Cima Piccolissima di Lavaredo - Via Preuss

 
Zona montuosa Dolomiti di Sesto - Tre cime di Lavaredo Località di partenza Rifugio Auronzo - Misurina (BL)
Quota partenza 2320 Mt. Quota di arrivo 2700 Mt.
Dislivello totale

+155 Mt. per l'attacco
+225 Mt. la via (235 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 101 (tratto dell'altavia n. 4)
Ore di salita

40' per l'attacco
4 h. la via

Ore di discesa 1 h. per le doppie
20' per il rifugio Auronzo
Esposizione Nord-est Giudizio sull'ascensione Molto bella
Data di uscita 18/07/2015 Difficoltà IV+, V
Sass Balòss presenti
Luca.
Amici presenti

Simone R.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Giornata molto bella e calda. Il sentiero che conduce all'attacco è per buona parte una strada carrozzabile. La roccia è generalmente ottima.

Eventuali pericoli

Soliti dell'arrampicata in ambiente. Prestare attenzione alla discesa che avviene in corda doppia nel canale che divide la Cima Piccolissima dalla Punta Frida: in presenza di più cordate diviene abbastanza pericoloso per la caduta si sassi.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Al termine della strada che parte da Misurina c'è il rifugio Auronzo; sotto la parete sud-est della Cima Piccolissima c'è il rifugio Lavaredo.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito da arrampicata. Indispensabili dei friends (da 0.3 a 2 Camalot) e cordini per integrare le protezioni presenti. Consigliate le mezze corde sopratutto per la discesa.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Via aperta il 5 settembre 1911 da Paul Preuss e Paul Relly con discesa il giorno successivo sul versante sud. Si tratta di un itinerario classico molto logico in quanto punta all'evidente camino che incide la parte alta della parete. Le prime due lunghezze di corda che ormai vengono comunemente utilizzate sono in realtà una variante d'attacco in quanto la via originale attaccava da una cengia posta a circa 40 Mt. da terra. In via sono presenti alcuni chiodi e le soste sono tutte attrezzate.
Attacco, descrizione della via
Da Misurina imboccare la strada che conduce alle Tre Cime di Lavaredo. Dopo qualche chilometro sulla strada vi è una barriera con casellante. Qui si può optare se proseguire in macchina e pagare il pedaggio (24 €) oppure parcheggiare e continuare a piedi (6,5 Km.).
La strada conduce al rifugio Auronzo (2320 Mt.) dove si parcheggia. Incamminarsi sulla strada carrozzabile che, in piano, passa prima prima da una chiesetta e poi conduce al rifugio Lavaredo (2344 Mt.). Oltrepassare il rifugio seguendo il sentiero che conduce alla Forcella di Lavaredo (2454 Mt.) dalla quale è ben visibile la via. Portarsi sotto la verticale del camino che dà la direttiva alla salita ed alzarsi per roccette raggiungendo una cengia. Percorrerla pochi metri verso destra sino una targa posta in corrispondenza dell'attacco della via. Appena oltre si trova un grosso spuntone alto circa 2 metri e mezzo.

1° tiro:
alzarsi per fessurine obliquando poi a destra in direzione di una grossa lama. Risalirla facilmente e, raggiunta una cengia, traversare a sinistra fino alla sosta (2 chiodi+cordino). 25 Mt., IV, I.

2° tiro:
seguire la fessura irregolare sopra la sosta e, al suo termine, raggiunta un'altra cengia, spostarsi leggermente a destra e sostare
(1 spit+2 chiodi a pressione+cordini). 20 Mt., IV, V, IV+, 3 chiodi.

3° tiro:
alzarsi aiutandosi col pilastrino a destra e riportarsi 1 metro a sinistra per raggiungere la breve lama gialla. Superarla con passo delicato e proseguire per facile rampa verso sinistra fino alla sosta (2 chiodi+spuntone con cordone).
30 Mt., IV, V, IV, II, 2 chiodi, 1 dado incastrato.

4° tiro:
alzarsi entrando nel camino che si segue standone al centro (non uscire a destra). Dopo una strozzatura sfruttare più facilmente la sua parete destra fino un comodo ripiano di sosta (2 soste da 2 golfari l'una).
35 Mt., III, IV, V-, IV, 4 chiodi, 1 clessidra con cordone, 1 spuntone con cordone.

5° tiro:
continuare nel camino fino una nicchia oltre la quale si stringe e piega leggermente a sinistra. Sfruttare per pochi metri la parete di sinistra rientrando poco sopra dove il camino si allarga nuovamente e sostare nel suo interno (3 chiodi).
35 Mt., IV, IV+, 3 chiodi, 1 masso incastrato con fettuccia.

6° tiro:
seguire ancora il camino stando all'inizio sul suo lato sinistro e poi nel fondo fino a raggiungere un grosso masso incastrato sopra il quale si può attrezzare una sosta (spuntone). 40 Mt., IV+, IV-, 2 chiodi, 1 dado incastrato.

