Descrizione generale
Il Monte Gallo (567 Mt.) non è una montagna con una cima unica,
ma bensì un grosso monte sul quale possiamo individuare alcune cime
principali. Da ovest a est sono: il Pizzo Vuletta 393 (Mt.), il
Monte Santa Margherita (494 Mt., dove corrono le vie Il canto del
gallo, Palermo in love, ecc.), il Pizzo Vuturo o dell'Avvoltoio (512 Mt.), il Pizzo della
Sella (567 Mt., che è la cima più alta del Monte Gallo), la Quota
527 o Ex semaforo (dove corre la via Una fessura di lì, una fessura di là).
Questo itinerario è stato aperto da Fabrizio Antonioli, Alessandro
Gogna, Giorgio Mallucci, Marco Marantonio e Roby Manfrè Scuderi il 9 ottobre 1981. Fu
la prima via aperta sul versante di Sferracavallo. Sale l'evidente
sperone roccioso che separa la parete ovest a quella nord-ovest con
un'arrampicata bella ed impegnativa su roccia molto buona. Ormai
tutte le soste sono state riattrezzate con 2 spit, mentre sui tiri è
rimasta la chiodatura tradizionale, tra l'altro abbastanza scarsa.
Solo sul passaggio chiave del quinto tiro sono comparsi 2 spit a
fianco dei rispettivi vecchi chiodi.
Dall'ottavo tiro abbiamo
seguito (purtroppo per errore) la variante aperta da Fabrice Calabrese
e G. Ruvolo.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere il paese di Sferracavallo e portarsi nella località
di Barcarello. I parcheggi a lato della strada sono tutti a
pagamento, conviene quindi arrivare al termine della strada nella
zona della Riserva Naturale Orientata Capo Gallo dove si può ancora
posteggiare gratuitamente. Tornare indietro fino al numero civico 53
(cancello rosso);
auguratevi di trovare il cancello aperto, altrimenti bisognerà
escogitare soluzioni per farselo aprire. Salire la strada privata
sino al suo termine e poi continuare sull'evidente sentierino. Dalla base
dello spigolo si protende, sui prati sottostanti, una crestina. Mancando un sentiero,
salire alla meglio puntando a destra di questa crestina. Ci si porta
alla base della placca alcuni metri a destra dello spigolo. Una
piccola freccia verso sinistra scolpita sulla placca indica
l'attacco corretto. Guardando sullo spigolo si può notare un grosso
pilastro addossato alla parete che forma una finestra naturale. Lì è
presente la prima sosta. Circa 25 metri più a destra attacca la via Palermo in love.
1° tiro:
salire in leggero obliquo verso sinistra. Raggiungere la cengia
alberata e traversare a sinistra sino al suo termine, quindi salire
per diedro fino alla sosta (2 spit+maglia rapida) posta nella
finestra naturale che si forma tra la parete ed il pilastro alla sua
sinistra. Nel diedro al termine della cengia sono cresciute delle
piante, è consigliabile salire prima del termine della cengia per
placca in obliquo verso sinistra.
40 Mt., V, IV+, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone.
2° tiro:
salire per placchette obliquando leggermente a destra sino alla sosta
(3 spit+cordone+maglia rapida). Sui primi metri prestare attenzione
a qualche roccia instabile. 40 Mt., IV, IV+, 1 chiodo, 3
clessidre con cordone.
3° tiro:
superare la fessurina appena a destra della sosta raggiungendo una
cengetta invasa da vegetazione. Seguirla verso destra raggiungendo
la base di un diedro giallo dove si sosta
(2 spit).
25 Mt., V.
4° tiro:
salire il bel diedro fino al suo termine. Traversare a destra e
sostare
(2 spit) accanto ad un grosso pilastro staccato dalla parete.
40 Mt., IV+, V+, 2 chiodi, 1 clessidra con fettuccia.
5° tiro:
salire il pilastro, poi spostarsi sulla parete e seguire l'evidente
fessura. Spostarsi, dopo circa 5-6 metri, nella fessura di sinistra
che si segue con andamento obliquo verso destra senza grosse
difficoltà sino ad alcuni metri molto verticali. Poi per diedrino un
po' più semplice fino a raggiungere il pulpito sulla sinistra dove
si sosta
(2 spit+2 chiodi).
30 Mt., V+, VI, VII oppure A0, V+, 3 chiodi
(2 dei quali con spit accanto), 2 spit, 1 clessidra con fettuccia.
6° tiro:
obliquare a sinistra superando delle palmette e raggiungendo uno
stretto camino che si segue sino al suo termine. Per facile terrazza
erbosa inclinata, obliquando leggermente a sinistra, si raggiunge la
sosta
(1 chiodo+1 clessidra con cordone).
60 Mt., IV, V-, 2 chiodi, 1
clessidra con cordino.
7° tiro:
si procede in obliquo a sinistra superando una cengia e poi un
blocco staccato dalla parete. La sosta e poco sopra questo blocco
(2 spit).
30 Mt., II.
8° tiro:
salire la placca verso sinistra, alzarsi pochi metri, poi per
rocce rotte un po' a sinistra e successivamente a destra fino a
raggiungere la sosta (2 spit). 40 Mt, IV+, V-, 3 chiodi.
9° tiro:
alzarsi sopra la sosta sino a dei grossi blocchi, spostarsi a
sinistra circa 3 metri e salire puntando alla base dell'evidente
diedro rossastro dove si sosta
(2 spit). 15 Mt., V-, 1 spit.
10° tiro:
salire il diedro molto verticale, poi spostarsi sulla sua parete
sinistra, ancora molto verticale ma ora ben appigliata che conduce
ad una zona di placche appoggiate. Conviene ignorare il chiodo che
si vede sulle rocce a sinistra per proseguire su facili rocce
sino a quando si riesce ad attrezzare una sosta. 45 Mt., VI, V+, III, 3 chiodi (1 sulla rampa dopo il
diedro), 1 spit.
11° tiro:
ancora pochi metri sulle placche appoggiate un po' verso destra, poi
per facili salti erbosi-rocciosi si guadagna la sommità della
parete. Sosta da attrezzare su spuntone. 35 Mt., II, I.
Discesa
Si scende il pendio erboso sul versante opposto a quello di
salita. Tenersi sulla sinistra puntando alla forcella con grosso masso (ometto sopra al masso, è la prima forcella che si vede sulla sinistra - nord). Scendere nel canale sottostante, per traccia più o meno evidente, tendendo a destra (viso a valle, alcuni ometti indicano il percorso). Si raggiunge infine un comodo e largo sentiero che, seguito prima verso destra e ad un bivio verso sinistra, riporta sul lungomare. Da qui in breve si è nuovamente al parcheggio.
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