Val di Mello/Scoglio della Metamorfosi - Via Polimagò

 
Zona montuosa Masino/Bregaglia/Disgrazia Località di partenza Fraz. San Martino - Val Masino (SO)
Quota partenza 1075 Mt. Quota di arrivo 1715 Mt.
Dislivello totale +410 Mt. per l'attacco
+230 Mt. la via
(370 lo sviluppo compresi i tiri di Luna Nascente)
Sentieri utilizzati n. 20
Ore di salita 1 h. 20' per l'attacco
5 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. 40'
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Stupenda
Data di uscita 18/10/2009 Difficoltà VI+ (VII/VI, A0 primo tiro di Luna)
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti
Paolo, Raffaele.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Il tempo durante tutta la giornata è stato splendido anche se le temperature erano un poco rigide, comunque niente a che vedere con quelle del giorno prima, quando su Luna Nascente è caduto qualche fiocco di neve. Il sentiero che conduce all'attacco è piuttosto evidente (se non è ricoperto da foglie di faggio appena cadute in autunno). L'arrampicata avviene su ottimo granito.

Eventuali pericoli

Soliti da arrampicata. Alcuni tratti sono improteggibili, occorre quindi sapersi muovere con disinvoltura su V+, VI.

Presenza di acqua
Lungo il percorso in corrispondenza dell'abitato "Cà di Carna".
Punti di appoggio
Rifugio Luna Nascente (anche stazione di Soccorso Alpino) ed altri rifugi/agriturismi della valle.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito da arrampicata. Cordini necessari per le soste. Portare friend di varie misure per integrare (fino al n. 2 Camalot).

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Aperta da Jacopo Merizzi e Paolo Masa nel 1979, oggi è una delle vie più belle della Val di Mello. Itinerario completo con fessure, diedri, camini e lisce placche. Il traverso della settima lunghezza è diventato leggendario per via della sua totale improteggibilità per circa 25 metri (anche se è solo V+)! Proprio a causa di questo traverso ed altri passaggi di VI+ obbligato rendono la via sicuramente più selettiva e meno ripetuta della vicina Luna Nascente.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere la frazione San Martino nel comune di Val Masino (SO). Superato il parcheggio all'inizio del paese (presente parchimetro per il ticket obbligatorio per posteggiare in Val di Mello) svoltare a sinistra in direzione dei bagni di Masino. Al secondo tornante proseguire verso destra (indicazioni per la Val di Mello) e percorre la stretta strada per circa 2 km sino ad un piazzale sterrato oltre il quale è impossibile proseguire in macchina (attenzione, da quando la valle è stata dichiarata riserva naturale è necessario munirsi del ticket per il posteggio € 5,00 - 80 posti auto al giorno. Dal 2014 divieto assoluto nei fine settimana, informarsi poiché queste norme sono soggette a variazioni).
Qui imboccare il sentiero che attraversa tutta la Val di Mello. Superare la contrada "Cà di Carna" ed in corrispondenza del "Bidè della Contessa" (una grossa e profonda pozza d'acqua posta in corrispondenza di un grande masso) prendere un sentiero sulla sinistra che conduce dapprima alla struttura "Sarcofago" e successivamente alla cascata delle Sponde del Qualido. Dopo aver attraversato il corso d'acqua il sentiero s'appresta a salire sino a raggiungere il grande bosco situato alla sommità della struttura denominata "Dimore degli Dei". Il sentierino si snoda ora lungo il bosco e conduce alla base dello "Scoglio della Metamorfosi". Costeggiare la parete verso destra (viso a monte) sino a raggiungere un canale. Qui si noterà una grotta; l'attacco è alla sua destra in corrispondenza di una pianta.
Costeggiando la parete verso sinistra si va all'attacco de Gli Oracoli di Ulisse.

1° tiro:
salire appena a destra della grotta puntando ad un piccola fessura obliqua dov'è presente un vecchio chiodo e poco più sopra un nut incastrato. Dopo aver vinto l'ostico passaggio innalzarsi alcuni metri lungo un facile camino e poi uscire a destra raggiungendo la sosta (spuntone con numerosi cordini ed anello di calata). 20 Mt., V, VII oppure VI e A0, V, 1 chiodo, 1 nut incastrato.

2° tiro:
dalla sosta portarsi nello stretto diedro-camino a sinistra formato da una grossa lama denominata "La Porta del Cielo". Ci si alza pochi metri, poi, con larga spaccata, si prende lo spigolo sinistro. Si prosegue nel camino fino alla sosta (2 chiodi+cordini+maglia rapida), situata nel punto in cui la lama diventa più esile ed evidentemente staccata dalla parete.
40 Mt., V, VI+, V+, IV+, 2 chiodi (1 con fettuccia).

3° tiro:
salire l'esile lama incastrandosi nel camino oppure prendendola in dülfer dopo i primi 2 metri. Poi effettuare un estetico traverso verso sinistra stando in piedi sul bordo della lama sino alla sosta (2 chiodi+cordino+maglia rapida).
20 Mt., V+, 2 chiodi (1 esterno ed 1 interno nel camino, ma se ne usa solo uno perché sono posti alla stessa altezza).

