Concatenamento:
Corna di Medale/Pilastro Irene - Via Miryam
Corna di Medale - Via Brianzi

 
Zona montuosa Gruppo delle Grigne Località di partenza Frazione Rancio - Lecco (LC)
Quota partenza 310 Mt. Quota di arrivo 1029 Mt.
Dislivello totale

+365 Mt. circa per l'attacco della ferrata
+30 Mt. lungo la ferrata
+145 Mt. la via Miryam (170 lo sviluppo)
+150 Mt. la via Brianzi (195 lo sviluppo)
+34 Mt. dal termine via alla vetta

Sentieri utilizzati n. 52
Ore di salita 30' per l'attacco della ferrata
10' la ferrata
2 h. la via Miryam + 3 h. la via Brianzi
Ore di discesa 1 h.
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Molto bella (via Miryam)
Bella (via Brianzi)
Data di uscita 02/03/2019 Difficoltà VII-/VI-, A0 (Miryam)
VII/VI+, A0 (Brianzi)
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti

Nicola Narduzzi.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Ottima giornata con temperature gradevoli. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente, la ferrata degli Alpini è in buone condizioni.
I sentieri di discesa, a prescindere da quale si segua, sono evidenti.
La roccia sulla via Miryam è ottima, sulla Brianzi presenta dei tratti nei quali occorre prestare attenzione e valutare alcune prese.

Eventuali pericoli

Soliti dell'arrampicata in ambiente.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale

La via Miryam è stata completamente riattrezzata a fittoni resinati e sono sufficienti solo coppie. La via Brianzi è invece rimasta con chiodatura tradizionale a chiodi e sono necessari dei friend per integrare (conviene portare una serie dal n. 0.3 al 3 Camalot).
Alcuni chiodi versano in pessime condizioni: consigliamo un martello ed una scelta di chiodi in caso di necessità.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Combinazione di due itinerari tra i più famosi della Corna di Medale. Sebbene possano essere percorsi separatamente, l'uno completa l'altro facendo evitare di percorrere parte della Ferrata degli Alpini al Medale. L'arrampicata è tecnica su placche più lisce per la Miryam (con pochi passaggi atletici) mentre sulla Brianzi la musica cambia e bisogna affrontare lunghi tratti decisamente verticali con, non rari, passaggi strapiombanti.
La Miryam è stata aperta da Giuliano Uboldi, Raffaele Banfi e Gabriele Biella il 20 dicembre del 1984. L'itinerario originale percorreva alcuni tratti di roccia instabile ma, durante il lavoro di riattrezzatura svolto nel 2002, questi tratti sono stati abbandonati per seguire delle varianti su roccia ottima. La Brianzi è stata aperta da Giorgio Brianzi e Lino Tagliabue il 17 e 18 aprile 1960. A differenza della prima non è stata inclusa nel lavoro di rifittonatura tuttavia, attualmente, si riescono a sfruttare le sicure soste a fittoni delle vie adiacenti (ad esclusione della S3).
Volendo è possibile percorrere una "combinazione" di vie più uniforme nella chiodatura percorrendo lo Spigolo Bonatti al posto della Brianzi. E' altresì possibile raggiungere l'attacco della Brianzi percorrendo la via Sogni proibiti al posto della Miryam oppure più facilmente, e velocemente, seguendo la via ferrata (attrezzata nel 1981 dal Gruppo Alpini del Medale).

