Corna di Medale - Spigolo Bonatti

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Frazione Rancio - Lecco (LC)
Quota partenza 310 Mt. Quota di arrivo 1029 Mt.
Dislivello totale

+365 Mt. circa per l'attacco della ferrata
+170 Mt. lungo la ferrata
+150 Mt. la via (195 lo sviluppo)
+34 Mt. dal termine via alla vetta

Sentieri utilizzati n. 52
Ore di salita 30' per l'attacco della ferrata
40' la ferrata
3 h. la via
Ore di discesa 1 h.
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 07/11/2009 Difficoltà VII-/VI-, A0
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Claudia, Simone.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Ottima giornata con temperature gradevoli. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente, la ferrata degli Alpini è in buone condizioni.
La roccia in via è ottima.

Eventuali pericoli

I soliti dell'arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

La via è stata riattrezzata con fittoni resinati. Inoltre sono presenti anche dei vecchi chiodi. Un assortimento di friend medio-piccoli può risultare utile sulla quarta lunghezza dove un buon pezzo risulta sprotetto, forse a causa di un chiodo uscito...
Tutte le soste attrezzate con due fittoni da collegare.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Via aperta dal grande Walter Bonatti in compagnia con Carlo Casati il 18 settembre del 1950. La cordata salì al pilastro mediante lo zoccolo erboso basale che nelle successive ripetizioni provocò molti incidenti. Nel 1981 il Gruppo Alpini del Medale attrezzò l'ormai classica ferrata che sale a sinistra del Medale e che consente di raggiungere molto più agevolmente il pilastro dove si snoda la via vera e propria. Da allora la prima parte della via venne immediatamente dimenticata. L'arrampicata risulta molto interessante e si snoda lungo fessure, diedri e un traverso espostissimo. La via oggi è attrezzata con dei fittoni resinati e le soste sono attrezzate per la calata in doppia anche se una ritirata può risultare problematica per via del traverso.
La prima ripetizione in libera appartiene a Ivan Guerini e Antonio Goi nel 1974.

Attacco, descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per l'ospedale Manzoni e successivamente per la Val Sassina. Non utilizzate la nuova superstrada perché dovreste fare dietro-front per circa 8 Km. Dopo aver oltrepassato il quartiere Malavedo e il ponte poco oltre il Bar Sole, in corrispondenza di uno stretto tornante a destra si segue a sinistra la Via Quarto. Parcheggiare al termine della strada in corrispondenza di un piccolo spiazzo sopra il cimitero (poche possibilità di parcheggio).
Da qui si segue il sentiero n. 52 che conduce al rifugio Piazza. Dopo aver superato delle abitazioni il sentiero sbuca su di una strada asfaltata. A sinistra e poi a destra sino a quando la strada diventa sterrata. Qui si sale la scala cementata che poi diviene un ripido sentiero sino ad una strada sterrata che corre lungo le reti paramassi. Si segue quest'ultima verso destra per un breve tratto sino a quando si incontra sulla sinistra un sentiero che sale deciso nel bosco. Dopo pochi minuti si sbuca sotto la parete dell'Antimedale. A questo punto si attraversa il ghiaione e si imbocca il sentiero che costeggia la parete del Medale. Poco dopo sulla sinistra si trova l'attacco della Ferrata degli Alpini al Medale. Seguire la ferrata sino al termine delle difficoltà; si percorrono alcuni metri in piano prima che la ferrata riprenda a salire meno ripida (qui abbandonare la ferrata). A questo punto più in alto sulla destra si può notare una grossa grotta. Traversare per tracce a destra abbassandosi un poco (attenzione, un passo esposto) sino a raggiungere uno spigolo con 2 fittoni di sosta e la scritta "Bonatti". E' possibile raggiungere l'attacco percorrendo, anziché la ferrata, le vie Miryam o Sogni proibiti.

1° tiro:
salire il diedrino (unico punto in cui la roccia levigata dà realmente fastidio). Al suo termine spostarsi a destra della pianta e salire facilmente fino alla sosta (2 fittoni, in comune con la via
Brianzi). 30 Mt., V, III, 1 fittone.

