Piccolo Lagazuoi - Rifugio Lagazuoi (attraverso la Galleria Lagazuoi)

 
Zona montuosa Dolomiti - Gruppo di Fanis Località di partenza Passo Falzarego (BL)
Quota partenza 2105 Mt. Quota di arrivo 2752 Mt.
Dislivello totale

+647 Mt.

Data di uscita 12/06/2005
Ore di salita

2 h. 30'

Ore di discesa 50'
Sentieri utilizzati n. 402, G Giudizio sull'escursione Molto bella
Sass Balòss presenti Luca, Bertoldo Difficoltà EE
Condizioni climatiche, dei sentieri e delle gallerie

Giornata piovosa. Una volta usciti dalle gallerie ha anche iniziato a nevicare. Il sentiero che conduce all'ingresso delle gallerie è ottimamente segnalo. Per portarsi all'ingresso della galleria Lagazuoi (quella che sale al rifugio) ci sono tratti attrezzati con catene, ma nulla di pericoloso. All'interno delle gallerie c'è un cavo metallico che funge sia da corrimano che da protezione. Le gallerie sono abbastanza umide e abbiamo incontrato qualche tratto di ghiaccio vivo.

Eventuali pericoli

A inizio stagione è facile incontrare tratti ghiacciati dove anche a causa della poca visibilità è facile scivolare.

Presenza di acqua
Nessuno.
Punti di appoggio
Al passo Falzarego, e nelle sue immediate vicinanze, ci sono il rifugio Falzarego (2105 Mt.) ed altre strutture. All'uscita delle gallerie c'è la stazione d'arrivo della Funivia e il rifugio Lagazuoi (2752 Mt.).
Materiale necessario oltre al tradizionale

Portare una lampada frontale per illuminare il percorso. La segnaletica consiglia anche di portare un caschetto che effettivamente potrebbe essere utile per via di alcuni tratti molto bassi.

Caratteristiche dell'escursione

Descrizione generale

Dal Passo Falzarego è possibile salire al rifugio Lagazuoi mediante 2 diversi percorsi. Il primo consiste nel percorrere il sentiero 402 (parte del Sentiero Italia) fino all'incrocio con il sentiero 401 da seguire verso sinistra fino al rifugio. Il secondo itinerario invece, di interesse ben superiore, si svolge all'interno della montagna stessa mediante gallerie scavate durante la prima guerra mondiale.
Le prime gallerie furono scavate nell'ottobre del 1915 da un plotone di alpini che notò una grossa cengia sulla montagna dove potevano essere istituite delle trincee. La cengia ancora oggi porta il nome del comandante del battaglione (Capitano Martini) che la occupò fino all'ottobre del 1917 quando gli italiani dovettero retrocedere alla linea del Grappa e del Piave. Gli alpini italiani combatterono contro gli austriaci che erano appostati al Passo di Valparola, poco sotto il Passo Falzarego. Le gallerie (alcune lunghe oltre 2 Km.) furono scavate in soli 6 mesi con l'aiuto di martelli pneumatici. La roccia veniva espulsa dalle gallerie di notte o durante delle nevicate tramite alcune aperture delle gallerie che avevano diverse funzioni, da quelle di aerazione a feritoie o cannoniere. Entrambi gli eserciti capirono l'inutilità di spararsi dalle postazioni e iniziarono a scavare gallerie con lo scopo di posizionare mine da fare esplodere. Su questa montagna esplosero 5 mine. 4 austriache contro la Cengia Martini e 1 italiana per conquistare il Lagazuoi. Ancora oggi è possibile vedere i crateri.

Descrizione percorso
Da Cortina d'Ampezzo si sale la strada statale 48 che conduce al Passo Falzarego. Al passo vi è la stazione di partenza della funivia che conduce al rifugio Lagazuoi. Oltre la funivia vi è un parcheggio molto grande oltre il quale parte il sentiero n. 402. Percorrere il sentiero seguendo le paline che indicano la "Galleria Lagazuoi". In alternativa è possibile abbandonare il sentiero in prossimità della parete e proseguire verso destra fino alle visibili trincee. Qui ci sono delle stanze scavate nella roccia. Dopo averle visitate abbiamo costeggiato la montagna salendo (a volte faticosamente per via del terreno friabile) lungo il canalone fino a raccordarci col sentiero che conduce all'ingresso della galleria. Qui è possibile scegliere se imboccare subito la galleria che sale al Lagazuoi oppure (come abbiamo fatto noi) trascorrere un po' di tempo percorrendo la Cengia Martini e visitando altre gallerie e accampamenti che sono situati lungo la cengia e che stanno ristrutturando a scopo di museo. E' molto consigliabile effettuare questo percorso (Cengia Martini) in quanto risulta molto attraente dal punto di vista storico.
L'unico modo per salire al rifugio Lagazuoi è quello di percorrere la Galleria Lagazuoi per cui, ovunque vi spingerete lungo la Cengia Martini, prima o poi dovrete fare dietro-front. Una volta salita la Galleria Lagazuoi prendendo il sentiero di sinistra, indicato con una lettera G, si giunge in pochi minuti alla stazione di arrivo della funivia e poco oltre vi è l'imponente rif. Lagazuoi (2752 Mt.).
Discesa
Effettuare il rientro mediante lo stesso percorso di salita; oppure ridiscendere al Passo Falzarego mediante il sentiero n. 401 che, dopo aver oltrepassato la forcella Lagazuoi, incrocia il sentiero 402 che scende a valle.

Note

Durante la salita ci si trova di fronte ad una biforcazione della galleria. Entrambi i percorsi conducono allo stesso sbocco, si tratta solo di scegliere se percorrere la galleria "elicoidale" o la galleria "di cresta".

Commenti vari
Alla stazione superiore della funivia ci sono delle vetrine dove sono custoditi tanti reperti militari rinvenuti durante l'apertura delle gallerie agli escursionisti.
Altre ripetizioni

Il 21 agosto 2020 Luca e Matteo hanno ripercorso la galleria assieme a tutto il gruppo di allievi ed istruttori del corso avanzato AR2 organizzato dalla Scuola d'Alpinismo Valle Seriana. In una giornata di pioggia, dopo alcune ore trascorse a provare manovre di autosoccorso, c'era bisogno di un po' di movimento e distrazione...

   
Bertoldo lungo la Cengia Martini
Scorcio della Cengia Martini
   
Alloggi dei soldati sulla Cengia Martini
Luca al lavatoio sulla Cengia Martini
   

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A sx Luca e a dx Matteo nella galleria che conduce sull'antecima del Lagazuoi