7° tiro:
continuare nel camino via via più semplice fino al suo termine. Per facili rocce raggiungere la vetta e sostare (spuntone oppure cercare la sosta di calata -2 fix+cordini+maglia rapida) verso il canale che divide la Piccolissima dalla Punta Frida. 50 Mt., IV, II.

Discesa
1a. calata: circa 55 metri piegando verso sinistra (viso a monte) puntando alla forcella che divide la Punta Frida dalla Piccolissima. Si giungerà ad un altro punto di calata (3 chiodi collegati tra di loro da vecchi cordini);
2a. calata: circa 50 metri raggiungendo così il canale che scende dalla forcella. Sul lato sinistro (viso verso la forcella) c'è la vecchia sosta (chiodi) rinforzata con 1 fittone resinato;
3a. calata: circa 55 metri sino a raggiungere un fittone resinato con anello di calata posizionato a sinistra di un grosso masso (viso verso la forcella);
4a. calata: 15 Mt. fittone resinato con anello sulla parete sinistra del canale;
5a. calata: 45 Mt. fino alla base della parete.
E' possibile effettuare calate più corte di quelle sopra indicate sfruttando gli ancoraggi intermedi che si incontrano.
Da qui scendere al rifugio Lavaredo e mediante la strada carrozzabile tornare al rifugio Auronzo (costeggiando la parete verso destra -viso a monte- si può raggiungere velocemente l'attacco per recuperare eventuale materiale depositato).

Note

Dal libro Paul Preuss di Severino Casara edizioni Longanesi.
Severino Casara incontra Emmy Eisenberg (ora Hartwich Bruischi) amica di Preuss. Il giorno dopo Casara deve parlare in occasione della riconsacrazione della cappella in lavaredo:
"Proprio il giorno seguente – era domenica – ai piedi delle Tre Cime si riconsacrava la chiesetta di guerra, e allo scopo autorità e numeroso pubblico di alpinisti italiani e stranieri convenivano lassù per la solenne cerimonia. Sulla mia povera persona gravava il non facile compito di tenere il discorso uffiale, non appena don Pietro Zangrando, il famoso cappellano di guerra e ideatore del sacello, avesse finita la messa.
Emmy e Otto si unirono alla nostra comitiva composta da Antonio Berti, i fratelli Fanton, Marcello Canal, Paolo Minelli, il capitano Campari, don Pietro e altri cari amici.
La giornata era splendida e tutto andò bene, compreso il mio discorso. Parlai delle gesta in pace e in guerra combattute sui monti, e ricordai la figura di Preuss, auspicando che la vicina Cima Piccolissima, da lui salita con Relly diciassette anni prima – la più importante arrampicata libera compiuta fino allora da una cordata sulle dolomiti – venisse in suo onore chiamata Torre Preuss.
Emmy ne fu commossa e mi aiutò a conversare con i molti alpinisti austriaci e tedeschi che si congratulavano per aver io ricordato cavallerescamente gli eroi della guerra e della montagna dell’una e dell’altra patria. Quando mi chiesero il testo del discorso – desiderando di pubblicarlo a Vienna e a Monaco – fu Emmy che pensò a tradurlo (Allgemeine Bergsteigerzeitung, 8 novembre 1928 – Rivista Mensile CAI, novembre/dicembre 1928).
E quel discorso mi procurò una gradita lettera da Vienna, della sorella di Preuss, Sophie Schaar:
Egregio signor dottore, anche se le sono sconosciuta, mi permetta di ringraziarla di tutto cuore per i grandi onori tributati a mio fratello dottor Paul Preuss. Giorni fa lessi nel giornale la dedica della bella torre a mio fratello; non volevo importunarla, ma non posso fare a meno di esprimerle quanto piacere mi fa vedere che la pace sia proprio rientrata fra gli alpinisti. Devo aggiungerLe che la Torre Preuss sorge in uno dei siti più incantevoli e da me preferiti delle Dolomiti, e perciò le ripeto: grazie, grazie di tutto cuore.
Sophie Preuss in Schaar".

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-orientali vol.1 edita da ViviDolomiti.
Clicca sull'immagine qui sotto per accedere alla pagina web ViviDolomiti edizioni - libri di montagna e acquistarne direttamente una copia.

Clicca per visualizzare lo SCHIZZO DELLA VIA
(Disegno di Claudia Farruggia "Iaia")

   

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La fessura verticale del secondo tiro

Simone sulla lama gialla della terza lunghezza
   

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Luca all'inizio del camino che conduce fino in vetta

Simone verso la fine del quarto tiro

   

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Quinta lunghezza

Sesto tiro

   

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Simone e Luca a fine via

Cima Piccolissima di Lavaredo con il tracciato della via Preuss

   

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