2° tiro:
sicuramente il più bello della via. Roccia super e adrenalina anche per il secondo sul traverso della placca a gocce prima della sosta.
Alzarsi leggermente a destra della sosta mediante una fessurina, poi iniziare a traversare a destra in leggera discesa. Ci si alza ancora un po' in obliquo verso destra, per poi traversare su bellissima placca a gocce fino alla sosta (2 fittoni. Per il secondo di cordata conviene abbassarsi un po' dall'ultimo fittone per evitare il pendolo raggiungendo la fessura più a destra. Probabilmente soluzione originale di Bonatti poiché nella fessura si trova un vecchio chiodo abbastanza in basso...). 40 Mt., V+, VI oppure A0, VI+, 5 chiodi, 5 fittoni.

3° tiro:
salire il diedro, superare lo strapiombetto e riprendere il diedro fino alla sosta (2 fittoni). 25 Mt., VI+ oppure A0, V, 3 chiodi, 5 fittoni.

4° tiro:
lunghezza atletica che segue tutto il diedro fessurato sopra la sosta. Verso gli ultimi metri piega a destra, con una lama si esce dalle difficoltà e si raggiunge la sosta (2 fittoni). 30 Mt., V+, VI oppure A0, 1 chiodo, 3 fittoni.

5° tiro:
ci si alza pochi metri sopra la sosta per stupenda placca a gocce, poi si traversa a sinistra circa 5 metri e si sale per rocce più facili sino alla sosta (2 fittoni). 35 Mt., IV+, V, IV, 1 chiodo, 2 fittoni, 1 cordone su pianta.

6° tiro:
su per la placchetta, poi si traversa un paio di metri a sinistra e si risale puntando alla placca soprastante. All'uscita della placca tendere a destra verso la sosta (2 fittoni). 35 Mt., IV, VI-, 5 fittoni.

Si raggiunge la vicina via ferrata che in breve (10' circa) conduce in vetta.
Discesa
E' possibile, dall'uscita della via, percorrere in discesa tutta la ferrata; però lo sconsigliamo.
E' più comodo usare uno dei sentieri:
1- lungo il versante sud (consigliato). Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Al primo bivio tenere la sinistra e poi seguire sempre il sentiero. In corrispondenza di uno stretto canale si scende a sinistra (traccia evidente, freccia sbiadita su pianta) fino a raccordarsi con la discesa delle vie dell'Antimedale e successivamente con il sentiero seguito durante l'avvicinamento. Tramite quest'ultimo si ritorna alla macchina. Ps: se non trovate la discesa nel canale il sentiero, con un giro più lungo, riporta comunque verso le placchette di S. Martino e poi a Rancio;
2- lungo il versante nord (in parte attrezzato). Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Poco dopo si incontrano due biforcazioni, ad entrambe tenere la destra. Il sentiero è ripido e perde quota molto velocemente portando alla base del Medale. Da qui si può tornare alla frazione Rancio mediante il sentiero che costeggia tutta la base della parete passando dall'attacco della ferrata; oppure scendere alla Baita del Pastur e seguire la strada carrozzabile in discesa che riporta nei pressi del parcheggio.

Note
L'ultimo tiro è una variante fatta con la richiodatura. La via originale usciva per un diedrino e rocce rotte poco più a sinistra (III+).
Sulle varie relazioni si trova come grado obbligato della via VI-, però la placca a gocce al termine della seconda lunghezza, data VI+, secondo noi è obbligata.
Commenti vari
Purtroppo Matteo e Simone non ci hanno seguiti sulla via causa un lieve malore di Simone e hanno raggiunto la vetta seguendo la ferrata.
Altre ripetizioni
La via è stata ripetuta da Bertoldo e Alessandro il 2 aprile 2011.

Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Claudia Farruggia "Iaia")

   

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Claudia sulla ferrata

Luca sui primi metri della seconda lunghezza

   

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Si inizia a traversare...

Sempre la seconda lunghezza con roccia super

   

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Ultimi metri del secondo tiro sulla placca a gocce

La terza lunghezza

   

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Il diedro fessurato del quarto tiro

Quinta lunghezza

   
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La parete sud della Corna di Medale con i tracciati delle vie:
Miryam, Luci della città, Brianzi, Spigolo Bonatti, Gogna,
Cassin, Susanna sotto le gocce, Anniversario, Saronno '87 e Taveggia
Fotografia sx di Michele Cisana, tracciati e fotografia dx Sassbaloss