Attacco, descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per l'ospedale Manzoni e successivamente per la Val Sassina. Non utilizzate la nuova superstrada perché dovreste fare dietro-front per circa 8 Km. Dopo aver oltrepassato il quartiere Malavedo e il ponte poco oltre il Bar Sole, in corrispondenza di uno stretto tornante a destra si segue a sinistra la Via Quarto. Parcheggiare al termine della strada in corrispondenza di un piccolo spiazzo sopra il cimitero (poche possibilità di parcheggio).
Da qui si segue il sentiero n. 52 che conduce al rifugio Piazza. Dopo aver superato delle abitazioni il sentiero sbuca su di una strada asfaltata. A sinistra e poi a destra sino a quando la strada diventa sterrata. Qui si sale la scala cementata che poi diviene un ripido sentiero sino ad una strada sterrata che corre lungo le reti paramassi. Si segue quest'ultima verso destra per un breve tratto sino a quando si incontra sulla sinistra un sentiero che sale deciso nel bosco. Dopo pochi minuti si sbuca sotto la parete dell'Antimedale. A questo punto si attraversa il ghiaione e si imbocca il sentiero che costeggia la parete del Medale. Poco dopo sulla sinistra si trova l'attacco della Ferrata degli Alpini al Medale. Seguire la ferrata sino a quando questa traversa verso destra. Al termine del traverso abbandonare la ferrata e continuare a traversare verso destra seguendo una debole traccia che in breve conduce all'attacco (fittone ben visibile - scritta in azzurro sulla sinistra del diedrino iniziale - sulla destra è visibile una scritta rossa molto sbiadita).
Se si decide si percorrere solo la via Brianzi non bisogna abbandonare la ferrata al termine del traverso ma seguirla sino al termine delle difficoltà; si percorrono alcuni metri in piano prima che la ferrata riprenda a salire meno ripida (qui abbandonare la ferrata). A questo punto più in alto sulla destra si può notare una grossa grotta. Traversare per tracce a destra abbassandosi un poco (attenzione, un passo esposto) sino a raggiungere uno spigolo con 2 fittoni di sosta e la scritta "Bonatti" (circa 40' per la ferrata).

1° tiro "Via Miryam":
salire il diedrino e dopo pochi metri uscire a destra. Continuare per un sistema di fessure sino ad uscire a sinistra ad comodo terrazzo di sosta. 30 Mt., V+, VI oppure V+ e A0, 5 fittoni, 2 chiodi.

2° tiro:
salire a destra della sosta puntando ad uno strapiombetto. Vincerlo stando sulla sinistra e continuando poi lungo una placca via via più semplice sino alla sosta (probabilmente la via originale affrontava direttamente lo strapiombino). 25 Mt., VI-, IV+, 4 fittoni.

3° tiro:
in verticale puntando al muretto sovrastante che si supera uscendone a destra. Poi per rocce semplici si raggiunge la sosta.
25 Mt., V+, IV+, 2 fittoni.

4° tiro:
traversare a destra lungo una cengetta. Rimontare un diedro per circa 3 metri per poi spostarsi leggermente a sinistra in placca. Vincere un muretto atletico, poi per rocce più semplici si raggiunge la sosta a destra. 30 Mt., VI oppure V+ e A0, 4 fittoni.

5° tiro:
salire a sinistra della sosta lungo una spaccatura sino a raggiungere le placche giallastre che si superano con arrampicata tecnica. Si sosta sotto un tettino. 25 Mt., IV+, VI+ oppure VI- e A0, 5 fittoni, 1 chiodo.

6° tiro:
uscire a destra del tetto. Continuare poi piegando leggermente a sinistra lungo una serie di placche incise da fessure sino a raggiungere la sosta (2 fittoni). 35 Mt., VI, VII oppure VI- e A0, 6 fittoni.

Alzarsi pochi metri fino ad incontrare la ferrata. In alto sulla destra si può notare una grossa grotta. Non seguire la ferrata ma traversare per tracce a destra abbassandosi un poco (attenzione, un passo esposto) sino a raggiungere uno spigolo con 2 fittoni di sosta e la scritta "Bonatti".

1° tiro "Via Brianzi":
la prima lunghezza e la sosta sono in comune con lo Spigolo Bonatti.
Salire il diedrino. Al suo termine spostarsi a destra della pianta e salire facilmente fino alla sosta (2 fittoni
). 30 Mt., V, III, 1 fittone.

2° tiro:
alzarsi pochi metri fino ad una piantina. Qui salgono i fittoni del Cammino dello Xian. Obliquare a sinistra aggirando uno spigolino. Subito oltre si trova una fessura aggettante. Risalirla poi, per difficile placca a gocce, spostarsi un poco a destra prendendo un'altra fessura. Si sale ancora un poco uscendo a destra per un pilastrino. Qui si trova la vecchia sosta ma conviene traversare ancora pochi metri a destra raggiungendo quella del Cammino dello Xian (2 fittoni).
45 Mt., V+, VII oppure VI+ e A0, VI, 10/12 chiodi, 1 spit, 1 fittone, 1 clessidra con cordone, 1 sosta intermedia (2 spit+catena).

