Monte Gallo/Monte Santa Margherita - Via Il Canto del Gallo

 
Zona montuosa Appennino Siculo - Monti della Conca d'Oro Località di partenza Loc. Barcarello - Sferracavallo (PA)
Quota partenza 2 Mt. Quota di arrivo 494 Mt. (cima principale 567 Mt.)
Dislivello totale +150 Mt. per l'attacco
+342 Mt. la via (400 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati Non numerati
Ore di salita 20' per l'attacco
6 h. la via
Ore di discesa 1 h.
Esposizione Ovest, nord-ovest Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 24/06/2010 Difficoltà VII/VI, A0
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata serena con un lieve venticello. Praticamente non esistono dei veri sentieri ne per l'avvicinamento ne per la discesa; si seguono delle vaghe tracce che scompaiono tra l'erba e gli arbusti. La roccia in via è ottima. 

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Normale materiale per arrampicata su roccia. Indispensabili friends o dadi poiché le protezioni sui tiri sono scarse.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Il Monte Gallo (567 Mt.) non è una montagna con una cima unica, ma bensì un grosso monte sul quale possiamo individuare alcune cime principali. Da ovest a est sono: il Pizzo Vuletta 393 (Mt.), il Monte Santa Margherita (494 Mt., dove corrono le vie Il canto del gallo, Palermo in love, ecc.), il Pizzo Vuturo o dell'Avvoltoio (512 Mt.), il Pizzo della Sella (567 Mt., che è la cima più alta del Monte Gallo), la Quota 527 o Ex semaforo (dove corre la via Una fessura di lì, una fessura di là).
Questo itinerario è stato aperto da Fabrizio Antonioli, Alessandro Gogna, Giorgio Mallucci, Marco Marantonio e Roby Manfrè Scuderi il 9 ottobre 1981. Fu la prima via aperta sul versante di Sferracavallo. Sale l'evidente sperone roccioso che separa la parete ovest a quella nord-ovest con un'arrampicata bella ed impegnativa su roccia molto buona. Ormai tutte le soste sono state riattrezzate con 2 spit, mentre sui tiri è rimasta la chiodatura tradizionale, tra l'altro abbastanza scarsa. Solo sul passaggio chiave del quinto tiro sono comparsi 2 spit a fianco dei rispettivi vecchi chiodi.
Dall'ottavo tiro abbiamo seguito (purtroppo per errore) la variante aperta da Fabrice Calabrese e G. Ruvolo.
Attacco, descrizione della via

Raggiungere il paese di Sferracavallo e portarsi nella località di Barcarello. I parcheggi a lato della strada sono tutti a pagamento, conviene quindi arrivare al termine della strada nella zona della Riserva Naturale Orientata Capo Gallo dove si può ancora posteggiare gratuitamente. Tornare indietro fino al numero civico 53 (cancello rosso); auguratevi di trovare il cancello aperto, altrimenti bisognerà escogitare soluzioni per farselo aprire. Salire la strada privata sino al suo termine e poi continuare sull'evidente sentierino. Dalla base dello spigolo si protende, sui prati sottostanti, una crestina. Mancando un sentiero, salire alla meglio puntando a destra di questa crestina. Ci si porta alla base della placca alcuni metri a destra dello spigolo. Una piccola freccia verso sinistra scolpita sulla placca indica l'attacco corretto. Guardando sullo spigolo si può notare un grosso pilastro addossato alla parete che forma una finestra naturale. Lì è presente la prima sosta. Circa 25 metri più a destra attacca la via Palermo in love.

1° tiro:
salire in leggero obliquo verso sinistra. Raggiungere la cengia alberata e traversare a sinistra sino al suo termine, quindi salire per diedro fino alla sosta (2 spit+maglia rapida) posta nella finestra naturale che si forma tra la parete ed il pilastro alla sua sinistra. Nel diedro al termine della cengia sono cresciute delle piante, è consigliabile salire prima del termine della cengia per placca in obliquo verso sinistra.
40 Mt., V, IV+, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.

2° tiro:
salire per placchette obliquando leggermente a destra sino alla sosta (3 spit+cordone+maglia rapida). Sui primi metri prestare attenzione a qualche roccia instabile. 40 Mt., IV, IV+, 1 chiodo, 3 clessidre con cordone.

