Descrizione generale
Itinerario aperto da Claudio Melchiorri e Angleo Taddei il 26 novembre 2006. Un mix di arrampicata libera e artificiale.
Sale, in libera, le bellissime placche appena a destra del diedro portandosi sotto ai tre tetti; poi, con arrampicata artificiale, si superano direttamente i tetti. La via è interamente protetta a fix e golfari, spesso da 8 mm. Nelle soste presenza di fix da 10 mm.
Alla quarta sosta è presente un libro di via purtroppo malconcio a causa dell'umidità. Da quello che siamo
riusciti a decifrare la nostra dovrebbe essere stata la settima ripetizione.
Attacco, descrizione della via
Dal parcheggio poco distante dal cimitero di Brentino andare in direzione dei vigneti, attraversarli fino a incontrare il sentiero segnato con bolli che sale ripido nel bosco. Dopo circa 20' superare una placca appoggiata con corda fissa e poi un muretto verticale anch’esso attrezzato con due corde fisse. Poco dopo questo muretto attenzione ad un bivio poco marcato. Non seguire l'evidente traccia che sale a sinistra ma quella di destra che nei primi metri è meno visibile. Arrivati al masso con la scritta "raccordo" proseguire verso sinistra (alcuni saliscendi). Il sentiero costeggia la parete fino ad arrivare all’evidente diedro sovrastato da enormi tetti. A sinistra attaccano le vie Arrivederci Jerzy e Il canto del cigno; a destra Istantes (placchetta metallica con inciso N°6), Desiderio sofferto, Otto bastano e Il ladro di Baghdad. I primi metri sono in comune con la via Desiderio sofferto.
1° tiro:
salire dritti sulla facile placca (primo fix alto) poi spostarsi a sinistra molto vicini al diedro e salire fino una tratto più verticale. Dopo averlo superato traversare brevemente a destra sino alla sosta (2 fix+cordone).
50 Mt., 4b, 5c+, 8 fix.
2° tiro:
leggermente a sinistra della sosta per poi riportarsi un poco a destra. Salire ora dritti sfruttando i punti più deboli della placca fin sotto al primo dei tre tetti a scala dove si sosta (3 fix+cordone). 50 Mt., 5c, 12 fix.
3° tiro:
alzarsi sulla placca e poi spostarsi un po' a sinistra raggiungendo il tetto. Lo si supera e poi si prosegue in verticale fin sotto al tetto successivo dove si sosta (2 fix+cordone). 15 Mt., 5a, A2, 9 tra fix e golfari.
4° tiro:
obliquando leggermente verso destra superare il secondo tetto, il più grande dei tre. Al suo termine si sale brevemente in verticale sino alla sosta (3 fix+cordone+libro di via). 20 Mt., A2, 14 tra fix e golfari.
5° tiro:
si obliqua un po' a sinistra e poi dritti fino all'ultimo tettino. Dopo averlo superato per placchetta si raggiunge la sosta (3 fix).
20 Mt., A2, 5a, 16 tra fix e golfari.
6° tiro:
traversare brevemente a destra e poi salire dritti per placca povera di appigli. Alla fine, spostandosi leggermente a sinistra, si raggiunge la cengia con ghiaia dove si effettua l'ultima sosta (1 fix). 15 Mt., 5c, 3 fix.
Discesa
Il modo più comodo è scendere in doppia sfruttando le soste attrezzate a destra dei tetti.
Seguire la cengia pochi metri verso sinistra e poi salire verso destra fino al boschetto (traccia). Continuare a traversare verso destra abbassandosi leggermente fino a dove (pacchetta metallica su pianta con incisa "S5 cd?") c'è la possibilità di scendere fino al primo ancoraggio per le doppie. Gli ultimi metri sono molto esposti (possibile assicurarsi con un fix, oppure sfruttare una sosta più alta: in questo caso prima calata di quasi 60 Mt.).
Lungo la placconata sono presenti diversi ancoraggi di calata. Indicativamente effettuare 3 calate rispettivamente da 50 Mt., 30 Mt. e 50 Mt. fino alla base della parete, a pochi metri dall'attacco della via. Rientrare al parcheggio percorrendo a ritroso il sentiero d'avvicinamento. |