Cima Piccolissima di Lavaredo - Via Cassin

 
Zona montuosa Dolomiti di Sesto - Tre cime di Lavaredo Località di partenza Rifugio Auronzo - Misurina (BL)
Quota partenza 2320 Mt. Quota di arrivo 2700 Mt.
Dislivello totale

+135 Mt. per l'attacco
+245 Mt. la via (290 lo sviluppo)

Sentieri utilizzati n. 101 (tratto dell'altavia n. 4)
Ore di salita

40' per l'attacco
4 h. la via

Ore di discesa 1 h. per le doppie
20' per il rifugio Auronzo
Esposizione Sud-est Giudizio sull'ascensione Ottima
Data di uscita 23/07/2006 Difficoltà VII-/VI, A0
Sass Balòss presenti
Luca, Bertoldo.
Amici presenti

Luigi.

Condizioni climatiche, dei sentieri e della roccia

Al mattino il cielo era abbastanza coperto ma verso mezzogiorno la situazione è migliorata. Il sentiero che conduce all'attacco è per buona parte una strada carrozzabile. La roccia giallastra che caratterizza quasi tutta la salita non è delle migliori ma le numerose ripetizioni hanno fatto si che la parete venisse ripulita dai pezzi instabili. Ora si può dire che la roccia risulta molto buona.

Eventuali pericoli

Soliti dell'arrampicata in ambiente. Prestare attenzione alla discesa che avviene in corda doppia nel canale che divide la Cima Piccolissima dalla Punta Frida: in presenza di più cordate diviene abbastanza pericoloso per la caduta si sassi.

Presenza di acqua
No.
Punti di appoggio
Al termine della strada che parte da Misurina c'è il rifugio Auronzo; sotto la parete sud-est della Cima Piccolissima c'è il rifugio Lavaredo.
Materiale necessario oltre al tradizionale

Solito da arrampicata. Portare friends e cordini per integrare le protezioni.

Caratteristiche dell'arrampicata

Descrizione generale
Via aperta nell'agosto del 1934 da Riccardo Cassin, Luigi Pozzi e Gigi Vitali. Si tratta di un itinerario classico molto logico in quanto segue una linea di fessure e diedri con difficoltà piuttosto sostenute, specialmente nei quattro tiri più difficili. La cordata salì il vetta il giorno stesso che attaccò la via ma fu costretta a bivaccare durante la discesa. In via sono presenti diversi chiodi e le soste sono tutte attrezzate.
Attacco, descrizione della via
Da Misurina imboccare la strada che conduce alle Tre Cime di Lavaredo. Dopo qualche chilometro sulla strada vi è una barriera con casellante. Qui si può optare se proseguire in macchina e pagare il pedaggio (20 €) oppure parcheggiare e continuare a piedi (6,5 Km.).
La strada conduce al rifugio Auronzo (2320 Mt.) dove si parcheggia. Incamminarsi sulla strada carrozzabile che, in piano, passa prima prima da una chiesetta e poi conduce al rifugio Lavaredo (2344 Mt.) in prossimità del quale si sale una traccia marcata che conduce alla forcella di Lavaredo. In corrispondenza della Cima Piccolissima abbandonare il sentiero e per debole traccia puntare al canale che la divide dalla Punta Frida. Giunti al canale si incontrano sulla destra due targhe commemorative, salire ancora alcuni metri per incontrarne una terza. Qui camminare verso destra su cengia sino a raggiungere un diedro giallastro dove, alla sua base, un vecchio chiodo con fettuccia indica l'attacco.

1° tiro:
salire il diedro giallastro sino a una prima terrazza, poi mediante una fessura raggiungere la seconda terrazza detritica dove si sosta (2 chiodi). 45 Mt., IV+, V, IV, 2 chiodi.

2° tiro:
traversare a destra sino a un altro diedro da risalire sino a raggiungere la sosta che è posta su di un piccolo terrazzino.
30 Mt., IV, V+, VI- oppure V e A0, 7 chiodi.

3° tiro:
raggiungere il primo chiodo appena sopra la sosta e piegare a sinistra in direzione di un chiodo con cordino bianco (utile per azzerare). Ignorare i chiodi che salgono sulla verticale perché di tratta di una variante più difficile. A questo punto ci si sposta ancora un po' a sinistra fino a entrare in un camino che si risale alcuni metri. Giunti a un terrazzino si traversa a destra giungendo così in sosta.
25 Mt., V+, VII- oppure V+ e A0, VI, V, 4 chiodi, 1 friend incastrato.

4° tiro:
puntare al sovrastante strapiombino, superarlo e proseguire lungo fessure sino a portarsi sopra una grossa lama staccata dalla parete dove si sosta (3 chiodi). 20 Mt., VI+ oppure V+ e A0, VI, 7 chiodi.

