Descrizione generale
Via aperta da Lorenzo Mazzoleni e Salvatore Panzeri il 7 settembre del 1984. Risale il muro centrale del Pilastro Irene con un'arrampicata tecnica che richiede molto impegno anche per via delle difficoltà sempre sostenute. In via oltre ai fittoni resinati sono presenti diversi chiodi vecchi ma può risultare utile avere con se dei friend per proteggersi ulteriormente (ed eventualmente azzerare). Per raggiungere l'attacco occorre percorrere 2 lunghezze della via degli Istruttori.
Terminata la via si può decidere se scendere mediante la ferrata degli Alpini oppure continuare lungo la stessa sino alla vetta o, per i più volenterosi, attaccare alcune vie sulla Corna di Medale come lo Spigolo Bonatti, la
via Brianzi oppure la Gogna.
Attacco, descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per l'ospedale Manzoni e
successivamente per la Val Sassina. Non utilizzate la nuova
superstrada perché dovreste fare dietro-front per circa 8 Km. Dopo aver oltrepassato il quartiere Malavedo e il ponte poco oltre il Bar Sole, in corrispondenza di uno stretto tornante a destra si segue a sinistra la Via Quarto. Parcheggiare al termine della strada in corrispondenza di un piccolo spiazzo sopra il cimitero (poche possibilità di parcheggio).
Da qui si segue il sentiero n. 52 che conduce al Rifugio Piazza. Dopo aver superato delle abitazioni il sentiero sbuca su di una strada asfaltata. A sinistra e poi a destra sino a quando la strada diventa sterrata. Qui si sale la scala cementata che poi diviene un ripido sentiero sino ad una strada sterrata che corre lungo le reti paramassi. Si segue quest'ultima verso destra per un breve tratto sino a quando si incontra sulla sinistra un sentiero che sale deciso nel bosco. Dopo pochi minuti si sbuca sotto la parete dell'Antimedale. A questo punto si risalgono le tracce nel ghiaione fino a raggiungere la base della parete dove si trovano i nomi delle vie scritti con pennarello.
Per raggiungere l'attacco di Sogni proibiti bisogna percorrere le prime lunghezze della via degli Istruttori.
1° tiro "Via degli Istruttori":
salire verticali fino alla sosta per facili rocce gradinate. Non
usare la prima sosta, ma proseguire ancora alcuni metri sfruttandone
una più alta.
45 Mt., III+, III, 4 fittoni.
2° tiro:
i fittoni verso destra sono della via Stelle Cadenti (possibile alternativa). Noi ci alziamo sulla placca subito a
sinistra per poi riportarci leggermente a destra e salire in verticale
per semplici muretti (verso sinistra si stacca la via La scarpa igienica) fino a quando si riesce a traversare destra ad un piccolo terrazzino dove sono posizionate due soste.
35 Mt., IV+, IV-, 4 fittoni.
Dalla sosta traversare verso destra sfruttando una piccola cengetta (rimanere legati) sino a raggiungere l'ampio canale che divide l'Antimedale dal Pilastro Irene. Seguendo una piccola traccia si risale il canale puntando direttamente al Pilastro Irene e alla grande grotta ricoperta d'edera. L'attacco della
via "Sogni Proibiti" si trova a destra della grotta. La sosta è su di un albero
con cordone verde. Attenzione ai sassi instabili nel canale. (Da quando, nel 2012, è stata aperta la via Asen, per buona parte di questo tratto è stata messa una catena che termina proprio all'attacco della via Asen. Da qui si traversa facilmente a destra). 100
Mt. circa.
3° tiro "Via Sogni Proibiti":
risalire una piccola rampa appoggiata che sale verso destra sino ad agganciare una fessura (leggermente strapiombante) che si segue sino ad un tettino. Qui traversare a destra,
poi risalire gli ultimi metri per raggiungere la sosta. 35 Mt., VI-, V, 6 fittoni, 3 chiodi.
4° tiro:
come si suol dire... lunghezza breve ma intensa. Si tratta del tiro chiave della via. Dalla sosta salire a sinistra lungo un
vago diedrino che si abbandona per traversare a sinistra in placca (i fittoni v'indicheranno la giusta via).
A metà placca una fessura permette di tirare un attimo il fiato
prima di fare nuovamente i conti con l'aderenza. Si traversa a
destra superando uno spigolino e si rimonta la grossa spaccatura (utile un
Camalot n. 5) sino alla sosta.
15 Mt., VII, VII+ oppure VI- e A1, VI+ oppure VI- e A0, V, 4 fittoni, 1 chiodo.
5° tiro:
salire a destra della sosta lungo un diedro molto aperto sino a raggiungere una placca verticale. Ovviamente (come indicano i fittoni) la via sale lungo la placca... ma se preferite respirare un attimo lungo questa lunghezza potete salire a sinistra della placca con difficoltà minori. 25 Mt., VI+ oppure VI- e A0 se salite lungo la placca, V+ e V se salite a sinistra della placca, 5 fittoni,
1 chiodo.
6° tiro:
dalla sosta spostarsi a sinistra e rimontare una placca a gocce
che porta ad un piccolo strapiombo. Vincerlo, dopodiché lungo terreno via via più semplice, si raggiunge la sommità del Pilastro Irene. 35 Mt., VII- oppure VI- e A0, 6 fittoni,
5/6 chiodi.
Si raggiunge la vicina via ferrata e la si segue fino alla grossa croce nei pressi della vetta.
Discesa
E' possibile, dall'uscita della via, percorrere in discesa
la ferrata.
Nel caso si raggiunga la vetta è più comodo usare uno dei sentieri:
1- lungo il versante sud (consigliato). Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Al primo bivio tenere la sinistra e poi seguire sempre il sentiero. In corrispondenza di uno stretto canale si scende a sinistra (traccia evidente, freccia sbiadita su pianta) fino a raccordarsi con la discesa delle vie dell'Antimedale e successivamente con il sentiero seguito durante l'avvicinamento. Tramite quest'ultimo si ritorna alla macchina. Ps: se non trovate la discesa nel canale il sentiero, con un giro più lungo, riporta comunque verso le placchette di S. Martino e poi a Rancio;
2- lungo il versante nord (in parte attrezzato).
Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Poco dopo
si incontrano due biforcazioni, ad entrambe tenere la destra. Il
sentiero è ripido e perde quota molto velocemente portando alla
base del Medale. Da qui si può tornare alla frazione Rancio mediante
il sentiero che costeggia tutta la base della parete passando
dall'attacco della ferrata; oppure scendere alla Baita del Pastur e
seguire la strada carrozzabile in discesa che riporta nei pressi del
parcheggio. |