Descrizione generale
Via aperta dal grande Walter Bonatti in compagnia con Carlo Casati il 18 settembre del 1950. La cordata salì al pilastro mediante lo zoccolo erboso basale che nelle successive ripetizioni provocò molti incidenti. Nel 1981 il Gruppo Alpini del Medale attrezzò l'ormai classica ferrata che sale a sinistra del Medale e che consente di raggiungere molto più agevolmente il pilastro dove si snoda la via vera e propria. Da allora la prima parte della via venne immediatamente dimenticata. L'arrampicata risulta molto interessante e si snoda lungo fessure, diedri e un traverso espostissimo. La via oggi è attrezzata con dei fittoni resinati e le soste sono attrezzate per la calata in doppia anche se una ritirata può risultare problematica per via del traverso.
La prima ripetizione in libera appartiene a Ivan Guerini e Antonio Goi nel 1974.
Attacco, descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per l'ospedale Manzoni e
successivamente per la Val Sassina. Non utilizzate la nuova
superstrada perché dovreste fare dietro-front per circa 8 Km. Dopo
aver oltrepassato il quartiere Malavedo e il ponte poco oltre il Bar
Sole, in corrispondenza di uno stretto tornante a destra si segue a
sinistra la Via Quarto. Parcheggiare al termine della strada in
corrispondenza di un piccolo spiazzo sopra il cimitero (poche
possibilità di parcheggio).
Da qui si segue il sentiero n. 52 che conduce al rifugio Piazza.
Dopo aver superato delle abitazioni il sentiero sbuca su di una
strada asfaltata. A sinistra e poi a destra sino a quando la strada
diventa sterrata. Qui si sale la scala cementata che poi diviene un
ripido sentiero sino ad una strada sterrata che corre lungo le reti
paramassi. Si segue quest'ultima verso destra per un breve tratto
sino a quando si incontra sulla sinistra un sentiero che sale deciso
nel bosco. Dopo pochi minuti si sbuca sotto la parete dell'Antimedale.
A questo punto si attraversa il ghiaione e si imbocca il sentiero
che costeggia la parete del Medale. Poco dopo sulla sinistra si
trova l'attacco della Ferrata degli Alpini al Medale. Seguire la
ferrata sino al termine delle difficoltà; si percorrono alcuni metri
in piano prima che la ferrata riprenda a salire meno ripida (qui
abbandonare la ferrata). A questo punto più in alto sulla destra si
può notare una grossa grotta. Traversare per tracce a destra
abbassandosi un poco (attenzione, un passo esposto) sino a
raggiungere uno spigolo con 2 fittoni di sosta e la scritta "Bonatti". E' possibile raggiungere l'attacco percorrendo, anziché la ferrata, le vie Miryam o Sogni proibiti.
1° tiro:
salire il diedrino (unico punto in cui la roccia levigata dà
realmente fastidio). Al suo termine spostarsi a destra della pianta e salire
facilmente fino alla sosta (2 fittoni, in comune con la via Brianzi). 30 Mt.,
V, III, 1
fittone.
2° tiro:
sicuramente il più bello della via. Roccia super e adrenalina
anche per il secondo sul traverso della placca a gocce prima della
sosta.
Alzarsi leggermente a destra della sosta mediante una fessurina,
poi iniziare a traversare a destra in leggera discesa. Ci si alza ancora un po' in
obliquo verso destra, per
poi traversare su bellissima placca a gocce fino alla sosta (2 fittoni. Per il
secondo di cordata conviene abbassarsi un po' dall'ultimo fittone
per evitare il pendolo raggiungendo la fessura più a destra.
Probabilmente soluzione originale di Bonatti poiché nella fessura si
trova un vecchio chiodo abbastanza in basso...). 40 Mt.,
V+, VI oppure A0, VI+, 5 chiodi,
5 fittoni.
3° tiro:
salire il diedro, superare lo strapiombetto e riprendere il
diedro fino alla sosta (2 fittoni). 25 Mt., VI+ oppure A0, V, 3 chiodi, 5 fittoni.
4° tiro:
lunghezza atletica che segue tutto il diedro fessurato sopra la
sosta. Verso gli ultimi metri piega a destra, con una lama si esce
dalle difficoltà e si raggiunge la sosta (2 fittoni). 30 Mt., V+, VI
oppure A0, 1 chiodo, 3
fittoni.
5° tiro:
ci si alza pochi metri sopra la sosta per stupenda placca a
gocce, poi si traversa a sinistra circa 5 metri e si sale per rocce
più facili sino alla sosta (2 fittoni). 35 Mt., IV+, V, IV,
1 chiodo, 2 fittoni, 1 cordone su pianta.
6° tiro:
su per la placchetta, poi si traversa un paio di metri a
sinistra e si risale puntando alla placca soprastante. All'uscita
della placca tendere a destra verso la sosta (2 fittoni). 35 Mt., IV, VI-, 5
fittoni.
Si raggiunge la vicina via ferrata che in breve (10' circa) conduce in vetta.
Discesa
E' possibile, dall'uscita della via, percorrere in discesa
tutta la ferrata; però lo sconsigliamo.
E' più comodo usare uno dei sentieri:
1- lungo il versante sud (consigliato). Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Al primo bivio tenere la sinistra e poi seguire sempre il sentiero. In corrispondenza di uno stretto canale si scende a sinistra (traccia evidente, freccia sbiadita su pianta) fino a raccordarsi con la discesa delle vie dell'Antimedale e successivamente con il sentiero seguito durante l'avvicinamento. Tramite quest'ultimo si ritorna alla macchina. Ps: se non trovate la discesa nel canale il sentiero, con un giro più lungo, riporta comunque verso le placchette di S. Martino e poi a Rancio;
2- lungo il versante nord (in parte attrezzato).
Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Poco dopo
si incontrano due biforcazioni, ad entrambe tenere la destra. Il
sentiero è ripido e perde quota molto velocemente portando alla
base del Medale. Da qui si può tornare alla frazione Rancio mediante
il sentiero che costeggia tutta la base della parete passando
dall'attacco della ferrata; oppure scendere alla Baita del Pastur e
seguire la strada carrozzabile in discesa che riporta nei pressi del
parcheggio. |