Cima delle Dune - Via Marmotta in placca

 
Zona montuosa Alpi Retiche Località di partenza Albonico (SO)
Quota partenza 520 Mt. Quota di arrivo 1250 Mt.
Dislivello totale +350 Mt. per l'attacco
+380 Mt. la via (600 lo sviluppo)
Sentieri utilizzati

Non numerati

Ore di salita

1 h. 30' per l'attacco
3 h. per la via

Ore di discesa 1 h. 30'
Esposizione

Sud-est

Giudizio sull'ascensione Discreta
Data di uscita 24/10/2004 Difficoltà 5c
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia
Il tempo durante la prima parte della mattinata è stato incerto. Successivamente il cielo si è aperto e il caldo non ha tardato ad arrivare al punto di dover arrampicare in maglietta. Il sentiero che conduce all'attacco non è sempre ben individuabile anche per via delle scritte verdi sulle rocce che ormai sono sbiadite. La roccia è generalmente buona anche se si incontrano lame abbastanza fragili.
Eventuali pericoli
Soliti da arrampicata in ambiente.
Se di recente ci sono state precipitazioni atmosferiche prestare attenzione al sentiero di discesa perché l'erba bagnata potrebbe divenire pericolosa.
Presenza di acqua
Non c'è acqua lungo il sentiero. Portare acqua in abbondanza poiché la via è completamente al sole e a bassa quota.
Punti di appoggio
Nessuno.
Materiale necessario oltre al tradizionale
Solito da arrampicata. Un paio di cordini necessari in alcune soste. Inutili dadi e friends perché la via è chiodata con fix da 10mm. posizionati nei punti più delicati. Necessarie due corde da 50 Mt. e 6 coppie.
Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Via aperta nel giugno del 2002 da Jimmy Palermo e Veronica "Marmotta" Rubini (con la collaborazione di Andrea Pavan, Marco Ripamonti, Marco Binda, Andrea Stefanato e Lorella Saccardin) e in seguito attrezzata a fix da 10mm. La via è discretamente bella e interessante anche se molto (forse troppo) discontinua. Si arrampica su ben 5 placche diverse! Consigliabile per il panorama sul fondovalle, dove è situato il lago di Novate Mezzola, e sulle montagne circostanti: dal Pizzo Stella, Pizzo Badile fino alla piramide del Monte Legnone.
Attacco, descrizione della via
Giungendo da Colico proseguire dritti in direzione di Chiavenna. Poco dopo il termine della statale 36 svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Como e attraversando la zona denominata "Pian di Spagna". Proseguire oltrepassando il "Ponte del Passo" e subito dopo svoltare a destra seguendo le indicazioni per Albonico (5 Km. dalla svolta). Poco prima di entrare nel paese svoltare a sinistra in Via Peschiera e percorrerla per circa 1 Km. e mezzo. La via risale fino alla località "Il Forno" (segnalata sulle Cartine Kompass, ma non sul posto!). All'inizio la strada è asfaltata ma poi diviene sterrata per ritornare in prossimità di strettissimi tornanti (servirà fare manovra) asfaltata e poi nuovamente sterrata. Sulla sinistra incontrerete un vecchio cartello in legno che indica "Albonico Vecchia" e subito dopo sempre sulla sinistra un grande prato dove parcheggiare.
Dal parcheggio imboccare il sentiero che conduce ad Albonico Vecchia. Salendo i primi metri è possibile incontrare e quindi seguire delle M segnate in vernice gialla. Dopo i primi tornanti si raggiunge un bivio. Svoltare a sinistra raggiungendo una baita diroccata e una cappella. Si prosegue dritti in direzione di una chiesetta con un monumento degli alpini. Prima di giungere alla chiesetta abbandonare il sentiero principale e puntare a destra oltrepassando una radura erbosa. Qui imboccare una ripida traccia che passa a fianco di un traliccio dell'alta tensione e sbuca, dopo aver attraversato uno spiazzo di felci in un'altra radura con un nucleo di case diroccate. Qui svoltare a destra attraversando una zona fangosa. A questo punto le M diventano verdi e spesso sono disegnate su rocce coperte da muschio e dall'umidità che le rendono poco leggibili. Dovrete quindi cercarle attentamente. Arriverete ad un'altra radura, il sentiero passa accanto al traliccio più alto. Seguire le M fino a incontrare due baite. Passare in mezzo alle stesse seguendo una piccola traccia che conduce ad una baita diroccata sotto un grosso masso. Costeggiare la baita a destra e continuare a salire fino ad incontrare un'altra baita con alle spalle un grandissimo masso. Proseguire quindi a sinistra e risalire il canalone seguendo una sottile traccia evidenziata da una serie di ometti che conducono direttamente al'attacco della via (ben visibili i primi due fix).

