Concatenamento:
Sperone della Magia/Placca inferiore - Via Magic Lina
Sperone della Magia/Struttura principale - Via La Sfera di Cristallo

 
Zona montuosa Masino/Bregaglia/Disgrazia Località di partenza Fraz. San Martino - Val Masino (SO)
Quota partenza 1075 Mt. Quota di arrivo 1410 Mt.
Dislivello totale +175 Mt. circa per l'attacco
+60 Mt. la via Magic Lina (75 lo sviluppo)
+100 Mt. la via La Sfera di C. (135 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati n. 20
Ore di salita 1 h. 10' per l'attacco
4 h. 30' la combinazione delle vie
Ore di discesa 1 h. 30' sino al parcheggio
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Sufficiente - Magic Lina
Molto bella - La Sfera di Cristallo
Data di uscita 30/10/2010 Difficoltà VI/V, A0 - Magic Lina
VI+/VI, A0 - La Sfera di Cristallo
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Alessandra G., Claudia, Paolino.
Mentre noi ripetevamo questo itinerario Ale S. e Raffo si sono divertiti a giocare con l'aderenza di Self Control al Precipizio degli Asteroidi.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il cielo è stato nuvoloso tutta la giornata e le temperature durante la mattinata sono state piuttosto basse. Il sentiero che conduce alla frazione di Rasica è evidente mentre quello che consente di raggiungere lo Sperone della Magia è una traccia minore, comunque ben marcata e segnalata con bolli rossi. L'arrampicata avviene su ottimo granito.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata.

Presenza di acqua
Lungo il percorso in corrispondenza degli abitati "Cà di Carna" e "Cascina Piana".
Punti di appoggio
Rifugio Luna Nascente (anche stazione di Soccorso Alpino) ed altri rifugi/agriturismi della valle.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito da arrampicata in ambiente. Portare friend di varie misure (fino al 2 Camalot) per integrare.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Dalla Guida "Val di Mello - 9000 metri sopra i prati" di Paolo Masa e Jacopo Merizzi:
"[...] Nell'ultima rampa boscosa, prima di congiungersi con il Mello, il torrente Zocca percorre una profonda gola di granito, alla cui destra emerge una luccicante struttura rocciosa chiamata "Lo Sperone della Magia". I grandi vantaggi di questa struttura sono l'ambiente selvaggio e la discreta distanza dalle zone più frequentate della valle, popolate sempre più spesso da frotte di Boy-Scout dal soave profumo d'incenso e dai nuovi collezionisti di vie alternative. Lo Sperone della Magia è, di conseguenza, un posticino tranquillo per chi non sente il bisogno di mostrare alla folla i possenti e luccicanti muscoli e ha solo voglia di arrampicare per il proprio esclusivo piacere. [...]".
La Sfera di Cristallo è stata salita da Alessandro Gogna con Vittorio Neri e da Ivan Guerini con Guido Merizzi il 21 luglio del 1977. Dato l'accesso abbastanza rognoso P. Galimberti e F. Russano hanno aperto, nel 1999 Magic Lina; un itinerario che si sviluppa per 3 lunghezze di corda permettendo di raggiungere più agevolmente l'attacco della via La Sfera di Cristallo, evitando il vecchio sentiero d'accesso oggi intasato di rovi e spine.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere la frazione San Martino nel comune di Val Masino (SO). Superato il parcheggio all'inizio del paese (presente parchimetro per il ticket obbligatorio per posteggiare in Val di Mello) svoltare a sinistra in direzione dei bagni di Masino. Al secondo tornante proseguire verso destra (indicazioni per la Val di Mello) e percorre la stretta strada per circa 2 km sino ad un piazzale sterrato oltre il quale è impossibile proseguire in macchina (attenzione, da quando la valle è stata dichiarata riserva naturale è necessario munirsi del ticket per il posteggio € 5,00 - 80 posti auto al giorno. Dal 2014 divieto assoluto nei fine settimana, informarsi poiché queste norme sono soggette a variazioni).
Qui imboccare il sentiero che attraversa tutta la Val di Mello. Oltrepassare il rifugio Luna Nascente e la deviazione per il rifugio Allievi. Proseguire fino alla contrada Rasica, poco prima delle baite imboccare il sentiero che sale a sinistra (piccola palina con scritto "Sperone della Magia" - bolli rossi lungo il percorso). Prima che il sentiero pieghi decisamente a sinistra in direzione della cascata traversare a destra su una piccola traccia raggiungendo le placche appoggiate dove si possono vedere i primi spit della via Magic Lina.

VIA MAGIC LINA
1° tiro:
salire la placca appoggiata; dopo una fessura traversare a destra in direzione dello spigolo. Risalirlo raggiungendo la sosta (2 fix).
20 Mt., IV, V, VI oppure A0, IV, 4 fix, 1 chiodo.