4° tiro:
si supera un ostico passaggio in placca a sinistra della sosta, pi per muretto verticale fino a superare uno strapiombino. Ora per placca e poi gradoni erbosi in obliquo verso destra sino alla pianta con cordini (possibile sosta scomoda) dalla quale ci si abbassa un paio di metri verso destra ad un pulpitino dove si attrezza la sosta rinforzando un chiodo presente. 40 Mt., VI+, V, III, 3 chiodi.

5° tiro:
portarsi sotto al tetto e traversare verso destra; al suo temine si segue il diedrino fino alla sosta (2 chiodi+1 fix).
30 Mt., V+,  IV+, 2 chiodi.

6° tiro:
l'originale sale sulla placca appoggiata a sinistra della sosta (sopra la sosta invece sono comparsi due fix; difficile forse 6c). Si raggiunge la fessura orizzontale che si segue verso destra. Superato lo spigolino si segue sempre la fessura, ora verticale, sino alla sosta (2 chiodi). 45 Mt., VI+, VI-, VI+, 2 fix, 3 chiodi, 1 dado incastrato (con cordino).

7° tiro:
alzarsi pochi metri sino ai 2 chiodi collegati da cordini e con moschettone. Poi iniziare il mitico traverso verso destra seguendo una vena di quarzo, inizialmente in discesa. Raggiunta la fessura dove corre Luna Nascente alzarsi pochi metri sino alla sosta (2 chiodi). E' possibile salire ancora alcuni metri sino ad un pulpitino ed attrezzare una sosta a friend. In questo modo si può ridurre il rischio pendolo per i secondi (ovviamente non bisogna mettere protezioni nella fessura di Luna, altrimenti questa manovra è inutile). Attenzione: sul traverso è impossibile proteggersi. 30 Mt., V-, V+, 2 chiodi (uniti da cordini+moschettone).

8° tiro:
seguire la fessura (che verso la fine diviene molto piccola ed obliqua a destra) sino a raggiungere la sosta (3 chiodi). 50 Mt., IV+, V.

9° tiro:
da qui sono possibili 4 diverse uscite (vedi "note" a fine relazione). La più comune è la seguente:
seguire verso sinistra la vena bianca di quarzo fino ad incontrare una fessura leggermente obliqua verso destra. La si risale fino a quando prosegue orizzontale verso destra formando un tetto. Qui si sosta (2 chiodi). 45 Mt., III+, IV+, V, 1 chiodo.

10° tiro:
spostarsi sulla placca a sinistra e salire in verticale sino ad incontrare terreno più semplice. Obliquare poi a sinistra raggiungendo le piante sommitali dove si attrezza una sosta. 45 Mt., IV+, IV, III, II.
Discesa
Seguire la traccia di sentiero che sale lungo il bosco sino a raggiungere un terreno adagiato (attenzione a non uscire dalla traccia principale!) quindi imboccare il canale di discesa che è segnalato con dei grossi massi. Scendere facendo attenzione ai diversi passi esposti ma mai difficili (alcuni anche su roccia) sino a pervenire all'attacco della via e da qui al parcheggio mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento.

Note

Le altre possibili uscite sono, da S7:
A- seguire verso sinistra la vena bianca attraversando tutta la parete fino a quando è possibile alzarsi sfruttando delle elementari placchette. 100 Mt. circa, III, IV-, III, 1 chiodo;
B- seguire verso sinistra la vena bianca per pochissimi metri per poi salire la placca soprastante stando nel centro della colata nera (chiodo insicuro non visibile dal basso). Continuare a salire per placche, aggirando il tettino ad arco sulla destra (sosta), fino alla sommità della struttura. 80 Mt. circa, V°+, 1 chiodo, 1 sosta;
C- dritti e poi leggero obliquo a destra per placche un po' lichenose e fessurine erbose. 50 Mt., V+.

E' possibile combinare Polimagò con la salita di un'altra via sul sottostante settore le "Dimore degli Dei", come ad esempio Il Risveglio di Kundalini.

Commenti vari

Da Aria di Valtellina di Andrea Gobetti e Jacopo Merizzi:
"...la Valle s'è fermata prima che l'arrampicata voltasse la schiena alla poesia della montagna estremizzando le necessità della sicurezza sociale e diventasse insolente nei confronti della roccia...
Sulle sue vie rimaste nelle condizioni in cui le lasciarono i primi salitori rivive il principio romantico inglese d'affrontare le difficoltà con mezzi leali...
Devi imparare ad arrampicare generosamente in Valle, mi disse uno dei profeti di queste rocce, devi dare tutto sugli appigli e uscire felice, convinto di quanto è bello spendere."

   

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Paolo all'inizio del secondo tiro

L'esile lama finale della "Porta del Cielo"

   

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Paolo e Raffo alla terza sosta a cavallo della "Porta del Cielo"

Difficile passo in placca all'inizio della quarta lunghezza

   

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Traverso sotto al tetto nel quinto tiro

Raffo sulla sesta lunghezza

   

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 Il temuto traverso. Circa 25 Mt. senza possibilità di proteggersi. A sx Raffo all'inizio del traverso, a dx Luca verso la fine

   

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 Proseguendo sulle ultime lunghezze di Luna Nascente

Tramonto in valle

   
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I settori "Le dimore degli Dei" e "Scoglio della metamorfosi" con i tracciati delle vie:
L'albero delle pere, Il risveglio di Kundalini,
Gli oracoli di Ulisse, Polimagò e Luna nascente