruttare anche quelli da Fai della Paganella.
Oppure partendo molto presto la mattina si può salire a piedi dai vari sentieri (o d'inverno con gli sci accanto alle piste).

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti sud-occidentali vol.1 edita da ViviDolomiti.
Clicca sull'immagine qui sotto per accedere alla pagina web ViviDolomiti edizioni - libri di montagna e acquistarne direttamente una copia.

   

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La placca della prima lunghezza

La placca grigia del quinto tiro

   

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Claudia dopo aver superato lo strapiombino del quinto tiro

Luca firma il libro di via nella nicchia della settima sosta

   

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Ottava lunghezza

Luca supera il primo strapiombino del nono tiro

   

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Claudia appena sotto il secondo strapiombino del nono tiro

Luca e Claudia davanti all'ex rifugio Cesare Battisti

   

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La parete sud-est della Paganella con i tracciati delle vie: Normale e Diretta. In verde il percorso per l'avvicinamento