Descrizione generale
Salita appagante, elegante
e molto esposta (specialmente nella seconda metà). La via
di salita è la combinazione di altre due vie aperte
tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900. La prima conduce
alla forcella di Frida (via Witzenmann), la seconda dalla
forcella alla vetta (via Helversen).
La prima parte presenta difficoltà piuttosto basse,
la seconda invece si snoda su un percorso molto verticale e
con difficoltà sostenute.
Attacco,
descrizione della via
Da Misurina imboccare la strada che conduce alle Tre Cime
di Lavaredo. Dopo qualche chilometro sulla strada vi è
una barriera con casellante. Qui si può optare se proseguire
in macchina e pagare il pedaggio (20 €) oppure parcheggiare
e continuare a piedi (6,5 Km.).
La strada conduce al rifugio Auronzo (2320 Mt.) dove si parcheggia.
Incamminarsi sulla strada carrozzabile che, in piano, passa prima da una chiesetta e poi conduce al
rifugio Lavaredo (2344 Mt.). Nei pressi
della chiesetta prendere
uno dei sentieri che conducono alla forcella
tra la Cima Grande e la Cima Piccola (dove partono le vie Normali alle
rispettive cime). Mentre si sale alla forcella abbandonare il
sentiero principale per puntare allo Spigolo Giallo della Cima
Piccola. Quando si è sotto la verticale dello spigolo si può
notare un sistema di cenge alla base della parete a destra
dello spigolo. Portarsi all'altezza della più alta in
corrispondenza di una targa commemorativa con delle scritte in
tedesco. Qui è opportuno fermarsi
e prepararsi all'arrampicata.
1° tiro:
dalla targa camminare verso destra sulla cengia (esposto) fino
a raggiungere un chiodo a pressione situato in corrispondenza
di un restringimento della cengia. 25 Mt., I, eventualmente
slegati.
2° tiro:
superare l'ostruzione della cengia a carponi. Proseguire poi
alcuni metri abbassandosi con i piedi (le mani all'altezza
della cengia) per superare alcuni metri molto esposti (III+).
In seguito la cengia diviene nuovamente larga ed è possibile
camminare normalmente fino a giungere alla sosta (vecchio
spit+chiodo collegati da cordino) che è situata sotto una
paretina nera delimitata da due fessure.
40 Mt., II, III+, I.
3° tiro:
salire la parete grigia sfruttando la fessura di destra (V-, 1
chiodo) per pochi metri. Superato il chiodo, si traversa un
poco a sinistra per superare, con movimento atletico, un
passaggio strapiombante (IV+, 1 chiodo insicuro o una bella
clessidra poco sotto lo stesso). Continuare poi per rocce più
semplici (clessidra) fino alla sosta molto comoda e
attrezzata. 30 Mt., V-, IV+, III, 2 chiodi, 2 clessidre.
4° tiro:
a questo punto si potrebbe raggiungere la sovrastante Forcella
di Frida percorrendo la variante Lagh-Hartl salendo il
canale-camino dinanzi a noi (IV, spesso umida). Spostarsi
verso destra e salire la rampa (inizialmente a sinistra
dell'intaglio per poi a destra) che sale in diagonale verso la
Punta di Frida. Lungo il percorso vi sono degli ometti. 75 Mt.
circa, II, III, II.
5° tiro:
non seguire la fessura (chiodo visibile) proprio sopra la
sosta, ma spostarsi a destra ancora per cengia fino al suo
termine. Rimontare delle roccette e proseguire nella
rampa-canale che termina proprio sotto la parete est della
Punta di Frida. Superare le ultime roccette verticali per
raggiungere una piccola cengia (vecchio chiodo
arancione arrugginito). 130 Mt. circa, III, II, III+.
6° tiro:
traversare a sinistra sulla piccola cengia che, con percorso
molto esposto, punta al torrione terminale della Cima Piccola
(qualche passo di III). Al termine della stessa salire, per
terreno detritico, fino a raggiungere la Forcella di Frida.
Spostarsi poi a sinistra verso la base dell'imponente torrione
della Cima Piccola. Individuare l'attacco del 7° tiro (vedi foto) e
attrezzare la sosta. 100 Mt. circa, II, III, I.
7° tiro:
salire la parete iniziale (IV+, 1 chiodo) seguendo la fessura
che conduce a un diedro-camino che piega verso destra.
Seguirlo fino a raggiungere la sosta (3 chiodi) posta su di un
terrazzino. Da questa sosta è ben visibile sulla destra un
camino giallastro, dove corre la via Fehrmann. 40 Mt., IV+, IV,
3 chiodi.
8° tiro:
in verticale lungo la parete grigia (IV, IV+, 1 chiodo).
Superate le difficoltà si arriva a una terrazza che conduce al
camino che sale fino in vetta alla base del quale si sosta (2
chiodi). 30 Mt., IV, IV+, IV, 1 chiodo.
9° tiro:
tiro piuttosto impegnativo. Salire il camino dapprima molto
largo fino al suo restringimento (ottima salita in spaccata,
V-, 1 chiodo) da qui spostarsi a destra e salire la paretina
grigia uscendo dal camino (chiodo). Il percorso originale
prevede di rientrare nuovamente nel camino dove è presente uno
spit sul quale attrezzare una sosta. La roccia ci sembrava
friabile e da qui abbiamo seguito una variante: abbiamo
traversato a destra su roccia ottima raggiungendo un
terrazzino con sosta (chiodo e cordino). 40 Mt., IV+, V-, IV, 3
chiodi.
10° tiro:
salire verticalmente oltrepassando una sosta (2chiodi+cordino).
Raggiunto il successivo chiodo traversare a destra su terreno
più semplice puntando alla base di un grosso camino dove si
sosta (2 chiodi+cordino).
30 Mt. IV, III+, 1 friend
incastrato, 1 chiodo, 1 sosta intermedia (2 chiodi+cordino).
11° tiro:
affrontare il camino giallastro fino alla sua strozzatura (2
chiodi). Superarla con passaggio delicato in spaccata (V-).
Successivamente spostarsi a sinistra per rocce più semplici
fino a giungere in vetta. 30 Mt., IV+, V-, IV, IV-, 2 chiodi.
Discesa
Dalla vetta camminare per qualche metro in cresta verso
la Cima Grande fino a giungere in prossimità del camino
Zsigmondy dove sono posti due spit collegati tra di loro con
dei cordini.
Le calate sono tutte attrezzate ogni 25 metri con dei nuovissimi
golfari (tranne le prime due).
Noi con mezze corde da 60 Mt. abbiamo eseguito le seguenti
calate:
1a. calata: 50 Mt. fin poco sopra la spalla della torre (primo golfaro
nuovo);
2a. calata: 60 Mt. raggiunta la spalla scendere lungo la parete verso
la Cima Grande;
3a. calata: 55 Mt. fino ad una comoda terrazza;
4a. calata: 25 Mt. si arriva su una terrazza/cengia e ci si sposta
alcuni metri a destra (viso a monte) per prendere il successivo golfaro
(attenzione
a non proseguire in verticale);
5a. calata: 25 Mt. fino ad una grande terrazza
6a. calata: 50 Mt. fino a giungere alla forcella tra Cima Piccola e
Cima Grande.
Scendere lungo il canale verso destra (guardando le calate)
fino ad incontrare la traccia del sentiero che conduce alla
strada sottostante ed in breve al rif. Auronzo.
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