Descrizione
generale
Bellissimo itinerario d'arrampicata artificiale aperto nel 2002 da Diego Filippi e Sabrina Bazzanella. Il nome della via deriva dal film "La Storia Infinita"; l'Auryn è un amuleto costituito da due serpenti, uno chiaro e uno scuro che si mordono la coda a vicenda. Sul retro è incisa la scritta "Fà ciò che vuoi". Gli apritori battezzarono così l'itinerario a simboleggiare le infinite possibilità d'arrampicata che offre il
Monte Cimo. Qui itinerari di arrampicata libera s'intrecciano con quelli in artificiale; protezioni a
fix si alternano a quelli con chiodatura classica. C'è insomma di tutto... e un'alpinista può scegliere di 'fare ciò che vuole'.
La via supera il grande tetto che caratterizza il settore di Mamma Olga ed è ottimamente attrezzata con
fix da 8 e 10 mm.
In alcune lunghezze è necessario procedere per pochi metri in arrampicata libera ma su difficoltà decisamente contenute per cui non è necessario portarsi le scarpette.
Attacco, descrizione della via
Dal parcheggio, poco distante dal cimitero di Brentino, andare in direzione dei vigneti
e attraversarli fino a incontrare il sentiero segnato con bolli che sale ripido nel bosco. Non appena si esce dal bosco si è in prossimità di in un vago canale aperto; qui abbandonare il sentiero che sale ripido (al bivio sono presenti delle targhette metalliche) e imboccare la traccia verso sinistra (viso a monte) che costeggia le Pale Basse (il primo settore che s'incontra è "Mamma Olga"). Ignorare una corda fissa (che sale in direzione dell'attacco della via "Mamma Olga") e continuare per pochi metri sul sentiero. Imboccare subito dopo una traccia poco marcata che conduce verso destra sino ad una cengetta dove si trova l'attacco (posto sotto la verticale del grande tetto). Presente una targhetta metallica con il numero 6 e la scritta "Aurin" incisa sulla parete.
1° tiro:
salire in verticale lungo la placca, con leggero andamento a sinistra, sino a raggiungere uno strapiombino. Qui traversare facilmente a sinistra
fino una comoda cengia dove si sosta (2 fix). 35 Mt., A1, IV, 20/22 fix.
2° tiro:
proseguire in verticale sin sotto un grosso muro strapiombante. Spostarsi a sinistra raggiungendo un comodo pulpito dove si sosta (2 fix).
20 Mt., A1, 8 fix.
3° tiro:
salire, stando appena a sinistra della sosta, sino a raggiungere il grande tetto. Superarlo ed al suo termine proseguire, con alcuni passi in libera, sino un terrazzino dove si sosta (2 fix). Sugli ultimi metri attenzione a dei blocchi instabili.
40 Mt., A1, A2, V+, 20/22 tra fix e golfari, 1 chiodo.
4° tiro:
salire inizialmente in obliquo verso destra e poi in verticale su rocce rotte sino a raggiungere la sosta (2 fix+catena, in comune con la via "Mamma Olga") appena prima del bosco mediano. Fermarsi qui se si opta per la discesa in corda doppia altrimenti continuare fino a raggiungere il bosco ed attrezzare una sosta.
35/50 Mt., A1, IV, 15/20 fix.
Discesa
A- Per scendere a piedi traversare lungamente verso destra (viso a monte) prestando attenzione ad alcuni tratti vicino al ciglio della parete. Si raggiunge in breve il sentiero ben marcato di accesso/discesa dai settori alti del Monte Cimo.
B- In doppia lungo la via Mamma Olga:
1a. calata: 30 Mt., l'ancoraggio è posto a destra (viso a monte)
rispetto al termine della via;
2a. calata: 35 Mt. piegando decisamente a destra. La sosta è nel
diedro alla base di un albero;
3a. calata: 50 Mt. sino all'attacco della via.
Seguendo a ritroso il percorso d'avvicinamento si torna al parcheggio. |