Pizzo di Mezzodì e Monte Saetta

 
Zona montuosa Alpi Orobie Località di partenza Località Era - Camerata Cornello (BG)
Quota partenza 1065 Mt. circa Quota di arrivo 1713 Mt.
Dislivello totale

+900 Mt. circa con i saliscendi

Data di uscita 04/05/2013
Ore di salita 2 h. 30' Ore di discesa 1 h. 30'
Sentieri utilizzati n. 128 Giudizio sull'escursione Bella
Sass Balòss presenti Omar Difficoltà EE
Condizioni climatiche e dei sentieri
Bella giornata soleggiata e tiepida. Sentieri comodi e ben segnalati fino alle Baite dei Campei. Da qui in poi non ci sono più segnali ne veri e propri sentieri, solo tracce che a volte spariscono quasi completamente. La cresta non presenta particolari difficoltà, ma in alcuni tratti richiede abitudine all'esposizione e un minimo di esperienza per superare i punti più esposti ed alcuni salti rocciosi. State attenti anche ad abbassarvi dalla linea di cresta poiché qui spesso il terreno risulta molto scivoloso e ripido.
Eventuali pericoli
Come detto sopra si faccia attenzione lungo la cresta in quanto in alcuni passaggi viene richiesta una particolare attenzione. Attenzione anche in caso di temporali lungo la cresta: il nome Monte Saetta deve far riflettere... Il tratto di cresta più delicato è quello tra il Pizzo di Mezzodì e il Monte Saetta.
Presenza di acqua
Poco prima di arrivare ad Era, sulla destra salendo in auto troverete una bella fontana.
Punti di appoggio

Fino alla località Baite dei Campei troverete baite, baitelli, capanni e ruderi che possono offrirvi riparo. Da qui in poi più nulla.

Materiale necessario oltre al tradizionale
Nulla.
Caratteristiche dell'escursione