1° tiro:
dall'attacco salire per placche compatte e molto sporche facendo attenzione alla presenza di muschi e alla notevole umidità della roccia. 45 Mt., 5 fix, 4c.

2° tiro:
spostarsi leggermente a sinistra e risalire in verticale la placca fino a raggiungere la sosta. L'attacco del tiro è molto delicato ma poi la difficoltà si abbassa. 45 Mt., 5 fix, 5b.

salire a piedi piegando leggermente a destra per circa 3 minuti fino a raggiunge la placca sovrastante. L'attacco del tiro è evidenziato dalla scritta bianca "MIP" sulla parete.

3° tiro:
risalire la placca aggirando un piccolo strapiombino. 50 Mt., 3 fix, 3a.

4° tiro:
continuare a risalire la placca per qualche metro e traversare successivamente a sinistra sfruttando le grosse lame sporgenti verso il basso. Al termine del traverso salire verticalmente in placca. 45 Mt., 5 fix, 5a.

5° tiro:
proseguire verticalmente per la placca. 50 Mt., 3 fix, 4a.

risalire per prati puntando alla placca di destra dove all'attacco c'è un grosso albero. Sono ben visibili i fix.

6° tiro:
salire con movimento delicato la placca sfruttando gli appigli sulla sinistra. Proseguire poi fino a raggiungere la sosta. 50 Mt, 4 fix, 4b.

proseguire a piedi per circa 2 minuti piegando a sinistra fino a giungere alla base di un'altra placca. Gli spit non sono visibili ma all'attacco c'è un ometto ed è posto in mezzo a 2 betulle.

7° tiro:
affrontare verticalmente la placca appoggiata fino a giungere alla base di un tettino da aggirare a destra. Raggiungere un salto nero da superare traversando a sinistra. 45 Mt., 4 fix, 5b.

8° tiro:
salire la placca che diviene pian piano più delicata tenendo la destra dove sono presenti delle lame fino a rimontare un'altra placca sulla destra che consente in pochi metri di giungere in sosta. 45 Mt., 6 fix, 5c.

9° tiro:
proseguire per placca. Il percorso è comunque ben delineato dagli spit. 45 Mt., 3 fix, 4b.

10° tiro:
proseguire per placca piegando leggermente a sinistra. 45 Mt., 2 fix, 3a.

11° tiro:
proseguire per placca notevolmente più semplice (si riesce a camminare) fino alla sosta. 30 Mt., 1 fix, 2c.

recuperare le corde e proseguire per sentiero per circa due minuti seguendo la traccia che conduce alla base dell'ultima placconata da affrontare.

12° tiro:
proseguire affrontando una placca molto compatta. L'attacco è semplice ma il percorso diviene via via più difficile fino a giungere al passaggio chiave della via che può essere superato stando sulla sinistra e sfruttando una piccola lama. La parte terminale del tiro è decisivamente più semplice. Sosta attrezzata con fix e moschettone bloccato. Poco oltre la placca c'è un ometto che indica il termine della via. 50 Mt., 5 fix, 5c.
Discesa
1- E' possibile scendere lungo la via effettuando delle doppie lungo tutte le placche risalite. Infatti ogni sosta è attrezzata con due fix e una piccola maglia per la calata. E' però sconsigliabile data la discontinuità della via.
2- Si può scendere tramite i canali erbosi che costeggiano le placche. Prestare molta attenzione al terreno perché non è molto compatto e a tratti l'erba risulta essere molto scivolosa, specialmente dopo delle giornate di pioggia. Dall'uscita della via imboccare il canale a sinistra (viso a monte) fino alla base della terza placca. Da qui avvicinarsi alla sommità della seconda e seguire la traccia che scende a destra (viso a monte) fino alla sua base. Portarsi alla sommità della prima placca.
A questo punto è obbligatorio effettuare due doppie da 30 Mt. (o 1 da 60) lungo la prima placca.

Note
Il decimo e l'undicesimo tiro possono essere percorsi in conserva per via della loro semplicità.
La descrizione dell'avvicinamento è stata aggiornata in seguito alla ripetizione della via da parte di Jappo (Jacopo) Pedrabissi e Laura Roncoroni il 29 settembre 2019.
Commenti vari
E' consigliabile effettuare la salita in primavera o autunno per via della bassa quota.
Il primo tiro è nel bosco e in alcuni punti la placca è coperta da muschi e molto umida.
 
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Bertoldo intento a recuperare Luca Luca sull'ottavo tiro
   
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Svacco al termine della via Il settimo e l'ottavo tiro
 
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Tramonto sul Lago di Como