Descrizione generale
Interessante concatenamento che si svolge lungo il Torrione Magnaghi Centrale e quello Settentrionale.
La via Pepetto venne salita da Daniele Chiappa, Bruno Mainetti e Eligio Invernizzi nel 1969 (anche se loro rinvennero alcuni chiodi durante la salita, probabilmente appartenuti a Andrea Castelli e Giuseppe Spreafico che fecero nel 1947 una salita lungo la parete) e termina in corrispondenza di un terrazzino sotto una paretina tecnica che fu superata in solitaria da Eugenio Fasana il 18 giugno del 1911. Fasana raggiunse questa paretina salendo a sinistra dalla via Pepetto (dapprima lungo una fessura e poi medianti facili rocce). La via Normale al Torrione Settentrionale parte dalla forcella GLASG e fu percorsa per la prima volta da Martino Gamma e Fausto Gnesin il 5 novembre del 1914. Da questa forcella è anche possibile percorrere, con difficoltà un po' più superiori e sostenute, la via Lecco o la via Bartesaghi.
Lungo la via Pepetto si trovano chiodi e qualche spit (la via venne in parte riattrezzata da ignoti negli anni '80); sulla via Fasana sono presenti unicamente dei chiodi, anche se nella parte alta è possibile rubare qualche fittone all'adiacente via Gandin. La via Normale è invece completamente attrezzata a fittoni resinati.
Avvicinamento, descrizione della via
Raggiungere i Piani Resinelli (1278 Mt.). Dal grande parcheggio salire mediante la strada carrozzabile al sovrastante rifugio Porta (15', 1426 Mt.) e da qui imboccare il sentiero n. 7 che conduce in vetta alla Grigna (Cresta Cermenati). Abbandonato il bosco seguire la traccia che sale a tornanti sui pratoni del pendio meridionale sino ad incontrare una deviazione (palina in loco). Prendere a destra seguendo il sentiero n. 3 e le indicazioni per il "Canalone Porta", "Sigaro", "Magnaghi".
Continuare lungo il sentiero che taglia in mezza costa la montagna sino ad arrivare al Canalone Porta (altra palina con indicazioni).
Superato qualche tratto su facili roccette ci si trova alla Bocchetta dei Prati dove ci si affaccia sul versante est della Grignetta. Qui si trova anche una piattaforma di atterraggio per elicotteri ed è ben visibile la parete sud-est del Torrione Magnaghi Centrale caratterizzato da un'aggettante parete gialla strapiombante. Portarsi alla sua base dove si identifica facilmente un canale, formato da un avancorpo piramidale, che sale in obliquo verso destra. Il canale resta leggermente più in basso e a destra degli attacchi delle vie Butta e Gandin. Risalire il canale, superare un breve muretto verticale, e identificare subito dopo una fessura sulla sinistra chiusa in alto da un pilastrino (che si aggira sulla destra). L'attacco è facilmente riconoscibile per via di due spit.
1° tiro "Via Pepetto":
salire in verticale sfruttando la fessura di destra (chiodo poco visibile) e poco dopo traversare a destra lungo la placca sotto il pilastrino. Continuare in verticale su terreno via via più semplice sino a raggiungere la sosta situata sulla sinistra (2 chodi+cordone+1 chiodo un po' lontano sulla sinistra). 45 Mt.,
VI, V+, IV, 1 chiodo, 2 spit.
2° tiro:
salire a destra della sosta lungo la spaccatura formata da un avancorpo. Mediante un caminetto sulla sinistra raggiungere il comodo terrazzo sotto una paretina con vecchi chiodi dove si trova la sosta (1 chiodo+1 spit+cordino). Dalla sosta è ben visibile, poco più in basso a sinistra, la sosta della via Gandin. 45 Mt., V, V+, IV, 3 chiodi.
3° tiro "Via Fasana":
salire la paretina e, raggiunta una cengia, traversare verso destra; la sosta (2 chiodi)
si trova poco dopo. 15 Mt., VI, IV, III, 4 chiodi.
4° tiro:
sulla verticale della sosta per rocce appigliate fin che il
terreno diviene semplice. Sulla sinistra corre la via Gandin e il percorso non è più obbligato. Mediante risalti raggiungere la sosta (2 fittoni) posta in prossimità dell'evidente spigolo.
45 Mt., V, IV, III, 1 fittone.
5° tiro:
abbassarsi e attraversare il canalino. Rimontare poi la parete sino ad uscire in cresta. Qui sostare
(1 fittone). 40 Mt., III, II, 1 fittone.
Proseguire per facili rocce lungo il filo di cresta. Raggiunta la sommità si prosegue in direzione del Torrione Magnaghi Settentrionale (facilmente riconoscibile essendo l'unico ad avere la croce di vetta) e ci si abbassa arrampicando (II) sino a raggiungere una cengetta attrezzata con un cavo metallico che conduce alla forcella G.L.A.S.G. (Gruppo Alpinisti Lombardi Senza Guide).
Abbassarsi e traversare verso destra (viso a monte) per circa 10 Mt. sino a raggiungere l'attacco della via Normale posto
poco oltre un colatoio.
6° tiro "Via Normale":
salire lungo il pilastro sfruttando rocce appigliate e poi piegare verso destra sino a raggiungere la sosta (2 fittoni+catena).
30 Mt., IV, III, 6 fittoni.
7° tiro:
in verticale, con percorso non obbligato, puntando al pino mugo visibile. Poco oltre si trova la sosta (2 fittoni+catena). 30 Mt. II, III.
8° tiro:
superare l'esposto pilastrino finale. E' possibile raggiungere la vecchia sosta sopra una specie di canalino oppure quella più recente un poco più in alto e a sinistra (2 fittoni+catena+anello).
25 Mt., II, III, 2 fittoni
Da qui in breve verso sinistra si raggiunge la vetta del Torrione Magnaghi Settentrionale.
Discesa
Dalla croce di vetta seguire verso nord le tracce di sentiero raggiungendo
la Bocchetta dei Venti (da qui è possibile in breve salire in
vetta alla Grignetta). Si scende ad est inizialmente nel
canale
(breve tratto attrezzato con cavo metallico e gradini) per
poi portarsi sui pascoli della cresta Sinigaglia (sentiero n.1)
dove il sentiero scende a tornanti. Raggiungere la piazzola per
l’atterraggio degli elicotteri e quindi alla Bocchetta dei Prati;
dopodiché seguire a ritroso il percorso utilizzato durante
l'avvicinamento. |