Descrizione generale
Si tratta di una combinazione di vie che non avevamo preventivato all'inizio della salita; il nostro vero obiettivo era quello di salire la via Milano 68. Questa linea di salita fu vinta da Tiziano Nardella ed Ettore Pagani nell'aprile del 1968 dopo vari tentativi. La via presentava difficoltà di VI+ e A2. La prima salita solitaria fu di Renato Casarotto nel 1976. Nel 2001 lo stesso Ettore Pagani, con Nicolò Berzi ed Alessio Viola, richiodò a
fix l'intera linea togliendo tutti i vecchi chiodi e lasciando così spazio alle salite in libera (la via è valutata 7a+). Noi sulla prima lunghezza in artificiale non avevamo materiale sufficiente per progredire (fondamentali chiodi e martello!) così abbiamo traversato a sinistra raccordandoci con la
via Gogna.
I tiri della Milano 68 così come le sue soste sono attrezzati a
fix. Sulla Gogna si trovano soste resinate e chiodi lungo i tiri. Solo i vecchi chiodi a pressione sono stati sostituiti con fittoni resinati.
Attacco, descrizione della via
Raggiungere la Frazione di Laorca (LC) e parcheggiare nello spiazzo in fondo alla strada nei pressi del cimitero (se si trova posto).
Seguire le indicazioni del C.A.I. (Sent. n. 56-58) imboccando una stradina che risale il paese e poi costeggia il cimitero. Il fondo è in cemento. Seguire sempre questa strada fino a quando si sbuca su una più grande a ridosso delle reti paramassi. Deviare a destra e risalire per un centinaio di metri fino ad arrivare in prossimità della Baita del Pastur.
Imboccare il sentiero di fronte alla baita (indicazione per la ferrata del Medale) e al bivio seguire per la ferrata. Costeggiare la parete e dopo circa 200 metri, poco prima di raggiungere l'attacco della ferrata, salire a destra lungo una traccia ghiaiosa (ripido) sino ad incontrare una corda fissa al termine della quale si trovano un piccolo terrazzino e l'attacco della Milano 68 (scritta sbiadita "milano").
1° tiro:
salire lungo il canale erboso sino a raggiungere una piccola nicchia. Traversare a destra su di una placca portandosi così in un diedro che si segue sino al suo termine (uscita a destra) dove si sosta su di un piccolo pulpito. 40 Mt., V, VI.
2° tiro:
dalla sosta proseguire a sinistra raggiungendo un diedro strapiombante inciso da una fessura, seguirlo sino al suo termine dove un albero rende fastidioso il proseguimento. Traversare a destra e raggiungere la comoda sosta. 35 Mt., V+, VI.
3° tiro:
salire per qualche metro sino ad un terrazzino, spostarsi a sinistra portandosi così in un ampio diedro al termine del quale si trova un albero con dei cordini di sosta (la sosta è in comune con la "Via Boga"). Ignorarla e spostarsi a sinistra sino ad una sosta attrezzata con catena ed anello di calata. 30 Mt., V+, VI, V.
4° tiro:
salire le verticali rocce soprastanti, poi per gradoni e traccia
in obliquo a sinistra fino ad un ultima fessura che porta sul
pulpito di sosta.
45 Mt., V, II, V.
5° tiro:
lungo il diedro bianco (ben identificale già dalla base della
parete) con un'arrampicata tecnica e faticosa sino al suo
termine dove si esce a destra mediante una lama. Traversare a
destra con delicatezza (roccia friabile) e rimontare il pulpito dove si trova la sosta.
45 Mt., VI, VI+.
6° tiro:
a questo punto bisognerebbe proseguire a destra lungo la placca portandosi alla base dei tetti per poi proseguire lungo
di essi. Per raccordarsi con la via Gogna occorre salire lungo la placca (1 chiodo nascosto dall'erba)
e poi traversare verso sinistra abbassandosi leggermente (1
chiodo), su roccia sporca e non sempre buona, sino ad un terrazzino di sosta (2 vecchi chiodi e 1 spit).
30 Mt., V, IV+, 2 chiodi.
7° tiro:
a sinistra, mediante la "Fessura Gagliarda", si raggiunge il piccolo ed sposto pulpito dove si sosta (2 fittoni).
10 Mt., V+, VII+ oppure A0, V, 3 chiodi.
8° tiro:
sopra la sosta ci si sposta leggermente a sinistra per seguire un bel diedro di roccia solida e ben chiodato.
Si esce a destra per raggiungere la sosta (2 fittoni). 30 Mt., V, V+, VII- oppure A0, V+, 12 chiodi.
9° tiro:
lunghezza chiave della via Gogna. Salire lungo la placca
obliquando verso sinistra fin sotto al tetto che si aggira traversando verso sinistra. Poi si risale raggiungendo, con un passo strapiombante, il piccolo pulpito dove si sosta (2 fittoni).
30 Mt., V+, VII+ oppure A0, IX- oppure A0, V+, 10 chiodi, 4 fittoni, 1 friend incastrato.
10° tiro:
per un diedro grigio sino al suo termine e poi si obliqua a sinistra sino alla sosta (2 fittoni) in comune con la via Rebus.
30 Mt., V, VI-, V+, 1 friend incastrato, 5 chiodi.
11° tiro:
salire lo spigoletto che termina alla base di due diedri. Noi abbiamo seguito quello di sinistra, poi ci si sposta circa 3 metri a sinistra e si sale per rocce rotte sino al termine delle
difficoltà dove si sosta (1 fittone). 45 Mt., VI+, V+, IV+, 11/12 chiodi.
Tramite gli ultimi metri della "Ferrata degli Alpini" si giunge in
vetta.
Discesa
E' possibile scendere percorrendo in discesa tutta la ferrata oppure dalla vetta imboccare il sentiero (in parte attrezzato) che scende lungo il versante nord.
Per questa scelta, pochi metri sotto la vetta, si imbocca il
sentiero verso destra (viso a valle). Poco dopo si incontrano
due biforcazioni, ad entrambe tenere la destra. Il sentiero è
ripido e perde quota molto velocemente. Si giunge alla base del
Medale in corrispondenza di quel bivio con l'indicazione della
ferrata vicino alla Baita del Pastur. Da qui mediante il
sentiero percorso la mattina si ritorna alla macchina. |