3° tiro:
salire dritti ad un primo tettino al quale ci si sposta difficilmente alla sua destra. Alzarsi ad un secondo tettino più marcato che si supera direttamente. Pochi metri su difficile placchetta e poi seguire un diedro/canale, ormai decisamente disturbato dalla vegetazione, fin sotto un tetto che lo sbarra. Sostare (2 chiodi+catena+maglia rapida). 35 Mt., VI-, VII oppure VI+ e A0, V+, 6/7 chiodi, 1 spit, 1 fittone.

4° tiro:
alzarsi 4-5 metri nel diedro e traversare a sinistra per circa 2 metri. Risalire la placconata fessurata (roccia mediocre) con leggero andamento obliquo a sinistra. Dopo un passo aggettante (alcuni grossi blocchi poco rassicuranti) ci si alza ancora pochi metri e poi si traversa a sinistra. Si sosta (2 fittoni+catena+anello calata) su comodo terrazzino alla base di una liscia placconata.
Sosta in comune con Pancera rosa, Luci della città, Ticket to ride e Il cammino dello Xian.
50 Mt., VI, V+, VI+, V+, 13/15 chiodi, 1 arbusto con cordone.

5° tiro:
è possibile traversare decisamente a destra sfruttando una lama fino ad aggirare lo spigolo. Da qui salire per il facile diedrino (uscita originale via Bonatti) oppure traversare ancora un poco a destra a prendere i fittoni della nuova uscita.
Il traverso iniziale è un po' delicato: consigliamo di salire a destra verso il diedro che forma il pilastro. Uscire sulla destra a metà pilastro o salirlo fino al temine. In entrambi i casi continuare per l'uscita originale della Bonatti fino alla sosta (2 fittoni).
35 Mt., V, III+.

Si raggiunge la vicina via ferrata che in breve (10' circa) conduce in vetta.
Discesa
E' possibile, dall'uscita della via, percorrere in discesa tutta la ferrata; però lo sconsigliamo.
E' più comodo usare uno dei sentieri:
1- lungo il versante sud (consigliato). Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Al primo bivio tenere la sinistra e poi seguire sempre il sentiero. In corrispondenza di uno stretto canale si scende a sinistra (traccia evidente, freccia sbiadita su pianta) fino a raccordarsi con la discesa delle vie dell'Antimedale e successivamente con il sentiero seguito durante l'avvicinamento. Tramite quest'ultimo si ritorna alla macchina. Ps: se non trovate la discesa nel canale il sentiero, con un giro più lungo, riporta comunque verso le placchette di S. Martino e poi a Rancio;
2- lungo il versante nord (in parte attrezzato). Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Poco dopo si incontrano due biforcazioni, ad entrambe tenere la destra. Il sentiero è ripido e perde quota molto velocemente portando alla base del Medale. Da qui si può tornare alla frazione Rancio mediante il sentiero che costeggia tutta la base della parete passando dall'attacco della ferrata; oppure scendere alla Baita del Pastur e seguire la strada carrozzabile in discesa che riporta nei pressi del parcheggio.

Note
Via da non sottovalutare a causa della chiodatura vetusta e distanziata. E' indispensabile muoversi con disinvoltura su tratti di VI+ lontani dalle protezioni e non sempre proteggibili.
Commenti vari
Sconsigliatissima la salita nel periodo estivo causa l'eccessivo caldo e la presenza di un tipo di arbusti urticanti.
   

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Nicola sulle prime lunghezze della via Miryam. A sinistra su L1 e a destra sulla breve L3

   

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A sinistra Luca, e a destra Nicola, sul quinto tiro della Miryam

   

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Seconda lunghezza della via Brianzi

   

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Aggirando il tettino a destra all'inizio della terza lunghezza

Il diedrino disturbato dalla vegetazione alla fine del terzo tiro

   
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Nicola alla terza sosta della Brianzi Luca sugli ultimi metri della quarta lunghezza (Brianzi)
   
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Traverso iniziale (e sconsigliato) dell'ultimo tiro della Brianzi Luca e Nicola alla croce del Medale
   
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La parete sud della Corna di Medale con i tracciati delle vie:
Miryam, Luci della città, Brianzi, Spigolo Bonatti, Gogna,
Cassin, Susanna sotto le gocce, Anniversario, Saronno '87 e Taveggia
Fotografia sx di Michele Cisana, tracciati e fotografia dx Sassbaloss