3° tiro:
superare la fessurina appena a destra della sosta raggiungendo una cengetta invasa da vegetazione. Seguirla verso destra raggiungendo la base di un diedro giallo dove si sosta (2 spit). 25 Mt., V.

4° tiro:
salire il bel diedro fino al suo termine. Traversare a destra e sostare (2 spit) accanto ad un grosso pilastro staccato dalla parete.
40 Mt., IV+, V+, 2 chiodi, 1 clessidra con fettuccia.

5° tiro:
salire il pilastro, poi spostarsi sulla parete e seguire l'evidente fessura. Spostarsi, dopo circa 5-6 metri, nella fessura di sinistra che si segue con andamento obliquo verso destra senza grosse difficoltà sino ad alcuni metri molto verticali. Poi per diedrino un po' più semplice fino a raggiungere il pulpito sulla sinistra dove si sosta (2 spit+2 chiodi).
30 Mt., V+, VI, VII oppure A0, V+, 3 chiodi (2 dei quali con spit accanto), 2 spit, 1 clessidra con fettuccia.

6° tiro:
obliquare a sinistra superando delle palmette e raggiungendo uno stretto camino che si segue sino al suo termine. Per facile terrazza erbosa inclinata, obliquando leggermente a sinistra, si raggiunge la sosta (1 chiodo+1 clessidra con cordone).
60 Mt., IV, V-, 2 chiodi, 1 clessidra con cordino.

7° tiro:
si procede in obliquo a sinistra superando una cengia e poi un blocco staccato dalla parete. La sosta e poco sopra questo blocco (2 spit).
30 Mt., II.

8° tiro:
salire la placca verso sinistra, alzarsi pochi metri, poi per rocce rotte un po' a sinistra e successivamente a destra fino a raggiungere la sosta (2 spit). 40 Mt, IV+, V-, 3 chiodi.

9° tiro:
alzarsi sopra la sosta sino a dei grossi blocchi, spostarsi a sinistra circa 3 metri e salire puntando alla base dell'evidente diedro rossastro dove si sosta (2 spit). 15 Mt., V-, 1 spit.

10° tiro:
salire il diedro molto verticale, poi spostarsi sulla sua parete sinistra, ancora molto verticale ma ora ben appigliata che conduce ad una zona di placche appoggiate. Conviene ignorare il chiodo che si vede sulle rocce a sinistra per proseguire su facili rocce sino a quando si riesce ad attrezzare una sosta. 45 Mt., VI, V+, III, 3 chiodi (1 sulla rampa dopo il diedro), 1 spit.

11° tiro:
ancora pochi metri sulle placche appoggiate un po' verso destra, poi per facili salti erbosi-rocciosi si guadagna la sommità della parete. Sosta da attrezzare su spuntone. 35 Mt., II, I.
Discesa
Si scende il pendio erboso sul versante opposto a quello di salita. Tenersi sulla sinistra puntando alla forcella con grosso masso (ometto sopra al masso, è la prima forcella che si vede sulla sinistra - nord). Scendere nel canale sottostante, per traccia più o meno evidente, tendendo a destra (viso a valle, alcuni ometti indicano il percorso). Si raggiunge infine un comodo e largo sentiero che, seguito prima verso destra e ad un bivio verso sinistra, riporta sul lungomare. Da qui in breve si è nuovamente al parcheggio.

Note

Bell'itinerario, peccato però che in molti punti l'arrampicata sia disturbata dalla vegetazione!

Commenti vari

Nel periodo estivo attenzione alle numerose zecche.

Altre ripetizioni
Luca e Carlo hanno percorso questo itinerario il 28 dicembre 2013.
   

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Luca sulla seconda lunghezza

Sul bel diedro del quarto tiro

   

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Sulla difficile placca fessurata della quinta lunghezza

Claudia all'inizio dell'ottavo tiro

   

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Nona lunghezza

Il diedro rosso del decimo tiro

   

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Luca e Claudia in vetta al Monte Gallo

Il Monte Gallo con il tracciato della via.
Evidenziato l'attacco della via
Palermo in love.