Descrizione generale
Itinerario aperto da Alessandro Gogna e Leonardo (Leo) Cerruti il 17 maggio del 1969 dopo due precedenti tentativi. Grande classica del Medale che supera con impressionante logica i tetti che caratterizzano questo settore della parete. Arrampicata prevalentemente in diedri e fessure ma non mancano due placche molto tecniche e lisce che è tuttavia possibile superare con dei passo in A0. Forse deve la sua fama anche al fatto che è uno dei "Cento Nuovi Mattini" del famoso libro di Gogna.
Durante i lavori di riattrezzatura del Medale ha visto solo un intervento minimo con la sostituzione dei 7 chiodi a pressione, che erano presenti in due placche, con altrettanti fittoni resinati e posizionando altri
due fittoni resinati ad ogni sosta. Lungo i tiri la chiodatura è rimasta quella tradizionale; attenzione che alcuni chiodi risultano decisamente arrugginiti ed insicuri.
Attacco, descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per l'ospedale Manzoni e
successivamente per la Val Sassina. Non utilizzate la nuova
superstrada perché dovreste fare dietro-front per circa 8 Km. Dopo
aver oltrepassato il quartiere Malavedo e il ponte poco oltre il Bar
Sole, in corrispondenza di uno stretto tornante a destra si segue a
sinistra la Via Quarto. Parcheggiare al termine della strada in
corrispondenza di un piccolo spiazzo sopra il cimitero (poche
possibilità di parcheggio).
Da qui si segue il sentiero n. 52 che conduce al rifugio Piazza.
Dopo aver superato delle abitazioni il sentiero sbuca su di una
strada asfaltata. A sinistra e poi a destra sino a quando la strada
diventa sterrata. Qui si sale la scala cementata che poi diviene un
ripido sentiero sino ad una strada sterrata che corre lungo le reti
paramassi. Si segue quest'ultima verso destra per un breve tratto
sino a quando si incontra sulla sinistra un sentiero che sale deciso
nel bosco. Dopo pochi minuti si sbuca sotto la parete dell'Antimedale.
A questo punto si attraversa il ghiaione e si imbocca il sentiero
che costeggia la parete del Medale. Poco dopo sulla sinistra si
trova l'attacco della Ferrata degli Alpini al Medale. Seguire la
ferrata sino al termine delle difficoltà; si percorrono alcuni metri
in piano prima che la ferrata riprenda a salire meno ripida (qui
abbandonare la ferrata). A questo punto più in alto sulla destra si
può notare una grossa grotta. Traversare per tracce a destra
abbassandosi un poco (attenzione, un passo esposto) sino a
raggiungere uno spigolo con 2 fittoni di sosta e la scritta "Bonatti" (dove parte l'omonima via). Abbassarsi tre metri sul terrazzino sottostante ed individuare, sulla destra, la sosta
(2 fittoni+catena+anello calata) dalla quale effettuare una calata in corda doppia di 20 Mt. raggiungendo un'esile cengetta. Traversare su questa cengetta verso destra (viso a monte) sino alla sosta (2 chiodi+cordino) dove attacca la via.
E' possibile raggiungere l'attacco percorrendo, anziché la ferrata, le vie Miryam o Sogni proibiti.
1° tiro:
traversare verso destra e poi salire per un diedrino. Al su termine obliquare verso destra sino una grossa placca a gocce inclinata. Abbassarsi un metro e spostarsi a destra raggiungendo la sosta (2 fittoni). 40 Mt.,
IV, VI, VI-, 7 chiodi.
2° tiro:
per il diedrino sopra la sosta sino una difficile fessura (chiodo alto con cordone da non raggiungere), quindi spostarsi a destra e risalire il pilastrino. Si supera la difficile placca e poi si segue la fessura leggermente obliqua verso sinistra raggiungendo in breve la sosta (2 fittoni+2 chiodi+1 spit). 30 Mt.,
V+, VI, VII+ oppure A0, V+, 5 chiodi,
3 fittoni.
3° tiro:
alzarsi brevemente nel diedrino appena a destra della sosta e poi traversare verso destra sino uno spigoletto che porta alla sosta successiva (2 fittoni+cordone). 30 Mt., V+, V, 3 chiodi, 1 sosta intermedia (2 chiodi+cordini), 1 sosta intermedia (2 spit+catena).
4° tiro:
spostarsi a sinistra e risalire la fessura, con passo iniziale strapiombante, che poi diviene diedro. Seguirlo e, prima di giungere alla base di una placca (sosta visibile chiodo+spit), traversare a sinistra tramite la "Fessura Gagliarda" raggiungendo la sosta (2 fittoni) su esposto pulpitino.
40 Mt., VII+ oppure A0, V+, VII+
oppure A0, 11/12 chiodi, 1 dado incastrato.
5° tiro:
sopra la sosta ci si sposta leggermente a sinistra per seguire un bel diedro di roccia solida e ben chiodato.
Si esce a destra per raggiungere la sosta successiva (2 fittoni). 30 Mt., V, V+, VII- oppure A0, V+, 12 chiodi.
6 ° tiro:
salire lungo la placca
obliquando verso sinistra fin sotto al tetto che si aggira traversando verso sinistra. Poi si risale raggiungendo, con un passo strapiombante, il piccolo pulpito dove si sosta (2 fittoni).
30 Mt., V+, VII+ oppure A0, IX- oppure A0, V+, 10 chiodi, 4 fittoni, 1 friend incastrato.
7° tiro:
per un diedro grigio sino al suo termine e poi si obliqua a sinistra sino alla sosta (2 fittoni) in comune con la via Rebus.
30 Mt., V, VI-, V+, 2 chiodi.
8° tiro:
salire lo spigoletto che termina alla base di due diedri. Noi abbiamo seguito quello di sinistra, poi ci si sposta circa 3 metri a sinistra e si sale per rocce rotte sino al termine delle difficoltà dove si sosta (1 fittone). 45 Mt., VI+, V+, IV+, 11/12 chiodi.
Si raggiunge la vicina via ferrata che in breve conduce alla grossa croce nei pressi della vetta.
Discesa
E' possibile, dall'uscita della via, percorrere in discesa
tutta la ferrata; però lo sconsigliamo.
E' più comodo usare uno dei sentieri:
1- lungo il versante sud (consigliato). Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Al primo bivio tenere la sinistra e poi seguire sempre il sentiero. In corrispondenza di uno stretto canale si scende a sinistra (traccia evidente, freccia sbiadita su pianta) fino a raccordarsi con la discesa delle vie dell'Antimedale e successivamente con il sentiero seguito durante l'avvicinamento. Tramite quest'ultimo si ritorna alla macchina. Ps: se non trovate la discesa nel canale il sentiero, con un giro più lungo, riporta comunque verso le placchette di S. Martino e poi a Rancio;
2- lungo il versante nord (in parte attrezzato).
Pochi metri sotto la croce si imbocca il sentiero verso destra (palina con indicazioni S. Martino). Poco dopo
si incontrano due biforcazioni, ad entrambe tenere la destra. Il
sentiero è ripido e perde quota molto velocemente portando alla
base del Medale. Da qui si può tornare alla frazione Rancio mediante
il sentiero che costeggia tutta la base della parete passando
dall'attacco della ferrata; oppure scendere alla Baita del Pastur e
seguire la strada carrozzabile in discesa che riporta nei pressi del
parcheggio. |