Descrizione
generale
Mandrea è una parete molto lunga che si snoda alle spalle di Arco, in località Laghel, in grado di offrire una varietà di itinerari di salita incredibili sia dal punto di vista delle difficoltà che della chiodatura.
Con molta probabilità l'itinerario alpinistico più gettonato risulta essere la via di Stenghel e Vaccari aperta nel 1978 che sale il Pilastro Gabrielli.
Invece la prima via tracciata sulla parete è la "Via delle Fontane".
Questo itinerario supera delle placche per raggiungere un'elegante e
difficile fessura. Poi si porta in un largo camino che si segue per
due lunghezze fino ad uscire su rocce più delicate verso destra mediante le quali si
raggiunge la sommità della parete. Le due lunghezze più difficili
risultano ben chiodate, le soste sono tutte attrezzate tranne una.
Attacco, descrizione della via
Da Arco di Trento seguire la strada per Riva del Garda, dopo aver oltrepassato il centro di Arco svoltare a destra seguendo le indicazioni per "Laghel". Attraversare un
uliveto e in corrispondenza di un bivio dove sulla destra c'è una chiesetta bianca svoltare a sinistra e seguire la strada che ora diviene molto ripida e successivamente sterrata. Parcheggiare
al termine della strada (sbarra) in corrispondenza di un crocefisso
in legno e di una fontana in cemento (evitare di invadere proprietà
privata).
Percorrere la mulattiera a fianco del crocefisso sino a quando sulla sinistra si incontra una rientranza con una piccola struttura in cemento e una porta in ferro (acquedotto). Pochi metri dopo salire la traccia di sentiero che s'incontra sulla sinistra e che conduce all'attacco della via (placchetta in metallo con inciso "Pagliaccio
ridi"). Poco più a destra si trova l'attacco della via Le ali della libellula.
Se camminando sulla mulattiera vi troverete davanti ad un'evidente grotta vuol dire che avete superato l'acquedotto e dovrete fare dietro-front.
1° tiro:
salire il pilastrino e al suo termine camminare sulla cengetta verso sinistra sino a portarsi alla base di un diedro fessurato al termine del quale si sosta (pianta). 40 Mt.,
V, IV+, 2 clessidre, 1 spit, 1 chiodo con anello.
2° tiro:
salire il muro grigio a sinistra della sosta portandosi così sotto delle rocce strapiombanti. Dopo averle salite proseguire per placca puntando alla sovrastanti piante,
leggermente a sinistra, sulle quali vi sono dei cordini di sosta.
40 Mt., VI e A0, V+, 8 chiodi (uno dei quali con cordone), 1 spit.
3° tiro:
rimontare la lama che si stacca dalla parete a destra,
fino a quando diventa una fessura a tratti strapiombante. Seguire i
chiodi a pressione fino alla sosta (cordoni su masso incastrato), situata nel punto in cui la fessura di allarga ed è possibile entrarci.
40 Mt., V+, VI e A0, V+, numerosi chiodi a pressione,
4 chiodi, 2 massi incastrati con cordoni.
4° tiro:
salire verticalmente sino a raggiungere la sommità del pulpito. Qui si sosta (2 fix+catena - in comune con la via Pagliaccio
ridi).
25 Mt., IV, 1 chiodo.
5° tiro:
scendere dal pulpito ed entrare nell'ampio e profondo camino. Risalirlo superando diversi blocchi incastrati (pareti scivolose) sino ad arrivare alla sosta (cordoni su massi incastrati) situata sotto una
specie di finestra formata da un grosso masso incastrato.
45 Mt., IV+,
1 chiodo.
6° tiro:
salire ancora lungo il camino sino ad arrivare sotto il tetto. Qui traversare a destra
alcuni metri e poi risalire sino a raggiungere un albero dove si sosta.
2 chiodi di sosta poco sotto la pianta che non abbiamo usato perché
conciati male.
30 Mt., IV+, V+, 2 cordini , 6 chiodi (3 lungo il traverso).
7° tiro:
salire i vari salti sino a raggiungere una zona di roccia giallastra. Salire lungo il diedro con alberi che conduce sopra un piccolo pulpito. Qui traversare verso destra (viso a monte) puntando a degli arbusti dove c'è la sosta. Roccia friabile lungo quasi tutto il tiro.
50 Mt., III, IV, 3 chiodi.
8° tiro:
proseguire sulla rampa erbosa verso destra sino a raggiungere un chiodo alla base di una placca. Salirla, più semplice sulla destra. Proseguire su terreno nettamente più semplice
obliquando a destra fino a raggiungere la sommità della parete dove si sosta (1spit+1 clessidra+vecchio cordone). Sugli ultimi metri si possone usare alcune placchette artigianali della via Le ali della libellula.
45 Mt., V+, IV, III, 1 chiodo, 3 fix neri.
Discesa
Dal termine della via seguire la traccia di sentiero (a sinistra
rispetto all'uscita della via) che entra nel bosco e che conduce ad una strada asfaltata che si segue in discesa (direzione Arco di Trento).
Proseguire per circa 200 metri sino a quando sulla sinistra s'incontra una mulattiera con indicazioni per Arco. Seguire i bolli CAI sino a raggiungere nuovamente la strada sterrata
percorsa precedentemente con la macchina. Proseguire fino a dove si ha
parcheggiato. Il sentiero di discesa richiede un po' d'intuizione... |