Giornata con cielo limpido ma temperature molto rigide e un fastidioso vento; all'auto il termometro segnava -4°. Il sentiero d'avvicinamento, a parte il primo tratto su strada carrozzabile, è più che altro una ripidissima traccia che sale pressoché dritta nel bosco. L'ultimo tratto, dopo la deviazione per il diedro Stefani/Toldo, presenta qualche breve (e facile) passo d'arrampicata in parte agevolato dalla presenza di una corda fissa.
Quello di discesa è evidente (e in un certo senso obbligato) e ben segnalato con ometti. Bisogna affrontare, all'inizio ed alla fine, due ripidi canalini terrosi; il primo può essere superato agevolmente grazie ad una calata in corda doppia, il secondo grazie ad una corda fissa recentemente posizionata.
Luca e Claudia, durante la ripetizione del diedro
Stefani/Toldo hanno scoperto che esiste un'altra opzione per la discesa, leggermente più lunga ma più semplice, meno pericolosa e nel complesso anche più veloce.
La roccia è generalmente ottima, solo i primi metri del quarto tiro richiedono attenzione. |
Descrizione generale
La Valdastico è una delle tre valli "simbolo" dell'arrampicata veneto-trentina.
Lo Spigolo degli Ignoti è un itinerario classico con difficoltà contenute che sale lungo lo spigolo ovest della Bastionata Obergrubele.
Venne salito da Matthias Stefani e Marco Toldo nell'aprile del 2017 credendo di confrontarsi con un itinerario vergine ma,
lungo la salita, trovarono 3 soste a spit e una decina di chiodi artigianali abbandonati a pochi metri dalla base della parete, presumibilmente destinati ad attrezzare la via, cosa poi rimasta incompiuta. Oggi i nomi dei primi salitori sono ancora ignoti nonostante le accurate ricerche fatte.
L'itinerario venne poi ripulito e chiodato da Stefani con l'intento di rivalutarlo e offrire una via piacevole, dalla linea logica, con difficoltà contenute.
La prima e la terza lunghezza sono delle varianti aperte dallo stesso Stefani che consentono di evitare una lunghezza oggi invasa dalla vegetazione e un diedro giallo con grossi massi instabili.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere la frazione di San Pietro Valdastico e seguire la strada principale fino ad una fontana posta davanti alla chiesa. Qui imboccare la stretta strada sulla sinistra che si trova quasi di fronte alla fontana. E' la strada che conduce a Castelletto e Rotzo ma non ci sono indicazioni. Seguirla, superando 8 tornanti, fino all'evidente edificio dell'acquedotto nei pressi del quale si parcheggia (coordinate 45.86460, 11.37127). E' possibile giungere in questo punto seguendo la SP78 (più agevole) in direzione Rotzo e, poco prima di Castelletto, prendere la stradina sulla sinistra fino all'acquedotto. Pochi metri a monte della struttura, sulla sinistra, si stacca una strada carrozzabile (percorribile con un 4x4, sconsigliamo con auto normale). Seguirla per circa 400 metri fino ad un grosso masso sulla sinistra con ometti. Imboccare la traccia che si trova di fronte e che sale molto ripida nel bosco (ometti). Poco prima di raggiungere la parete, nei pressi di un canale attrezzato con una corda fissa c'è un tronco con un cartello di legno su cui sono scritti i nomi "Diedro Stefani/Toldo" e "Spigolo degli Ignoti". Prendere verso sinistra e iniziare a costeggiare la parete sino a quando la traccia inizia a guadagnare quota. Superare alcuni brevi passi d'arrampicata aiutandosi in un punto con una corda fissa e guadagnare un pendio erboso che consente di portarsi alla base della parete dove un chiodo e un ometto indicano l'attacco.
1° tiro:
salire la placca in verticale e, dopo alcuni metri, portarsi a destra. Guadagnare qualche metro e riportarsi a sinistra per vincere un muretto oltre il quale, leggermente sulla destra, si trova la sosta (2 chiodi). 30 Mt., IV+, V, IV+, V, 4 chiodi, 1 cuneo con cordone.
2° tiro:
salire l'evidente diedro per qualche metro e spostarsi poi a sinistra in placca; alzarsi qualche metro e continuare lungo il diedro oltre il quale si obliqua a sinistra sino alla sosta (chiodo+clessidra con cordone) posta nei pressi di una nicchia gialla.
25 Mt., IV+, passo di V, IV, 3 chiodi, 1 clessidra con cordone.
3° tiro:
traversare facilmente verso destra, ignorare il diedro giallo (via originale) e, facendo attenzione ad alcuni blocchi, guadagnare la piccola forcella sul filo dello spigolo. Proseguire lungo la placca,
dapprima in obliquo verso destra e poi verso sinistra, sino alla sosta
(2 spit+libro di via) posta su di un comodo terrazzino erboso. 30 Mt., II, III, IV+, 4 chiodi, 1 clessidra con cordone.
4° tiro:
salire per facili risalti lungo lo spigolo, ormai molto abbattuto, fino alla sosta (spit+pianta con cordone) nei pressi di un grosso masso.
25 Mt., II, 1 clessidra con cordone.
Discesa
Traversare verso destra perdendo lentamente quota seguendo una vaga traccia. Giunti a un'evidente canalone abbassarsi pochi metri fino a un grosso faggio (attenzione terreno instabile). Qui conviene effettuare una corda doppia (cordone con anello). Continuare ad abbassarsi nel canale fino a un salto roccioso che sbarra il passaggio. Traversare a destra contro la parete e poi
giù nel bosco (sempre verso destra, numerosi ometti) fino al canalino con una corda fissa. Si arriva così nei pressi del cartello in legno con l'indicazione delle due vie.
Seguendo a ritroso il percorso dell'avvicinamento si ritorna al parcheggio.
E' possibile un'altra discesa, da noi non testata, ma riportata da una cordata impegnata nella ripetizione del Diedro Stefani/Toldo con Luca e Claudia l'8 ottobre 2017. Giunti in vista del canale di discesa, anziché scendere al grosso faggio, continuare in piano fino a delle costruzioni. Qui un evidente sentiero conduce alla strada asfaltata che si segue verso destra fino all'acquedotto. |