Scalet delle Masenade - Via Decima

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo del Moiazza Località di partenza Passo Duran (BL)
Quota partenza 1605 Mt. Quota di arrivo 2300 Mt. circa
Dislivello totale

+229 Mt. circa dal parcheggio al rifugio
+166 -70 Mt. circa dal rifugio all'attacco
+300 Mt. circa la via (365 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 549, Alta Via n. 1
Ore di salita 40' fino al rif. Carestiato
30' dal rifugio all'attacco
4 h. 30' la via
Ore di discesa 1 h. fino al rifugio
30' dal rifugio alla macchina
Esposizione Sud Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 02/07/2010 Difficoltà V, V+
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti
Alessandro, Claudia.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata inizialmente stupenda ma... prima del termine della via un temporale ha deciso passare sopra di noi. Il sentiero che conduce all'attacco è evidente e la roccia in via è eccezionale.

Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata. La via si svolge in un colatoio, quindi in caso di violenti temporali si trasforma in una vera e propria cascata.
Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio

Rifugio Carestiato (1834 Mt.), rifugio Passo Duran (1605 Mt).

Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata in ambiente. Inutili i chiodi. Portare cordini per le numerose clessidre e dei friend perché in via sono presenti pochi chiodi.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Questa linea di salita è stata vinta l'8 ottobre del 1976 da Luigi Decima, Fausto Todesco, Pier Costante Brustolon e Sonia Della Santa e in breve tempo è divenuta una via classica tanto che per molti rappresenta "una delle vie più belle delle Dolomiti".
L'itinerario è molto bello e l'arrampicata è entusiasmante ma come spesso capita, più le cose vengono decantate e più uno ne resta deluso... Insomma ci aspettavamo qualcosa di più.
A contribuire alla piccola delusione probabilmente si aggiunge il fatto che la via termina in corrispondenza di una cengia e non di una vetta.
Attacco, descrizione della via
Dal Passo Duran (raggiungibile sia da Agordo che da Longarone) imboccare il sentiero n. 549 che sale inizialmente lungo dei prati sino a raccordarsi con una strada sterrata che si segue fino al rifugio Carestiato.
Dal rifugio è già visibile la colata nera, a destra di grossi strapiombi gialli, lungo la quale corre la via.
Imboccare il sentiero dell'Alta Via n. 1 in direzione del gruppo del Civetta e del rifugio Vazzoler. Dopo circa 10 minuti, sui ghiaioni a destra, si stacca una traccia in salita che punta verso la colata nera (alcuni ometti). La si segue fino ad una comoda terrazza erbosa circa 10 metri a destra della verticale del colatoio.

1° tiro:
salire in obliquo verso sinistra fino alla sosta (2 chiodi) che si trova alla base del grande diedro che incide la parete. 40 Mt., IV+, III.

2° tiro:
aggirare a destra lo strapiombo iniziale. Continuare poi verticalmente lungo la placca lisciata dall'acqua, infine obliquare a sinistra sino alla sosta (chiodo + clessidra). 30 Mt., V, 1 chiodo con fettuccia.

3° tiro:
salire il diedro sin sotto al tetto indi spostarsi a destra. Superare la placca nera e giunti ad una nicchia salire a sinistra sino ad una cengia dove si trova la sosta (clessidra). 40 Mt., IV, V+, 3 chiodi.

4° tiro:
continuare lungo il camino inclinato verso destra. Al suo termine attraversare a sinistra lungo una cornice. Salire poi in obliquo verso sinistra e ritornare a destra sino ad una grande clessidra dove si sosta. 35 Mt., IV, V, 1 chiodo.

5° tiro:
obliquare a destra per entrare nel colatoio nero che si segue sino ad un catino bianco dove si sosta (clessidre). 40 Mt., IV, V-, III.

6° tiro:
salire a sinistra della sosta seguendo la colata nera, superare un paio di strapiombini fino a raggiungere la sosta (1 chiodo + 2 clessidre). 50 Mt., IV, IV+.

7° tiro:
salire leggermente verso destra e poi traversare a sinistra ad un pulpito con 2 chiodi con cordone. Superare lo strapiombo e proseguire lungo la colata nera fino ad un catino bianco dove si sosta su clessidra. 45 Mt., IV, V, 5 chiodi di cui 2 uniti da un cordone.

8° tiro:
salire lungo il canale superando qualche passo verticale sino alla sosta (clessidra). 35 Mt., III+, IV+.

9° tiro:
proseguire lungo il colatoio (noi siamo stati sulle rocce appena a destra) aggirando sulla destra gli ultimi metri verticali. Sostare su dei grossi massi al centro del catino. 50 Mt., IV+, V-.
Discesa
La discesa avviene lungo un comodo sentiero. Seguire la traccia verso sinistra (viso a monte) sino a raggiungere una parete giallastra. Qui abbassarsi lungo un pendio (qualche passo di I e II) sino a raccordarsi al sentiero dell'Alta Via n. 1.
Dopo un primo (breve) tratto la discesa è segnalata con dei bolli rossi.

Note
Prima di affrontare la salita è buona cosa consultare attentamente il meteo perché in caso di temporali la via si trasforma in una vera e propria cascata (Bertoldo può confermare...).
   
Claudia sulle lisce placche della seconda lunghezza
La seconda sosta
   
Ale sulla sesta lunghezza

Claudia sul settimo tiro

   
Ale e Claudia alla settima sosta sotto il temporale
Anche Matteo arriva in sosta
   

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Il colatoio dell'ottava lunghezza

Luca sull'ultimo tiro

   
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