2° tiro:
obliquare a sinistra raggiungendo una fessura erbosa. Salirla per poi traversare a sinistra dove è situata la sosta (2 fix con cordone e maglia rapida). 15 Mt., IV, II, IV, 2 fix, 1 chiodo.

3° tiro:
superare la sovrastante placca per poi obliquare a sinistra. Ignorare la sosta attrezzata e raggiungere il boschetto dove attrezzare la sosta su albero. 40 Mt., VI oppure A0, V, IV, II, 4 fix, 1 cordino su pianta, 1 sosta intermedia (2 fix con cordone e maglia rapida).

Da qui, corde in spalla e scarpe comode, salire nel bosco seguendo una vaga traccia sino al cospetto della placconata principale dello Sperone della Magia.

VIA LA SFERA DI CRISTALLO
1° tiro:
salire la grande placconata sino a quando la placca diviene più verticale. Qui spostarsi leggermente a destra e, dopo aver superato un muretto compatto, traversare a destra in direzione della sosta (1 chiodo+1 spit).
40 Mt., III, IV+, VI, 2 chiodi, 1 spit con maglia rapida.

2° tiro:
superare la lama a sinistra della sosta (attenzione alle spine delle rose!). Continuare lungo un bellissimo diedro ad arco sino al suo termine dove si sosta (1 chiodo+1 spit+fettuccia e maglia rapida). 30 Mt., V, IV+,
V+ (1 passo), 6 chiodi.

3° tiro:
aggirare lo spigolo e risalire il diedro sino ad una nicchia. Uscire a destra e traversare alcuni metri; poi per placche appoggiate raggiungere la sommità della struttura dove si sosta (2 chiodi+1 spit+cordini malconci).
55 Mt., VI+ oppure VI e A0, IV+, III, 1 sosta intermedia (2 chiodi).
Discesa
Salire inizialmente sulle placche e poi nel bosco sino a raggiungere il sentiero che porta al rifugio Allievi in prossimità di un ponte di legno. Attraversare il ponte e seguire il sentiero sino a raggiungere nuovamente il fondovalle e poi il parcheggio.

Note
AGGIORNAMENTO 2018.
A giugno Luigi Ripamonti ci ha segnalato che lo spit presente alla seconda sosta della Sfera di cristallo è stato smartellato ed è rimasto solo 1 chiodo da integrare.
Commenti vari