5° tiro:
salire per qualche metro sino a un chiodo con una vecchia fettuccia indi iniziare a traversare a sinistra (ottima fessura per le mani - ignorare i chiodi che salgono perché si tratta di un'altra via) portandosi così alla base dell'evidente pilastro. Salire il diedro per qualche metro sino a raggiungere un piccolo ripiano dove c'è la sosta. 30 Mt., V+, VI-, V, 5 chiodi.

6° tiro:
proseguire lungo il diedro sino a raggiungere la sommità del pilastro dove si sosta. 15 Mt., V, V+, 2 chiodi.

7° tiro:
traversare verso sinistra in direzione della Punta Frida. Dopo aver aggirato lo spigolo, la roccia diviene grigia, proseguire per rocce più semplici e articolate sino a raggiungere un ampio terrazzo dove si sosta (2 chiodi). 30 Mt., IV, 1 passo di V, 1 chiodo.

8° tiro:
salire, senza percorso obbligato, obliquando a sinistra lungo fessure e lame fino a giungere a una comoda terrazza dove si attrezza una sosta. 35 Mt., IV, 1 passo di V+.

9° tiro:
seguire la cengia verso sinistra fino all'evidente camino. Risalirlo in spaccata fino a uscire sulla sua parete sinistra. Poi per rocce semplici fino in vetta dove si trova la sosta (1 chiodo cementato con grosso anello). 60 Mt., IV, IV+.

Discesa
Individuare i 2 fix con anello di calata posti a pochi metri dall'ultima sosta (poco visibili):
1a. calata: circa 55 metri piegando verso sinistra (viso a monte) puntando alla forcella che divide la Punta Frida dalla Piccolissima. Si giungerà a un altro punto di calata (3 chiodi collegati tra di loro da vecchi cordini);
2a. calata: circa 50 metri raggiungendo così il canale che scende dalla forcella. Sul lato sinistro (viso verso la forcella) c'è la vecchia sosta (chiodi) rinforzata con 1 fittone resinato;
3a. calata: circa 55 metri sino a raggiungere un vecchio chiodo cementato con anello di calata posizionato su di un grosso masso sulla sinistra (viso verso la forcella);
4a. e 5a. calata: si raggiunge la cengia che conduce all'attacco (possibili vari ancoraggi).
Da qui scendere al rifugio Lavaredo e, mediante la strada carrozzabile, al rifugio Auronzo.

Note

Purtroppo anche oggi Alfio è rimasto a "terra" per via di uno stato fisico non al top!
E' possibile effettuare calate più corte di quelle sopra indicate sfruttando i numerosi ancoraggi che si incontrano.

Nel 2011 il pedaggio per la strada che conduce al rifugio Auronzo è aumentato ad € 22 e nel 2015 ad € 24.

Commenti vari

Riportiamo qualche passo scritto da Riccardo Cassin in occasione dell'apertura della via:
"[...] Dato fondo alle provviste consuete, Pozzi trae dal sacco una scatola di salmone e la presenta come rara leccornia: del pesce in scatola non è raffinatezza di tutti i giorni!
'Scommetto che è del Reno' dice serio Vitali. 'Bianco o rosato?'
Bisogna sciogliere subito questo dubbio e, in mancanza dell'apriscatole, ci diamo dentro con i chiodi. Quel pesce della malora doveva esser vivo, o forse era molto arrabbiato e desiderava vendicarsi perché, dopo l'ennesima martellata, dalla scatola schizza fuori una broda che innaffia tutto il sacco da bivacco.
'Dai qua pasticcione!' fa Vitali e sferra un altro colpo: ed è un nuovo spruzzo di liquido puzzolente.
'Non siete neppur capaci di aprire una scatola!' protesto, e provo a mia volta: ed è la terza doccia. Dopo di che, con mani, camicia, calzoni e sacchi profumati al salmone del Reno, rinunciamo a mangiare tanta prelibatezza e la buttiamo nel vuoto. Ci tiriamo borbottando dentro il sacco, cerchiamo la posizione migliore, ci auguriamo la buona notte. Ora che siamo sdraiati, tutto il cielo sembra palpitare sopra di noi. Mai abbiamo visto tante stelle così grandi. Cullati dal brillare degli astri e dalla puzza di pesce, piombiamo in un sonno senza sogni. [...]"
(dal libro "Capocordata" di Riccardo Cassin - CDA Vivalda Editori)

Pubblicazioni

Questa relazione è stata inserita nella guida ARRAMPICARE Dolomiti nord-orientali vol.1 edita da ViviDolomiti.
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A sinistra Luigi e a destra Bertoldo, entrambi impegnati sullo strapiombino del quarto tiro

   

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Luigi, dopo il traverso del quinto tiro

Luca sul traverso del quinto tiro

   

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Un'altra cordata alla quarta sosta

Luca sul sesto tiro

   

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Luca, Matteo e Luigi in vetta alla Piccolissima

Cima Piccolissima di Lavaredo con il tracciato della via Cassin

   

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