Descrizione Generale
Escursione di un certo impegno, adatta a chi è già abbastanza pratico di montagna e possiede capacità d'orientamento e di progressione in ambiente e zone non segnalate. Alcuni passaggi possono risultare un poco delicati e richiedono attenzione, specialmente in caso di suolo bagnato. La prima parte è decisamente tranquilla, per poi divenire più adatta ad escursionisti esperti, ma nulla di alpinistico.
Descrizione Percorso
Lungo la strada della Val Brembana, poco prima di Lenna, sulla sinistra si stacca la stretta strada che porta ai centri abitati di Era e Cespedosio (attenzione perché dalla statale non si vedono i cartelli indicatori). Dopo una decina di tornanti e alcuni chilometri tra cave e boschi, si arriva al piccolo abitato di Era. Lo si supera, proseguendo lungo la strada fino ad incontrare una stradina cementata alla nostra destra, chiusa da una sbarra metallica. Qui si parcheggia e si inizia a salire lungo il ripido cemento superando subito una baita. Un primo tornante a destra e poi la pendenza diminuisce. Si superano altre cascine per poi entrare in un bel bosco di faggi. La strada ora diviene in parte sterrata e sale con ampie curve. Giunti sopra l'abitato di Cespedosio, si prosegue entrando in una zona prativa con alcune cascine sparse tra i prati. Ancora pochi metri e si arriva ad un bivio nei pressi di un tornante. Si segue verso destra il sentiero 128 fino al successivo tornante. Da qui, sempre sul sentiero 128, si abbandona la strada sterrata per andare verso destra. Si supera un casello per la caccia passandogli accanto. Subito dopo alla nostra sinistra si trova una grossa antenna esagonale color verde. Si prosegue in ripida salita nel bosco rimanendo sul lato sinistro rispetto alla dorsale del bosco stesso. I bolli qui sono poco visibili, Superata una zona appena tagliata del bosco, si deve proseguire verso destra camminando in mezzacosta sopra una ripidissima valletta. Si arriva ad un altro capanno che si supera e poco dopo si esce dal bosco entrando in una bella zona di prati (località Baite dei Campei 1384 Mt.) con alcuni ruderi di vecchie baite al centro. Superati i ruderi, ricomincia il bosco, rimanete sul costoncino erboso che divide i due versanti prima prativi e poi boscosi. Passate un piccolo capanno da caccia e poco dopo piegate verso destra entrando in un ripido valloncello pieno di mughi e cespugli. Il sentiero non è segnalato. Salite seguendo la traccia (comunque ben evidente) che inizialmente è poco ripida, ma man mano si sale, aumenta di pendenza. Zigzagando tra mughi, pianticelle e cespugli, guadagnate rapidamente quota sempre rimanendo al centro di questo ripido valloncello. Verso la parte finale, le pianticelle lasciano il posto a scivolosa e ripida erba fino a sbucare sulla cresta (1750 Mt. circa) che scende da sinistra dal Pizzo Baciamorti e procede a destra verso le nostre mete. Dopo un attimo di riposo ed aver goduto del bel panorama dalla cresta verso il versante opposto di salita che scende verso il lago di Cassiglio, si riprende a camminare verso destra lungo la inizialmente pianeggiante cresta. Ben presto iniziano i saliscendi e la cresta da prima agevole e comoda, diviene un poco più sottile e meno agevole. Seguitela fedelmente, evitando di scendere sui fianchi delle due vallate alla vostra destra e sinistra. Attraversate ambienti molto carini, profondi valloni alla vostra destra e una bella valle aperta alla vostra sinistra. Giunti sulla cima del Mezzodì (1713 Mt.), un segno azzurro su di un sasso vi indicherà la prima metà. Proseguite ora con maggiore attenzione e un poco più di difficoltà, sempre rimanendo sul filo di cresta, ad eccezione di un paio di alti salti rocciosi che possono essere aggirati, scendendo verso sinistra. Ora si incontrano anche curiose formazioni rocciose e piccoli pinnacoli che rendono affascinante il percorso. Giunti sull'anticima del monte Saetta, scendete con attenzione alla successiva selletta , un ultimo sforzo in cresta e arrivate alla seconda nostra metà di oggi (1597 Mt.). Qui, ad indicare la cima si trova un curioso blocco sassoso cubico con alcune lettere incise, forse un cippo di confine.
Discesa
Lungo il medesimo itinerario. Giunti alle baita di Campei, potete seguire la comoda strada sterrata verso destra che dolcemente e con alcuni tornanti, riporta verso Era, evitandovi un pezzo di percorso nel bosco.
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