Descrizione Generale
Escursione di un certo impegno, adatta a chi è già abbastanza pratico di montagna e possiede capacità d'orientamento e di progressione in ambiente e zone non segnalate. Alcuni passaggi possono risultare un poco delicati e richiedono attenzione, specialmente in caso di suolo bagnato. La prima parte è decisamente tranquilla, per poi divenire più adatta ad escursionisti esperti, ma nulla di alpinistico.
Descrizione Percorso
Lungo la strada della Val Brembana, poco prima di Lenna, sulla sinistra si stacca la stretta strada che porta ai centri abitati di Era e Cespedosio (attenzione perché dalla statale non si vedono i cartelli indicatori). Dopo una decina di tornanti e alcuni chilometri tra cave e boschi, si arriva al piccolo abitato di Era. Lo si supera, proseguendo lungo la strada fino ad incontrare una stradina cementata alla nostra destra, chiusa da una sbarra metallica. Qui si parcheggia e si inizia a salire lungo il ripido cemento superando subito una baita. Un primo tornante a destra e poi la pendenza diminuisce. Si superano altre cascine per poi entrare in un bel bosco di faggi. La strada ora diviene in parte sterrata e sale con ampie curve. Giunti sopra l'abitato di Cespedosio, si prosegue entrando in una zona prativa con alcune cascine sparse tra i prati. Ancora pochi metri e si arriva ad un bivio nei pressi di un tornante. Si segue verso destra il sentiero 128 fino al successivo tornante. Da qui, sempre sul sentiero 128, si abbandona la strada sterrata per andare verso destra. Si supera un casello per la caccia passandogli accanto. Subito dopo alla nostra sinistra si trova una grossa antenna esagonale color verde. Si prosegue in ripida salita nel bosco rimanendo sul lato sinistro rispetto alla dorsale del bosco stesso. I bolli qui sono poco visibili, Superata una zona appena tagliata del bosco, si deve proseguire verso destra camminando in mezzacosta sopra una ripidissima valletta. Si arriva ad un altro capanno che si supera e poco dopo si esce dal bosco entrando in una bella zona di prati (località Baite dei Campei 1384 Mt.) con alcuni ruderi di vecchie baite al centro. Superati i ruderi, ricomincia il bosco, rimanete sul costoncino erboso che divide i due versanti prima prativi e poi boscosi. Passate un piccolo capanno da caccia e poco dopo piegate verso destra entrando in un ripido valloncello pieno di mughi e cespugli. Il sentiero non è segnalato. Salite seguendo la traccia (comunque ben evidente) che inizialmente è poco ripida, ma man mano si sale, aumenta di pendenza. Zigzagando tra mughi, pianticelle e cespugli, guadagnate rapidamente quota sempre rimanendo al centro di questo ripido valloncello. Verso la parte finale, le pianticelle lasciano il posto a scivolosa e ripida erba fino a sbucare sulla cresta (1750 Mt. circa) che scende da sinistra dal Pizzo Baciamorti e procede a destra verso le nostre mete. Dopo un attimo di riposo ed aver goduto del bel panorama dalla cresta verso il versante opposto di salita che scende verso il lago di Cassiglio, si riprende a camminare verso destra lungo la inizialmente pianeggiante cresta. Ben presto iniziano i saliscendi e la cresta da prima agevole e comoda, diviene un poco più sottile e meno agevole. Seguitela fedelmente, evitando di scendere sui fianchi delle due vallate alla vostra destra e sinistra. Attraversate ambienti molto carini, profondi valloni alla vostra destra e una bella valle aperta alla vostra sinistra. Giunti sulla cima del Mezzodì (1713 Mt.), un segno azzurro su di un sasso vi indicherà la prima metà. Proseguite ora con maggiore attenzione e un poco più di difficoltà, sempre rimanendo sul filo di cresta, ad eccezione di un paio di alti salti rocciosi che possono essere aggirati, scendendo verso sinistra. Ora si incontrano anche curiose formazioni rocciose e piccoli pinnacoli che rendono affascinante il percorso. Giunti sull'anticima del monte Saetta, scendete con attenzione alla successiva selletta , un ultimo sforzo in cresta e arrivate alla seconda nostra metà di oggi (1597 Mt.). Qui, ad indicare la cima si trova un curioso blocco sassoso cubico con alcune lettere incise, forse un cippo di confine.
Discesa
Lungo il medesimo itinerario. Giunti alle baita di Campei, potete seguire la comoda strada sterrata verso destra che dolcemente e con alcuni tornanti, riporta verso Era, evitandovi un pezzo di percorso nel bosco.

Note
La zona è poco frequentata e forse per questo è facilissimo imbattersi in caprioli nella parte bassa e camosci nella parte più alta, nonché rapaci, tra cui l'aquila. Molto bella anche la flora.
Commenti vari
Risulta sempre affascinante camminare lungo percorsi pochissimo battuti e privi di segnaletica o indicazioni, tanto è vero che una volta giunto sulla cima del Pizzo di Mezzodì ho continuato fino al Monte Saetta, convinto che quest'ultimo fosse il Mezzodì.
   
Ingrandisci
Ingrandisci
Località Baite Campei con la linea di cresta
Salti rocciosi
   
Ingrandisci
Ingrandisci
Cima del picco di Mezzodì
Omar sul Mezzodì
   
Ingrandisci
Ingrandisci
La cresta verso il Monte Saetta
Omar sul Saetta
   
Ingrandisci
Ingrandisci
Mezzodì e in lontananza il Saetta
La strada di ritorno verso le baite dei Campei
   
Il contenuto di questo sito (testo, elementi grafici, immagini, ecc.) così come il modo in cui i contenuti sono presentati e formati è di esclusiva proprietà del gruppo SassBalòss ed è protetto dalle leggi italiane ed internazionali in particolare da quelle in materie di copyright. E' consentita la consultazione. Sarà concessa la duplicazione, anche parziale, solo dopo esplicita richiesta; in tal caso dovrà essere espressamente indicata, sulle copie realizzate, la provenienza della fonte ossia il sito internet www.sassbaloss.com. Ogni utilizzazione diversa da quelle sopra previste quindi (indicativamente: la distribuzione a terzi e/o la pubblicazione a scopo di lucro, la modificazione, l'elaborazione in qualunque forma e modo) deve considerarsi abusiva e sarà perseguita a norma delle vigenti leggi.