Da "La Parete" di Alessandro Gogna:
[...] La baita di Ivan (Guerini n.d.r.) è invasa di luce estiva, gli angoli più scuri vivono una penombra calda, alcuni mosconi ronzano per posarsi su appiccicosi avanzi di colazione. Fuori, la val di Mello è un euforico divenire di colori, di rumori che s'intrecciano, qualche nuvola in cielo non è una minaccia per questo mattino inoltrato. Il granito delle strutture che ci sovrastano dev'essere ormai tiepido, da qualche zolla di qualche cengia spurgano strisce nere d'umidità. Vittorio Neri è impaziente e saltella di qua e di là, spostando materiale d'arrampicata senza apparente senso, Guido Merizzi lo osserva sornione, ogni tanto si solleva con un braccio solo sull'anello appeso al soffitto ed esclama "Dio caro!". Poi si lascia andare sul pavimento cercando d'evitare i moschettoni e i chiodi che Vittorio gli ha nel frattempo messo sotto. Ivan è in attesa e questo attendere ha accenti mistici o panteisti di contemplazione della natura o forse di estatica convivenza con le cose che lo circondano, nella fede in un'armonia totale dell'individuo con ciò che sta per fare. Intanto però si spalma un gomito di Lasonil, quello stesso tubetto che la nonna tanto gelosamente gli ha conservato e sul quale nessuno di noi è ancora riuscito a mettere le mani.
Ora che il materiale è sistemato, ammesso per certo che io non riesco a tirarmi su con un braccio solo e non avendo la più pallida idea di come si possa, a comando, vivere in sintonia con la natura e le imprese in programma, sono un po' a disagio. Sento che non vorrei mai rivivere quelle tante ore in cui fremevo nell'attesa dell'azione e della vittoria: anche se qui non c'è la partenza eroica con la pila frontale, nell'errore ci si può cadere lo stesso.
L'ospitalità della famiglia Guerini è stata bella, ma ora sento che ho superato un certo limite. Bisogna che me ne vada, per non compromettere le cose del tutto. E se oggi piove? Addio salita, addio risultato. Oggi vorrei fare delle fotografie ai miei compagni, ho preparato le macchine e le pellicole. Sono proprio pronto, ma non c'è quell'atmosfera magica, quella dolcezza delle cose sconosciute, quell'inesprimibile senso di mistero che tanto ci affascina, accarezzandoci ora con la paura ora con i brividi di piacere. Invece c'è una valle che vive, con un torrente che scorre, con un fieno che profuma, con baite di pietra di granito. Una forza di terra, di senso che mal s'adegua con la mia voglia di mistero e di magia. Entrambi vorrei generarli io, contrapporli alla femminilità di questa natura che mi circonda e mi allaccia. E nella quale tra poco, nonostante il vuoto, sarò ancora più immerso, sempre più in lotta con me stesso.
Fa caldo quando nel primo pomeriggio scaliamo le placche basali dello sperone, il sudore ci cola sul naso, le bende di Ivan e Guido sono intrise. Alla prima sosta, con i piedi appoggiati su misere protuberanze, Guido dà una martellata ad una mosca che lo tormentava da un pezzo. "Dio caro!". Ivan sghignazza e ricama subito l'episodio con colorite espressioni tratte da un vocabolario fanta-scientifico mentre Guido lo guarda e sorride con gli occhi azzurri. Vittorio finalmente sta facendo ciò che per tutta la mattina ha desiderato fare: arrampica. La notte infatti non ha dormito, mentre prestava servizio di infermiere all'ospedale di Niguarda, sfogliando ogni tanto il testo di un esame di medicina. Ora si sta sfogando e, leggero come uno scoiattolo, non c'è nulla che gli si possa opporre. Io ho scattato qualche bella immagine, Guido a torso nudo, Ivan in dulfer sorridente. Ora voglio andare avanti anch'io. Vittorio mi assicura mentre, girato uno spigolo, m'impegno su di una fessura orizzontale, per traversare ad un diedro. Pianto due chiodi, poi salgo nel diedro fino alla fermata. Ho fatto un buon lavoro, mi dico, mentre il sudore mi cola sulla fronte; ma gli altri non me lo riconoscono. Passano in libera, dove io mi ero attaccato ai chiodi. Ivan, con espressione tra il meraviglioso e l'ovvio, mi butta li: "Alessandro, guarda. In libera!".
Come dire, potevi farlo anche tu, ma non l'hai fatto perché... sei vecchio. Vecchio e imbecille come tutti gli accademici. O forse non potevi farlo neppure perché sei vecchio e hai fatto troppi bivacchi e poi perché sei prigioniero, guardati, hai le sbarre attorno al corpo e non te ne accorgi perché sei pure un po' cieco. Ma io ti voglio bene e ti libererò. Tu mi vedi come un missionario, ma io predico solo la libertà. Fate come me e vi sentirete come me, cioè voi stessi.
Impotente e taciturno, questi rimproveri silenziosi e irreali mi calano nelle pieghe più intime. Ogni più riposto angolo di me è invaso da queste corpose e inesistenti, ma sibilanti e terribili affermazioni mute. Dio, come lo odio.
Lo odio perché non ho un modello da proporgli e lui lo ha. Ho creduto troppo, io, in ciò che feci per poterne ancora spremere il sugo. Mentre invece quel ragazzo che ora mi sta raggiungendo, qui accanto a me, ha fede e soprattutto ha amore.
Io non ho fede, non ho amore, neppure per me stesso. Sono in attesa di qualcosa che non viene, di un treno che forse non è mai partito, di una carrozza, di un cavallo, di un ciuco. Ma quello sarà il mio ciuccio e non posso cederlo a nessuno. Per il fatto che dunque sono un egoista non passo in libera dove invece riescono gli Illusi. La sera qualcuno mi scopre il primo capello bianco.
La dura lezione di oggi è stata la prima di un lungo corso di "lettura di ciò che a chiare lettere è scritto nella sfera di cristallo". La caduta alla Piramide è stata un avvertimento, ascoltato. Ora il confronto con gli altri, illusi allo stesso modo di come lo ero io. Ma la sfera di cristallo non mente.
Così propongo che si chiami la nostra via sullo sperone, anche se non vedo nulla di magico, c'è solo la lotta dura per aguzzare gli occhi, per forare l'opaco della materia, alla debole luce di una candela che lentamente si spegne.
Agli ultimi scherzi, alle ultime soffocate risate, con echi che rimbalzano sul soffitto ombreggiato dai sussulti della candela morente, segue un silenzio pauroso e un'ombra buia si spande piano sui cigolii delle nostre brandine. [...]

Altre ripetizioni
Luca con Gianpaolo e Fabio il 14 settembre 2013 durante il corso roccia della Scuola d'Alpinismo Valle Seriana.
   

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La seconda lunghezza di Magic Lina

Primo tiro della Sfera di Cristallo

   

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Ale e Claudia sulla placca della prima lunghezza della Sfera

Bertoldo sul diedro della seconda lunghezza

   

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Paolo sfida la legge di gravità sul bellissimo arco di L2

Luca sul diedrino della terza lunghezza

   

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 Ale impegnata a raggiungere il diedrino del terzo tiro

Matteo, Claudia, Paolo, Alessandra e Luca soddisfatti a fine via